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D-Ego Mania: “Non è Un Paese Per Rapper” (video)

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Non è un Paese per Rapper” è l’album d’esordio di D-Ego Mania, fuori su iTunes per This Play Music, disponibile in copia fisica in edizione limitata, su iTunes e in streaming Spotify.

Il primo video estratto è la title-track “Non è un Paese per Rapper”, per la regia di Luca Tartaglia.
 

D-Ego Mania, classe 1990, è un giovane rapper nato a La Spezia, grande appassionato di cinema, arte da cui trae ispirazione per molti dei suoi brani. D-Ego Mania dopo due lavori autoprodotti è finalmente pronto a presentare l’album d’esordio “Non è un Paese per Rapper”, frutto di più di un anno di lavoro tra D-Ego Mania e il suo fidato producer Flexoluke, autore di tutte le strumentali. Il disco è stato registrato, mixato e masterizzato presso l’Habitat Studio di Varese da Dj Telaviv, dj di Emis Killa della crew Blocco Records.

“Non è un Paese per Rapper” prende evidente spunto dal film “Non è un Paese per Vecchi”, uno dei capolavori cinematografici dei fratelli Cohen premiato con 4 oscar tra cui miglior film. D-Ego Mania ha riflettuto a lungo sulla situazione della musica rap in Italia ed è arrivato alla conclusione che, nonostante i numeri su Youtube e nelle classifiche di vendita dicano il contrario, l’Italia non sia ancora un Paese pronto a convivere veramente con il rap. D-EGO MANIA si lancia così in una critica a 360 gradi verso tutto e tutti con uno stile provocatorio, arrogante e volgare al limite del cattivo gusto, tra atmosfere da rave party e sonorità che toccano tutte le sfumature dell’elettronica.

“Non è un Paese per Rapper” è un manifesto volutamente ignorante e maleducato capace di mettere a nudo i vizi e gli stereotipi di un’Italia sempre più allo sbando.
Non sarà un paese per rapper fino a quando si parlerà di rap in sincrono con il gesto delle corna e quel cazzo di “yo yo”, fino a quando ci saranno rapper italiani convinti di essere nati del colore sbagliato e fino a quando non passerà in radio un pezzo con la parola “troia”. Volevamo creare un disco in grado di prendere per il culo tutti gli stereotipi dei “B-Boy Fieri”, volevamo usare parole e musiche irrispettose nei confronti di quel genere di cui “dovremmo” far parte. Insomma volevamo guardare il buon gusto dritto negli occhi per poi tirargli uno schiaffo. Musica ignorante per gente di Cultura.

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Rapper, cantante, speaker radiofonico, sneakerhead e streetwear addicted, detentore della verità assoluta. Il tuo idolo vorrebbe essere me.
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