
Benvenuto ne La Casa Del Rap. Chi è Dope One? Presentati per chi ancora non ti conoscesse.
Dope One è un ragazzo come tanti che ha iniziato vent’anni fa a seguire la stupenda cultura dell’Hip Hop. Dapprima come writer, sucessivamente, ascoltando gruppi come De La Soul, Organized Konfusion, Public Enemy, Arrested Develepment e A Tribe Called Quest, sono stato rapito dallo scrivere rime. Così ho iniziato con lo spirito giusto anche grazie ai concetti della Zulu Nation e al Eduntainment di Krs One. Ho iniziato a scrivere nel ’95, quando i tempi erano meno moderni, stereotipati e sospetti. Quando ancora si pensava che il rap fosse sinonimo di intelligenza e cultura. Certo oggi è diminuita la fascia d’ascolto che percepisce il rap in questo modo… ma grazie a tantissimi amici è sempre vivo l’intelletto nel rap, piuttosto che parlare di ”swag”, insegniamo cosa sia una ”tag” eheheh. Nato a Napoli… un teatro in continuo movimento, dove la vita quotidiana è la protagonista che non finge mai. La realtà della mia città è così cruda, che non penso mai a macchine, soldi, droga, brillanti, oro… gia è molto se riusciamo a mangiare un bel piatto di pasta con chi si ama…
“Dopera” è il tuo debutto solista. Qual è stato il tuo approccio alla lavorazione di quest’album?
Dopo quattro lavori discografici, tra cui ”Armageddon Mixtape”con Oluwong & Clementino, avevo il bisogno di portare il mio nome in giro per il mondo. I miei colleghi-amici che spingono HH in Italia apprezzano tanto la mia musica e sono stati loro a spronarmi. Dopera appunto è la mia opera, solista. I beats sono tutti prodotti con Mpc. Dopo che abbiamo avuto i beats da tutti, e assimilato le loro atmosfere, abbiamo chiamato i nostri esperti musicisti che hanno arricchito e impreziosito tutte le tracce con il calore dei strumenti musicali. Dopodichè mi sono chiuso in studio per un anno e ho pensato ad ogni titolo. Ogni pezzo è una storia a se, ma chi ascolta Dope One, sa bene che in ogni cosa che scrivo c’è sempre un concept che lega il nuovo al vecchio, proiettandolo verso il futuro. Un futuro di speranza per me e per tutti noi-voi.
Perché “Dopera”? Raccontaci com’è nato questo titolo.
E’ un gioco di parole tra Dope-Opera-Era. Essendo appunto il primo disco solista, è l’opera di Dope One. Un disco che vuole distaccarmi un po’ dalle super produzioni hardcore precedenti. Un disco pieno di amore, sudore e dedizione concepito in un’era piena di invidia, competizione, superbia e odio.
In questo album sono presente le collaborazioni di Wena, Clementino, A67, Valerio Jovine, Sangue Mostro, Musteeno, Dario Sansone e dei 99 Posse. Come sono nate queste collaborazioni?
Le collaborazioni sono nate partendo dal rispetto che queste persone hanno per me. Rispetto guadagnato con i fatti. Solo a pensare di aver fatto un pezzo con i 99 Posse mi vengono i brividi… è stato un gesto bellissimo da parte loro che mi vogliono bene e mi hanno voluto con loro a tantissimi dei loro live. Amicizia, fratellanza e sincerità… cerco solo di trasmettere questo!
Anche le produzioni sono molto varie e realizzate sempre da persone diverse, ad eccezione di Oluwang che ha prodotto due beats. Come mai questa scelta?
Tutte le produzioni sono state affidate a dei professionisti. Tutte le produzioni si differenziano volutamente in quanto ho cercato di creare un meltin pot di groove diversi per non annoiare l’ascoltatore. Dalla capoeira, si passa al rock, dal funk al dub, dal reggae al r’n’b. Sperando in una magica alchimia. E tutti voi che avete acquistato Dopera, avete confermato che siamo riusciti nel nostro intento.
In “Dopera” è presente una forte componente sociale. Quali sono gli obiettivi che ti sei prefissato di raggiungere mentre lavoravi a questo album?
Oramai non mi prefisso nessun obiettivo. Nel senso che, tendo sempre a sensibilizzare le persone tramite il rap. Ma oramai per non combattere sempre con il mio cuore e la mia mente, penso a me stesso come un ”guerriero della luce”. Non sono un politico. Non faccio comizi atti a illudere le persone. Quando ho iniziato il rap aveva un identità così forte e solida che ti lasciava sempre qualcosa di intelligente e reale. Ora? Il nome dell’Hip Hop sulla bocca di tutti con il pensiero fisso di speculare…
“Esame”, prodotto da Dj Impro, è il primo singolo estratto da “Dopera”. Parlaci di questo estratto. Saranno estratti altri video?
“Esame” è il primo singolo estratto dell’album Dopera e beneficia di un video girato da due giovani registi, Dario Cotugno e Claudia D’Angelo, allievi della scuola FILMaP. “Esame” è la loro prima esperienza. Dietro questa scelta c’è la volontà precisa da parte della produzione e dell’artista di dare la possibilità a giovani di poter esprimere il proprio talento e nello stesso tempo affacciarsi nel mondo del lavoro grazie a nuove esperienze professionali piuttosto che rivolgersi a registi affermati. Dope One e la Jesce Sole hanno preferito dare la possibilità a due giovanissimi anche in modo da creare un rapporto stretto fra la FILMaP e il mondo musicale per attingere e realizzare nuovi lavori. Il Progetto FILMaP, a cura di Arci Movie e sostenuto da Fondazione CON IL SUD, nell’ambito del bando “Progetti Speciali” e Innovativi 2010”, si pone l’obiettivo di costruire un centro di formazione e produzione cinematografica. Prestissimo fuori gli altri video!
Hai utilizzato sia l’italiano che il napoletano nella stesura dei testi di questo album. Quali sono, secondo te, i pro e i contro di scrivere in una lingua rispetto che nell’altra?
Il napoletano è la mia lingua. E’ il mio tutto. E’ sapore, profumo di Napoli. Patrimonio dell’Unesco… è un qualcosa da difendere, da coltivare e supportare. Ma mi rendo conto che tanta gente che appunto stima me, la mia musica e la mia città, vorrebbe capire qualcosa di ciò che dico. Siccome odio il razzismo, dopo tanto scrivere sempre e solo in napoletano ho ritenuto giusto non essere egoisti e portare un po’ di amore anche a chi non lo capisce. L’Hip Hop è condivisione e dopo aver condiviso Napoli con tutti nella mia lingua voglio iniziare a condividerla con tutti voi anche usando la lingua italiana. Senza mai abbandonare il dialetto quindi 50 e 50 secondo me è sintomo di maturità e voglia di crescere.
Qual è la canzone di questo lavoro alla quale sei più legato? Perché?
”Libertad” con i 99 Posse. Brevemente vi rispondo… i 99 Posse sono la linfa di Napoli… è grazie a loro che tutta italia ci ama! Stare con loro, fare musica con loro è simile ad una benedizione.
L’intervista è terminata, grazie per la chiacchierata. Prima di salutarci, però, ricordaci com’è possibile recuperare “Dopera” e come possiamo rimanere aggiornati sulle tue fatiche musicali.
Seguitemi su facebook sia sulle pagine private di Ivan Dope One, ia sulla pagina artistica Dope One, sia su www.musicraiser.com. One love a tutti voi. E ricordate che il rap e l’hip hop sono nati per sensibilizzare l’uomo e non per renderlo ancora di più insensibile, violento e materiale.