
Luv Is Rage 2 recensione
Se non è il personaggio dell’anno nella scena rap americana, poco ci manca. Dopo aver buttato fuori quattro mixtape (il più noto, “Lil Uzi vs. The World”, ispirato alla omonima serie di manga con protagonista Scott Pilgrim da cui è stato tratto anche un noto film) ed essere stato chiamato a partecipare in progetti molto importanti negli ultimi mesi (per fare due nomi, in “Bad and Boujee” dei Migos e in “RAF” degli ASAP, due tra le tracce di maggior successo dell’ultimo periodo), c’era grande attesa per l’uscita del primo prodotto ufficiale di Lil Uzi Vert, l’ennesimo artista che potremmo inquadrare nel panorama trap USA (come lui, i vari Playboi Carti, 21 Savage ecc).E come un fulmine a ciel sereno, quando la calura estiva stava finendo e tutti ci preparavamo a tornare al solito tran tran della metropoli, ecco che il 25 agosto (giorno in cui sono usciti anche il mixtape dell’ASAP MOB ed il disco di XXXTentacion) il ragazzo di Philadelphia rilascia il suo album ufficiale, “Luv Is Rage 2” (che abbiamo inserito tra i 10 migliori dischi USA dell’estate), preceduto dall’uscita del singolo a marzo “XO TOUR LIF3”. E proprio il singolo ha creato notevole hype intorno a questo disco: sulla produzione di TM88, troviamo un Uzi diverso rispetto a quello conosciuto nei precedenti pezzi, a pezzi a causa della rottura con la ex ragazza e con una vocazione molto più conscious rispetto al solito, che si sposa benissimo con la delicatezza e la semplicità del beat. Il pezzo ha avuto immediatamente un riscontro mediatico assoluto, tanto da balzare in vetta alle chart USA nonostante non fosse propriamente il pezzo estivo per antonomasia ed attirare l’attenzione per l’uscita dell’album.Album che ben 16 tracce con due soli featuring (anche se di altissimo livello): in “Neon Guts” troviamo Pharrell, che è anche producer della traccia; si sente immediatamente la sua influenza funky al beat, che si diversifica rispetto al tappeto sonoro ascoltato fino a quel momento. Sia Pharrell che Uzi rappano sulla loro vita e sui traguardi raggiunti, senza sforzarsi troppo a ricercare il testo impegnato, il risultato è tutto sommato godibile all’ascolto.
L’altro featuring presente è quello di The Weeknd nella decima traccia, “Unfazed”. E pure qui, il suo apporto è quello che un po’ tutti si aspettavano, il classico pezzo alla Abel, la traccia è probabilmente una delle migliori dell’album, nonostante anche qui il testo non si discosti molto dai clichè sesso, modelle, fighe e party.

Cover del disco “Luv Is Rage 2”
Procedendo nell’ascolto, troviamo molti brani che sarebbero perfetti come singoli: da “Sauce It Up” a “No Sleep Leak”, fino a “444+222” con chiaro riferimento all’ultimo successo di Shawn Carter. In tutti i brani il nostro Uzi si adatta benissimo alle produzioni, risultando godibile all’ascolto.
Insomma, un prodotto che consolida la figura del rapper nel mondo hip-hop statunitense, le cui uniche pecche sono la lunghezza (la formula del mixtape, con meno brani, rendeva più fluido e meno pesante l’ascolto) e la poca varietà di argomenti, anche se, come detto, il singolo di apertura faceva presagire ben altro. Nonostante ciò, chi ha apprezzato i precedenti mixtape non farà fatica a ritrovare i suoi punti forti anche in “Luv Is Rage 2”.
articolo di Loris Bellitto