“Raw Computah” è una porta per un universo digitale fatto di suoni metallici e campionamenti di vecchi videogiochi, dischi, cassette e vhs. Le influenze di Nu.Bourbon si trasformano in immagini confuse e distorte ma che ben rappresentano le frustrazioni che derivano dall’incoerenza della società moderna, del suo essere sfuggevole e al tempo stesso così ingombrante. Lo si percepisce dalle drums che si rincorrono quasi fuori tempo, dalle casse filtrate e senza respiro come l’aria soffocante e nevrotica della metropoli.
Con questo lavoro strumentale, fuori per la Hashetic Front Records, Nu.Bourbon trasmettere con forza sensazioni di ostilità e irrequietezza grazie ad un sound dalle chiari radici hip hop, arricchito da elementi glitch e dub, che non sdegna di certo la sperimentazione. Al tempo stesso all’interno dell’album spiccano tracce dalle sfumature più calde e dalle atmosfere più colorate, come “Sorcin’” e “blue_rhiino” (tra le mie preferite).
Insomma, un progetto che vi consiglio di ascoltare con attenzione se siete stanchi delle solite uscite fatte con lo stampino. La musica è un flusso inarrestabile generato anche dalla continua sperimentazione di chi non si fossilizza, quindi spazio a chi osa. Buon ascolto!