

cover: Frah Quintale – “2004” (2016)
01. Terapia
Terapia è stato l’ultimo pezzo che ho scritto prima di chiudere “2004”, avevo praticamente tutti gli altri pezzi dell’ep chiusi (la maggiorparte non rappati) e sinceramente ero un po’ in ansia di sapere come sarebbe stato percepito il progetto essendoci così poco rap. Mi sono chiuso in studio in un momento di tensione e ho provato a scrivere senza filtro ed è uscito quello che in realtà, probabilmente già sapevo… Non ho interesse a posizionarmi in un genere in particolare, per me la musica è una continua ricerca, ma scrivere, soprattutto, è un esercizio per imparare a conoscersi. E questo è quello che sta succedendo a me. La musica ha allargato le mie vedute e spesso e volentieri è stata la mia terapia.
02. Gravità
“Gravità” parla di quanto è stato importante per me avere qualcosa o qualcuno a darmi una motivazione per restare in equilibrio (“resta qui a vedermi camminare sopra i fili dell’alta tensione”). Sono contento del fatto di essere riuscito a scrivere una canzone che possa essere interpretabile a seconda di chi sia questa persona o questa cosa (un amore, un’amicizia, una passione, una droga). Quando ho scritto i primi versi di “Gravità” ho subito capito che il mio approccio nello scrivere stava cambiando e boh… Secondo me è una bella dichiarazione di amore universale.
03. 2004
Ho scelto 2004 come titletrack perché è il pezzo che rappresenta l’inizio del mio percorso fino ad oggi. Diciamo che è una fotografia di un particolare momento della mia vita al quale sono molto legato, è stato l’anno in cui ho iniziato a fare musica e ricordo che quell’estate facevamo freestyle per ammazzare il tempo. Non esisteva Facebook, nè Youtube o quantomeno non erano ancora alla portata di tutti e nella totale ignoranza ci siamo inventati questo passatempo come se fosse un gioco senza nessuna pretesa. Ogni tanto, ancora oggi, ringrazio quel momento ed il fatto che non ci fosse mai nulla da fare perché probabilmente è stata la mancanza di stimoli che mi ha portato a cercarne di nuovi e ad avvicinarmi alla musica nella maniera più naturale in assoluto. Quello che è successo dopo è stata la conseguenza di tutto questo.
(Eccovi, fresco fresco, il video della titletrack)
04. Pallone
“Pallone” è stato uno dei primissimi pezzi che ho scritto per l’ep, inizialmente era partito come un’idea su un beat di MF DOOM, ma poi abbiamo estrapolato la prima parte del testo e Ceri ha prodotto questa strumentale molto bella creando un atmosfera un po’ amarcord, così ho scritto anche la seconda strofa e i ritornelli. Sono molto affezionato a tutto ciò che mi succede, e spesso, da vicende realmente accadute (belle o brutte che siano) cerco sempre di rubare qualcosa da poter raccontare nella musica. “Pallone” parla di quanto una città, per quanto grande possa essere, è in grado farti sentire chiuso in una trappola e del fatto che ognuno reagisce in maniera differente per uscirne fuori. Qualcuno rimane qualcun altro se ne va.
05. Tornado
“Tornado” è un po’ il riassunto di tutto quello che è successo dall’anno in cui mi sono trasferito a Milano. La musica è diventata un impegno ed io ho puntato tutto su questo, di conseguenza derivano un sacco di soddisfazioni ma anche un bel po’ di ansie e sbattimenti. Ci sono delle volte in cui ti domandi se valga la pena rincorrere un’ambizione oppure sia meglio fare marcia indietro. In ogni caso sento di aver sorpassato la sottile linea rossa dunque o la và o la spacca! Ad ogni modo se combinerò un casino potrò dire di essermi divertito. Peace.
Anche questo decimo episodio di Zoom In è giunto al termine. Nell’attesa di conoscere i vostri feedback sulla rubrica e sul lavoro approfondito, vi salutiamo e vi diamo appuntamento al prossimo episodio.