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Jammu Afrika

Jammu Afrika” è qui con la sua musica,
per tirare su il morale ai cari (mica tanto) tifosi rossoneri.
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Ma che bello ritrovarci come ogni Mercoledì che si rispetti a parlare della musica africana.
I lettori rasentano la decina, ma cosa ci vogliamo fare, la roba buona è difficilmente apprezzata dal populino.
Dopo questo sfogo sentimentale, vi presento il tema di oggi.

Torniamo a focalizzarci come da un po non ci capitava, su uno strumento musicale che ha fatto grande la musica africana,
ricollegandolo, alla fine della puntata, all’uscita di un nuovo grandissimo album.

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Lo strumento a corda detto ngoni o n’goni, nasce in epoca antichissima nella culla della stragrande maggioranza degli strumenti africani, l’Africa Occidentale. Come i tamburi anche lo ngoni è formato da una cassa di risonanza fatta di legno o con la zucca cosiddetta a fiasco, che fatta essiccare si rende perfetta per lo scopo, per poi essere ricoperta da pelle animale a cui vengono montate le corde, il cui numero varia in base al tipo di ngoni e al tipo di sonorità che produce.

Della famiglia dello akonting (più utilizzato in Senegal) e dello xalam, lo ngoni è uno degli strumenti più utilizzati nella musica maliana, grazie alla capacità degli abili musicisti che lo utilizzano per comporre melodie veloci e molto ritmate.

Lo ngoni si divide in 2 categorie:

Donso ngoni, è usato per lo più durante le celebrazioni, ha una cassa di risonanza più larga che gli dona un suono più profondo.

Kamale ngoni invece è stato inventato negli anni 60 dal musicista Alata Brulaye, più piccolo e longilineo rispetto all’altro,
produce suoni più acuti, divenendo nell’arco degli anni 80 e 90, uno strumento fondamentale per l’ascesa di uno dei generi più rinomati in Mali, la musica wassolou (ne parlammo nella puntata dedicata a Oumou Sangarè).

Di seguito i più grandi maestri dello ngoni.

Banzumana Sissoko, è stato per quasi un secolo un monumento vivente (nato cieco nel 1890, è morto all’età di 97 anni) della musica tradizionale del Mali. La sua composizione “A Ton Appel Mali” è divenuta nel 1962 inno nazionale del paese.

Lui invece è Cheick Hamala Diabaté, ha ricevuto una nomination nel 2007 ai Grammy’s per il suo album “From Mali to America“, realizzato insieme a Bob Carlin. Per chi mastica un po di inglese, questo video spiegherà in meno di 5 minuti 100 volte meglio di me la magnifica storia dello ngoni e di coloro che sanno suonarlo.

Chiudiamo con Bassekou Kouyate, altro maestro dello ngoni, ha lavorato con mostri sacri della musica maliana,
uno su tutti Toumani Diabatè (parlammo di lui nella puntata dedicata alla kora).

Nel suo gruppo, Ngoni Ba, canta anche sua moglia Ami Sacko.

Ed eccoci alla fine, ma prima di chiudere come promesso due parole su “Folila“,
l’attesissimo nuovo album di Amadou & Mariam, uscito nei negozi il 2 Aprile.

clicca sulla cover per maggiori info.

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Come spero ormai abbiate imparato nel corso del tempo, Amadou & Mariam sono sinonimo di qualità assoluta.
Se volete ascoltare Musica con la M maiuscola, accompagnata molte volte dalle note dello ngoni siete OBBLIGATI ad ascoltarlo.

Vi lascio facendovi ascoltare i due singoli estratti dall’album, intanto vi auguro buon proseguimento di settimana.

MrDiallo

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