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“Down with Bassi” S2E05

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Rieccoci per l’episodio numero 5 di questa seconda stagione di DownWithBassi! A questo giro il duo Bassi & Bosca ha ospitato per la prima volta un altro duo, ovvero Medda & Goedi, per una cosa a quattro al Press Rewind Studios. Già dal trailer appare chiaro che l’episodio sia dettato dalla réunion artistica dei Microspasmi, che resta comunque più vivace e frizzante di quella avvenuta la scorsa settimana sul palco dell’Ariston con la “nuova” formazione dei Pooh: Roby Facchinetti; Red Canzian; Dodi Battaglia; Stefano D’Orazio e Riccardo Fogli che si sono esibiti con il brano “Uomini soli”, che nel 1990 li ha portati sul gradino più alto della kermesse canora, per festeggiare i 50 anni di carriera. Certamente Medda & Goedi non sono la band più longeva d’Italia, al pari dei mitici Pooh, ma qualcosa torna perché il 1998 fu l’anno della compilation “La kermesse” di Goedi e del lavoro “Scena vera”, primo progetto firmato a nome dei due Medda & Goedi, con la certezza che la loro prossima collaborazione non sarà qualcosa di già avvizzito, anche se il loro prossimo tour non avrà certamente i numeri di quello degli eterni Pooh.

Due righe di introduzione le dobbiamo spendere sul collettivo dei Microspasmi, anche perché tra i più giovani questo nome ricorderà solo “Non sei una figa”, traccia che vede la collaborazione di un giovane Fabri Fibra, nel pezzo numero 11 di “16 punti di sutura”, album del duo Medda & Goedi uscito nel maggio 2005. Un bel fermo immagine di quel periodo, che c’è lo fa rivivere ad ogni ascolto. Il decennale dall’uscita è ormai trascorso ed è l’ultimo progetto che li vide collaborare in modo strutturato, aspettando maggio 2016. Seguire con attenzione il “back in the days” proposto da Bassi in questo episodio, sembra proprio essere più utile del solito, per ricostruire un po’ la storia della collaborazione che lega Meddaman, all’anagrafe Salvatore Camedda e Goediman, Diego Montinaro. Oltre che per conoscerli meglio a livello individuale, visto il background variegato che emerge dal racconto dei due, tra la compilation “La mia banda suona il rap” (non ci sono riferimenti alla collaborazione tra i Flaminio Maphia e Max Pezzali) per Goedi e il primo approccio “ignorante” alla break dance per il B-Boy fiero Medda.

Citando in chiave rap il quinto canto dell’“Inferno” di Dante Alighieri, galeotta fu la strofa di Medda all’interno della compilation “50 MC’s Vol.1” (1996), ricordo inconsapevole per Goedi di quello che sarà il concepimento della loro prima collaborazione futura nella cassetta de “La kermesse”, prima ancora dell’EP in vinile di “Scena vera” (1998) firmato da entrambi. In quegli anni i due fanno inizialmente parte di differenti collettivi, Goedi è nel gruppo Clan, mentre Medda sta con gli Enmicasa.
Il nome ufficiale Microspasmi spunta per la primissima volta all’interno della compilation “Nel vortice Vol.3” pubblicata nel 2000 da Area Cronica, collettivo ed etichetta fondata dai Sottotono nel 1996 con sede a Novara e che ha raggruppato per diversi anni numerose realtà Hip Hop provenienti da tutta l’Italia. La traccia in questione è “Le mie orecchie”, che sarà contenuta anche nell’album “13 pezzi per svuotare la pista” datato 2003.

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Sezione “Straight from the crate” davvero scoppiettante! Sono uscite tante balle curiosità. Vi butto lì solo qualche nome per farvi incuriosire. C’è Method Man, nome d’arte di Clifford Smith, membro del Wu-Tang Clan e che ha fatto innamorare del rap uno dei due ospiti. C’è Michael Jackson e il suo settimo album “Bad” pubblicato nel 1987, ultimo album dell’artista prodotto in collaborazione con Quincy Jones e terzo lavoro solista di Jackson per la Epic. “Bad”. Questo fu il regalo di compleanno per uno degli ospiti, che qualche anno dopo lo portò ad un suo live italiano a Monza per il tuor di “Dangerous”. L’ultimo lavoro proposto ci riporta a “50 MC’s Vol.1” e alla base utilizzata da Medda che durante l’episodio, incalzato da Goedi, si esibisce con lui nel ricordo di quella strofa. Molto bravi!
Ne seguono ricordi sulle Jam di quegli anni. Jam che torneranno anche nel finale dell’episodio quando Bassi chiede ad entrambi qual è la cosa che nel periodo degli anni ‘90 gli ha segnati in modo particolare e che chi se l’è persa, si è perso il cuore del motivo per cui gli ospiti hanno iniziato e continuano a fare musica. In merito a questo, né è scaturito in seguito un discorso molto serio sulla competizione tra gli mc di ieri e i rapper di oggi.

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Tornando sulla storia musicale del duo, nel marzo 2003, i Microspasmi pubblicano “13 pezzi per svuotare la pista” (in realtà quattordici, contando anche la ghost track), primo lavoro firmato con il nome del gruppo. Bassi, presente con un featuring in quell’album, chiede agli ospiti qualche aneddoto sul disco e sulla situazione della scena in quel periodo. Ricostruendo un po’ i ricordi, ne emerge un disco fortemente influenzato dal quel periodo “cupo” per l’Hip Hop e il rap italiano, concetto eloquente già dal suo titolo. Resta comunque una splendida testimonianza della lenta ripresa qualitativa che emergerà da buona parte dei prodotti che usciranno da questo anno in poi. “13 pezzi per svuotare la pista” resta un album maturo, completo e consapevole, rappresentativo sia del periodo storico, che della realtà vissuta da Medda & Goedi in quegli anni.

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Una delle sezioni più interessanti dell’intero episodio è stata il confronto tra Bosca e Goedi sulle contaminazioni in merito alle produzioni. Sul finire degli anni ’90, un Goedi molto purista guardava un po’ storto un Bosca già attento all’innovazione del suono e alla sua contaminazione con il digitale. Il percorso musicale di Goedi però si indirizzerà presto anch’esso su questa strada, tantè che “16 punti di sutura”, uscito per Vibra Records, è il 2005, non suona più come i precedenti lavori, bensì l’elettronica arriva a fondersi perfettamente con il rap di Medda. Prestate attenzione a tutto questo racconto di Goedi. Anticipando i tempi come ribadisce lo stesso Bassi, a livello di contaminazione di suoni. Dopo questo album, dal racconto, emerge chiaramente anche la divisione del percorso musicale dei due.
Partendo da una data di Bassi Maestro, dove Medda & Goedi si ribeccano sotto al palco, rifiorisce la voglia di provare a fare qualcosa assieme. La prima traccia che si concretizza è “Comete”, uscita attorno al 2013 e che vede la collaborazione agli scratch di Dj Double S.

Per questo spezzone di episodio, confesso che non ero a conoscenza dell’etichetta di Goedi. Così sono andato a googolare. Figo! Andate a cercarvi in rete CT-HI, acronimo di Contemporary Theories of Hip hop Influences, il sito è questo: www.contemporarytheories.com. L’intento dichiarato, quello di mescolare gli elementi e le immagini dell’Hip Hop con la Detroit, la Techno, il Future Beatz e la Bass, poi shakerare il tutto e farne uscire un suono originale.

Per la prima volta in assoluto “La versione di Bosca” va in diretta a fuoco incrociato. Sì parte così: “Lui è più bravo di me per quanto riguarda…” e “però è una chiavica…”. Nel ringraziare Bosca per averci ricordato questo temine “chiàvica” (s.f. . – Fogna, cloaca) ad oggi verso il disuso, la frase viene chiusa con discreta sicurezza da uno con: “la parte manageriale” prima e: “a rappare” dopo. Mentre l’altro si esprime così: “è più istintivo e va dritto al punto delle cose” e: “sul timing del lavoro”. Non vi suggerisco chi ha detto cosa, in riferimento a chi, anche se lo si può intuire. Seguite l’episodio! Vi segnalo solo che dietro a tutto questo c’è anche un piccolo aneddoto che fa riferimento alla cover del disco “16 punti di sutura”.
Una risposta molto curiosa, è quella che ha dato Goedi su un ipotetico budget illimitato per la realizzazione di un futuro disco. A questa frase, la sua risposta, è stata che chiamerebbe gli esponenti della scena più vicini a lui, a livello di amicizie e di suono, e li porterebbe in giro per il mondo, “stile carovana”, per registrare l’album. Mi ha fatto pensare ad un mix tra il giro del mondo fatto da Dargen D’Amico nel 2015 e il progetto musicale “Low cost raiders”, pubblicato nel 2008 dallo stesso Bassi Maestro, Supa e Lord Bean sotto il nome di Dublinerz.
Le ultime due frasi da completare sono state: “Per quanto riguarda la musica la mia grande paura è che…” e poi l’ultima: “Se dovessi scegliere un altro rapper/produttore con cui fare copia, sceglieresti…”.
Andatevi ad ascoltare le risposte!

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La puntata, un po’ pilotata verso questo momento, si chiude attorno all’annuncio del ritorno dei Microspasmi con un nuovo disco, fuori dal prossimo maggio, sotto Unlimited Struggle. Il primo singolo “Nella city” è da poco on line su YouTube.

Durante tutto l’episodio, molto godibile, una sola domanda mi è rimasta irrisolta. Che fine avrà mai fatto il progetto di Meddaman in collaborazione con Mastermaind, EP di cui è noto anche il titolo “Lui è peggio di me” e anticipato dal pezzo esclusivo “Non farti prendere” contenuto nel mixtape di Dj Double S “Al centro della scena Vol.2”??? Esigo risposta, nel riproporre il video!

Chiudiamo il nostro resoconto sull’episodio dedicato ai Microspasmi con i testuali consigli di Bassi & Bosca. “La versione video (a fine articolo) lascia trasparire i momenti deliranti di questa conversazione, ma è solo nella versione integrale (disponibile per il free download sulla nostra pagina di Soundcloud) che potrete apprezzare in pieno lo spirito demenziale che pervade tutta la chiacchierata!
Gummy Industries sempre al nostro fianco per il supporto logistico. Aiutate Down with Bassi a crescere su Facebook, fatelo andando sulla nostra pagina e dando il vostro contributo con un feedback, un commento o un like!”.
Diamo il giusto riconoscimento ai progetti che meritano e aiutiamoli a crescere! Noi de LaCasaDelRap abbiamo iniziato questo piccolo percorso proprio per provare a contribuire a diffondere la voce.  Ragazzi alla prossima!

Jammai

 

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Superstite del forum, qui scrivo ancora con la passione di un utente. Con un focus sul panorama italiano, più che scrivere di rap lo ascolto e lascio spazio ai suoi protagonisti.
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