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Intervista

Intervista a Blue Virus in occasione dell’uscita di Hiatus Mixtape, la persona oltre il rapper

bluevirus

Ho fatto due chiacchiere con Blue Virus, che poi effettivamente due chiacchiere non sono state e abbiamo parlato per quasi un’ora e mezza del suo ultimo lavoro, Hiatus Mixtape.
Ho incontrato l’artista, spogliandolo per un breve periodo di quella che è la maschera da rapper, andando così a scoprire come dietro un rapper del suo calibro si celi una grande persona che ama il suo lavoro e come esso nel farlo ci metta tutto se stesso.
Hiatus Mixtape è il frutto di un grande sforzo sia da parte di Blue che da parte di Jo Diana, il produttore dell’intero progetto.
Non resta altro che portarvi nel suo mondo attraverso questa intervista.
Buona Lettura.Tutto è pronto, si parte.
Caldone.

Dal momento che hai usato questa parola e la domanda era prevista, seppur più avanti, spiegaci cosa significa Caldone.
Caldone è una parola che ci siamo inventati io e un mio amico l’anno scorso. Il significato è positivo, è come dire figo, bravo, hai spaccato.
Pensiamo di registrarla perché la cosa ha preso piede e la gente la usa inconsapevolmente senza saper cosa significhi la maggior parte delle volte. Infatti ho fatto anche il pezzo e la maglietta, per evidenziare l’appartenenza; sai sono molto possessivo di ciò che invento (sorride).

Tu hai affermato in una tua diretta instagram che preferisci Hiatus Mixtape a Sandro Terapia Mixtape. Perchè?
Forse è stata una cosa dettata dall’istinto, dalla novità. Quando lo ho affermato l’uscita di Hiatus Mixtape era imminente, mentre Sandro Terapia è un lavoro già vecchiotto. Partiamo dal presupposto che non sono uno di quegli artisti che ripudia il passato, però ho trovato in questo lavoro un approccio un po’ più sentito. Sento maggiormente l’animo di questo progetto. L’altro lavoro prevedeva alcuni brani fatti apposta, altri già pronti, magari lasciati a metà e rimessi assieme, e dove mancava una strofa chiamavo un’artista a completarla; è stato quasi un bootleg, che poi abbiamo lavorato e messo in piedi come se fosse un mixtape.

Sei uno degli artisti più quotati della scena underground e con questo lavoro diciamo che lo hai voluto mostrare e ribadire, ma nonostante ciò non sfondi. Perchè? Pensi ci sia un motivo dietro?
Onestamente non lo so. Non ho fatto un disco prettamente radiofonico, anche per via delle robe che canto. Ho sempre cercato di fare dei miei momenti no la mia forza nell’ambito musicale, accentuandoli o magari costruendoci sopra. Inoltre, ho sempre ascoltato rappers abbastanza espliciti e non adatti alle famiglie, insomma quei rappers che si autodistruggono nelle canzoni anziché idolatrarsi. Tutto ciò mi ha sempre affascinato e cerco di portarlo al mio pubblico.
Evidentemente quello che io porto al pubblico non è quello che il pubblico vuole.
Anche se con Fibra non è andata così, Fibra ha sfondato con Tradimento, che era un Mister Simpatia 2.0.
Dipende da come porti la tua roba al pubblico, io non sono Fibra e quindi va così.

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(Minuto di silenzio)

Sarebbe una bella domanda da fare al pubblico.
Però per me quello che conta è essere me stesso.

Che rapporto hai con gli Haters?
Ti dirò, non sono un artista tanto mirato dagli Haters. Ho gli haters elementari, che ti criticano una strofa, che ti dicono che sei fai un feat è più bravo l’altro ma niente di che.
L’unica cosa che mi sta molto sul cazzo quando mi viene detta è che sono un finto depresso e che il mio disagio è finto.
Molte cose mie non le metto in mostra e se le metto in mostra gli dò un volto diverso per far comodo a me. Ma non tollero mi si accusi di essere finto, se canto di determinati argomenti un fondo di verità c’è.
Il fatto che la gente non lo capisca è un po’ frustrante, ma visto che al giorno d’oggi internet è la giuria di un talent a cielo aperto, non mi stupisce più nulla. Spesso mi incazzo non capendo che non bisogna neanche farlo.

“Sandro Terapia è uscito dal coma”. Perchè? Nel momento in cui tu interpreti Sandro Terapia cosa pensi che possa dare esso in più rispetto a Blue Virus?
Partiamo dal presupposto che Sandro inizia dove finisce Blue Virus.
Lui è uscito dal coma con Sandro Terapia Mixtape e alla fine del mixtape vi è rientrato. Se noti alla fine dell’album si sentiva una porta sbattere, andando ad evidenziare come avessi chiuso un capitolo.
Spiegarti perchè è uscito dal coma si concatena a quello che lui può dare.
Prima devo precisare una cosa: nel 2017 molta gente non riesce ancora a concepire la differenza tra un disco ufficiale e un mixtape.
Io ho fatto due dischi ufficiali con Jack Sapienza che, per quanto diversi, hanno un filo conduttore: i sentimenti, l’intimità e la personalità.
Nei mixtape, che non sono dischi ufficiali ma lavori meno elaborati, dove per farli non ci metto un anno o un anno e mezzo, io faccio uscire il mio background rap.

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Nei Mixtape dò sfogo a quello che non posso affrontare nei dischi ufficiali.
Quindi inevitabilmente sono due anime diverse dentro la medesima persona.
Un’altra differenza sta anche nel fatto che nei dischi ufficiali tendo ad affrontare il tutto in maniera solista, mentre nei Mixtape faccio un casino con tutti gli amici possibili.Parliamo di “Tu sei ft Nick Sick”. Ho percepito il pezzo come un messaggio in segreteria lasciato ad un tuo possibile antagonista. Puoi raccontarci come è nato il brano?
Mi dispiace distruggere la poesia ma è nato tutto in modo casuale. Nick Sick lavora nel mio studio. Era qua e stavo chiudendo il Mixtape. Ero sul divano con lui e Jo Diana.
Quest’ultimo fa partire un beat, noi ci gasiamo e iniziamo a fare casino. Io giocando faccio “Tu sei solo un figlio di Puttana” e inizio a ripeterlo in loop. Ci siamo chiusi un’ora nelle rispettive stanze e abbiamo registrato il tutto in maniera molto veloce e immediata. Così è nato il brano.
Per quanto riguarda al messaggio in segreteria posso dirti che il pezzo si rifà molto al viaggio di XXXTentacion in Look at me! dove lui canta con una voce distorta (e noi abbiamo cercato di rendergli omaggio facendo qualcosa di simile).
Devi sapere che tolto Nick Sick, se noti, ho cercato di coinvolgere in Hiatus tutti rappers che non erano presenti in Sandro Terapia Mixtape.

Mille vasche (non faccio a tempo a dire altro).
Devi sapere che nell’intro sono davvero io, non sto interpretando nessuno. Stavo rifacendo la strofa da tipo un quarto d’ora perchè non usciva come volevo. Jo Diana ha fatto partire la registrazione e io non mi sono accorto registrasse.
Ho fatto il Take.
Abbiamo riascoltato la strofa e ho deciso di tenerla così.
Il pezzo è uno dei primi che ho fatto, è quello più vecchiotto.

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L’ho percepito come un brano sofferto. Possibile sia così?
È sicuramente un brano sofferto per il semplice fatto che quella strumentale mi ha trasmesso ciò. Devi sapere che quando canto cerco sempre di raccontare una storia come se fossi al tuo fianco mentre lo faccio.Cerco il più possibile di non farti capire che sto leggendo un testo.
Quando avevo pochi brani pronti questo era sicuramente uno dei miei preferiti, poi ne sono subentrati altri e ad oggi ho un’altro brano che ritengo il mio preferito (non che non sia contento di questo pezzo, anzi).

A questo punto svela il segreto, quale sarebbe il tuo pezzo preferito?
Bene, il mio pezzo preferito c’è ma devi sapere che non è il pezzo preferito di nessuno di quelli che mi hanno scritto. Il brano è Come loro, che è quasi un interludio piuttosto che un brano, ha un ritornello di otto barre ripetuto all’infinito, una strofetta corta e dura un minuto e mezzo.
Lo vedo come un pezzo venuto troppo bene, o meglio è venuto come volevo io.
Nota di questo pezzo è che per quanto lo abbia prodotto Jo Diana, il beat è tutto mio perchè ho portato io l’idea melodica e gli accordi. L’ho registrato prima sulla base di un brano americano, abbiamo tolto la strumentale e mentre l’ascoltavamo canticchiavo la melodia e quel genio di Jo ha creato il tutto. Quindi è come se l’avessi fatto io il beat.

Questo è quanto ci siamo detti e voglio concludere con delle frasi che mi hanno particolarmente colpito e che a parer mio ci devono fare riflettere.

A me dà molto fastidio il fatto che essendo molto semplice poter, al giorno d’oggi, dare un giudizio, tutti si sentano di doverlo fare, anche i non addetti ai lavori e chi non capisce un cazzo. Pare che tutti si sentano in dovere di venirmi ad insegnare come fare musica. Questa cosa mi fa tremendamente incazzare. Io sono pronto ad imparare ed accettare consigli perchè ho un sacco di cose da impare, ma da chi può permettersi di farlo. Preferisco tu mi chieda spiegazioni, perchè io rispondo e parlo, ma non puoi venire a dirmi che fa schifo un qualcosa senza sapere cosa c’è dietro.

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