Approfondimento mensile!
Una vera bomba, avrei voglia di scrivere come nelle barzellette!
Senza Parole. Ovviamente offre Traccia.
Salve negroni miei come va? A me quasi tutto bene, a parte che sono un mezzo cadavere perché non dormo bene da mesi e mesi. Oggi ci spariamo un gran bell’approfondimento dritto in vena, roba grossa. Basterà solo fare un salto nel passato. Buona lettura.
I Supreme NTM (noti anche come NTM) sono un duo di rapper francesi, originari del dipartimento di Senna-Saint-Denis (nell’Ile-de-France), formatosi nel 1989. Il gruppo era composto da Didier Morville (in arte Joey Starr) e Bruno Lopès (in arte Kool Shen), considerati due colonne portanti della scena Hip hop francese. Chi sono Joeystarr e Kool Shen allora? Non soltanto due rapper, ma i rapper più influenti del decennio che va dal 1988 al 1998, i rapper delle battaglie sociali, i rapper che (rivendicando la loro appartenenza alla Banlieue 93) portano gli immigrati dell’epoca ad acquistare coscienza della loro situazione di emarginazione e a spingerli a fare di più affinché tale emarginazione diventi proprio la loro forza. I rapper guardati male dalla polizia, i rapper delle parole violenti, taglienti, dirette ma poetiche, i rapper delle battaglie giuridiche contro le autorità francesi, i rapper delle lotte al razzismo e alle differenze di classe, i rapper delle sconfitte ma soprattutto delle vittorie per sé e per altre migliaia di ragazzi che all’epoca li ascoltavano. Il primo singolo con il quale il duo francese si presenta alla scena è "Je Rap", inserito nella compilation "Rapattitude", la prima compilation di hip hop francese che sia mai stata realizzata.
L’album nel giro di pochi mesi raggiunge il traguardo delle 90.000 copie vendute e i ragazzi diventano i veri e propri leader del rap d’oltralpe. Ultima data del tour è quella dello Zenith. Live storico, i due artisti parigini di adozione domano 6200 leoni inferociti accorsi per assistere ad uno dei momenti storici del rap francese: mai nessun gruppo aveva fatto una cosa simile. Nota particolare da aggiungere è che già nel primo album si denotano l’attitudine e l’impostazione al micro che diverrà il marchio di fabbrica dei rispettivi artisti: Joeystarr col suo flow lento, le sue parole aggressive, il suo rap urlato, una voce profonda; Kool Shen col suo flow musicale, le sue liriche poetiche e malinconiche che non cessano mai di descrivere la realtà e gli stati d’animo di quella macchina detta uomo.Il 1993 è l’anno delle vere e proprie lotte. Il gruppo era scomodo, molto scomodo per le autorità francesi. Infatti, il disco pubblicato nello stesso anno dal titolo "J’appuie sur la gâchette" è anticipato da una campagna denigratoria e discriminatoria nei confronti del gruppo sveglia-coscienze. Parigi è tappezzata di manifesti, la scritta "cet album ne passera jamais à la radio" suona più come una minaccia delle autorità nei confronti dei liricisti liberi d’oltralpe. Il disco viene infatti rigettato dalle radio e dalle tv dell’epoca, e basta guardare alcuni video e ascoltare un paio di pezzi per accorgersene.
"J’appuie sur la gachette", pezzo omonimo che racconta di un suicidio. Magnifica la personalizzazione lirica dei due artisti, storytelling epico, pezzi di storia su rullanti acidi. Naturalmente, il motto "Evviva il buonismo delle mie palle" da i suoi frutti: il pezzo viene incriminato ed escluso dai circuiti radiotelevisivi perché considerato come oltraggioso ed incitante al suicidio.
La campagna ridicola degli sbirri di merda e dello stato corrotto tronca le gambe a questo disco che diventa disco d’oro solo nel 1997. E’ (a mio parere) il loro miglior disco, sebbene meno maturo di molti altri. Sarà per i temi trattati, sarà per le continue battaglie e lotte, sarà per l’esclusione da tutto, sarà per le liriche penetranti di un Kool Shen più diretto e poetico del solito, ma questo disco ti entra dentro in una maniera incredibile. Ah, se ci fosse stato internet.
1995. "Paris sous les bombes". Album radicalmente diverso dai precedenti, infatti il tema centrale che fa da sfondo all’intero discone è una sorta di nostalgia dell’adolescenza e delle bombes, i graffiti realizzati sui treni e i muri di Parigi, il punto d’inizio dei ragazzi, la scoperta dell’hip-hop. L’album è disco d’oro, 100.000 copie vendute in pochissimi mesi. "La fièvre". Super successo radiofonico.