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Intervista

Bassi Maestro: leggi l’intervista

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Bassi Maestro non ha bisogno di presentazioni. Ho avuto l’occasione di fare con lui una bella chiacchierata in occasione della presentazione del vinile “Bari Exclusive” tenutasi al Propaganda Store di Bari lo scorso mese di Febbraio.

Ciao Bassi, benvenuto ne La Casa Del Rap. In occasione dell’instore al Propaganda Store di Bari hai presentato il vinile Bari Exclusive. Come nasce l’idea di stampare dei dischi in esclusiva per questo tipo di eventi?
Da qualche mese, nel mio studio, ho la possibilità di stampare vinili custom fatti a mano, quindi ho deciso di presentare in alcune occasioni particolari come quella dell’instore al Propaganda, dove sono a casa di amici, un prodotto esclusivo contenente alcuni brani mai pubblicati ufficialmente su vinile. Nei prossimi instore, ovviamente, i dischi conterranno brani diversi: mi piace molto l’idea di fare qualcosa dedicata ad una particolare situazione.

Tra l’altro, i vinili sono tornati prepotentemente di moda, se cosi si puo dire, nonostante in Italia sia rimasta solo un’azienda che li stampi all’ingrosso. Il discorso del vinile in esclusiva per l’instore è un bel progetto coniugabile con il progetto Com’Era Records: da dove nasce l’idea di fondare un’etichetta indipendente e qual è il suo obiettivo?
Premetto una cosa: sono molto felice del fatto che il vinile sia tornato di moda perché significa che la gente lo compra e c’è più possibilità di stamparlo. Io ho sempre comprato i vinili, anche quando il digitale djing ci “imponeva di suonare in digitale: tutti i dischi che mi piacciono li ho sempre acquistati in vinili non appena usciti. Per farti un esempio: 5 anni fa ci ho messo un anno per vendere le 300 copie del vinile di “Stanno Tutti Bene”. Oggi, 300 copie si vendono in una settimana, ed è proprio da qui che nasce Com’Era Records: la follia dell’etichetta è rappresentata dal fatto che non pubblichiamo in digitale, ma le uscite sono solo su vinile. Questo è il momento giusto per farlo: ho iniziato a stampare prodotti che giravano intorno a quella che era la mia musica, ma sto puntando anche a qualcosa di internazionale. La scelta di stampare dischi vecchi come “Hate” è figlia della voglia che avevamo di vedere alcuni lavori pubblicati in vinile ma, all’epoca, non avevamo nè il tempo, nè i soldi per farlo. A breve, inoltre, ristamperò altre release.

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“Fuori Dal Pattume” è uno dei brani contenuti nel vinile “Bari Exclusive”

Sei molto attivo come dj: cosa dobbiamo aspettarci da un tuo dj set?
Ho iniziato a fare il dj da giovanissimo e, in assoluto, mettere musica è la cosa che mi piace più di tutte. In alcuni dj set suono esclusivamente con i vinili, mentre nelle situazioni club questo non è possibile. La cosa bella di suonare solo con i vinili è quella di preparare con attenzione una scaletta basata sul tipo di pubblico che verrà ad ascoltarti, perché se suonando con il PC puoi portarti dietro tutta la musica che vuoi, con i vinili questo non è possibile. È una follia in termini di tempo, perché magari ci metti 4 ore per preparare un dj set di un’ora ma, a mio avviso, è una soddisfazione non paragonabile a nessun’altra.

Parliamo di Bassi Maestro come rapper. In un’intervista hai dichiarato che fare rap su un palco, ad una certa età, diventa un po’ fuori luogo ma, nonostante ciò, giri ancora l’Italia con la tua musica. “Stanno Tutti Bene” è uscito nel 2012: dobbiamo aspettarci un nuovo disco ufficiale? Come sta andando l’esperienza live in compagnia dei Loop Therapy?
Ho sempre voluto suonare dal vivo con una band ma, fino ad oggi, non avevo ancora trovato i musicisti giusti: i brani, dal vivo, suonano esattamente come quelli presenti nei dischi, non come se sul palco ci fossero dei musicisti su un palco che fanno un base e che non c’entrano un cazzo con l’Hip Hop. Parlando della scrittura, non smentisco quello che ho detto: non penso di dover smettere di scrivere e non mi pongo limiti, ma man mano che passano gli anni diminuisce l’esigenza di dire delle cose perché hai già detto più o meno tutto. Ma se scrivo meno strofe, faccio più basi e suono di più in giro.

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Siamo arrivati alla seconda stagione di Down With Bassi, un format che in Italia mancava. Come nasce il progetto? Com’è nata la collaborazione con Bosca e come scegliere gli artisti da invitare? Dove volete arrivare con il format? Ricordo che all’interno del sito c’erano anche dei tutorial interessanti su come approcciare al mix di un brano in studio.
Mi piaceva moltissimo l’idea delle chiacchierate che viene proposta nei podcast di trasmissioni americane che seguo, per cui ho cercato di portare questo tipo di show in Italia, anche perché ritengo di aver raggiunto una maturità tale da essere superpartes e di ospitare colleghi con i quali, magari, non ho mai condiviso nulla dal punto di vista artistico. Abbiamo investito tempo, soldi ed energie affiche risultasse un prodotto professionale. Io e Bosca ci conosciamo da anni e mi sembrava il partner adatto, anche perché, nonostante sia poco invasivo nelle interviste, riesce ad essere sempre sottile e acuto. E poi è uno che sa davvero tante cose: ci compensiamo molto perché è uno che ha seguito l’Hip Hop da sempre, ma non è rimasto indietro. Ecco perché io e lui riusciamo ad avere sempre una visione a 360 gradi. L’idea è quella di invitare artisti che abbiano uno storico importante da poter reggere una conversazione su un divano: l’invito è aperto a tutti. A breve valuteremo un’eventuale terza stagione: per adesso, ci concentriamo sulla seconda.

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Leggi i nostri report dedicati a Down With Bassi?
Si, e li apprezzo molto perché significa che qualcuno segue assiduamente il lavoro svolto. Con il vostro lavoro indirizzate anche gente verso Down With Bassi. Io, però, da utente, andrei ad ascoltare l’intervista integrale senza tagli su Soundcloud perché da lì vengono fuori tutti gli spunti più interessanti.

Siamo in chiusura. Sulla scia del lavoro che portiamo avanti da anni con Diggin In The Web, la rubrica dedicata agli artisti emergenti più meritevoli, volevo chiederti quali sono, tra i nomi nuovi del rap italiano, quelli che secondo te sono una spanna sopra gli altri.
Ce ne sono tantissimi che mi piacciono e che spaccano davvero tanto: Axos, Lanz Kahn (che hanno aperto uno dei nostri live a Milano), Nerone, Biggie Paul, Ghali e tantissimi altri più underground come Claver Gold e Anagogia. Ma sono davvero tantissimi.

A cura di Sandro Outwo

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Rapper, cantante, speaker radiofonico, sneakerhead e streetwear addicted, detentore della verità assoluta. Il tuo idolo vorrebbe essere me.
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