
Dutch Nazari Arci Ohibò
Questa sera, sabato 4 Novembre, ci sarà una nuova serata “Vibez” dell’Arci Ohibò di Milano, questa volta dedicata al lato raffinato del Rap italiano con il concerto di Dutch Nazari, accompagnato dal fedele Sick & Simpliciter, che porterà live il suo ultimo disco “Amore Povero” (cliccate qui per leggere la nostra Cover&Tracklist). In apertura ci saranno invece gli Era Serenase (di cui abbiamo già parlato per l’uscita dell’ultimo video “Veleno”) e, prima di loro, i La Plomb. In chiusura ci sarà invece l’afterparty DJ set con RED. La serata è organizzata da Magic Bean Booking e Costello’s.
Qualche informazione utile
- COSTO: 8 euro + tessera arci
- ORARI: 20.00 apertura porte, 21.45 La Plomb, 22.30 Era Serenase, 23.15 Dutch Nazari, dalle 00:45 afterparty dj set con RED
- DOVE: Via Benaco, 1, 20139 Milano
BIOGRAFIE
Dutch Nazari
Dutch Nazari, classe 1989, è nato e cresciuto a Padova, dove all’età di 16 anni si è avvicinato alla scena hiphop, contribuendo a fondare il collettivo Massima Tackenza. Negli anni dell’università, l’incontro con il poeta Alessandro Burbank e con il producer Sick et Simpliciter (al secolo Luca Patarnello) lo hanno portato ad avvicinarsi a sonorità elettroniche e a mescolare le metriche del rap con la cifra comunicativa dei poetry slam. Nel 2014 Dutch Nazari entra nel roster di Giada Mesi, etichetta fondata da Dargen D’Amico, con la quale nell’autunno dello stesso anno pubblica l’ep dal titolo “Diecimila Lire”. L’ep, interamente prodotto da Sick et Simpliciter, riscuote grande interesse sia da parte della critica che del pubblico, posizionandosi ai vertici delle classifiche dei “migliori dischi del 2014” dei principali portali del settore. Nell’estate del 2016 esce l’ep “Fino a Qui”, che che prepara la scia per il primo album ufficiale “Amore Povero” uscito il 17 marzo 2017. L’album (13 tracce) è ancora una volta il frutto della collaborazione con Sick et Simpliciter, presente sia in studio nella realizzazione del progetto, che sul palco nelle performance live. Per la distribuzione di questo progetto, alla label Giada Mesi si affianca l’etichetta discografica Undamento. L’uscita dell’album porta alla consacrazione nazionale, con un tour di decine di date in tutta Italia, e la partecipazione a festival di grande prestigio come il Mi Ami (Milano) e l’AMA Festival (Asolo). Amore Povero riceve recensioni positive da riviste e giornali dall’estrazione più varia, da Rockit a La Repubblica, proiettando il progetto al di fuori del genere musicale “rap”. Al termine dell’estate 2017 l’artista dichiara di essere rientrato in studio per incidere nuova musica.
Era Serenase
Era Serenase nasce nell’estate del 2014, per scherzo. I cugini, Davide “Sfera” Brancato (rapper e songwriter) e Serena “Serenase” Gargani (cantante, beatmaker e videomaker), decidono di scrivere, registrare e girare il video della canzone “Minyponi” nel giro di due giorni, quasi per scommessa. Il risultato è divertente e nei mesi successivi escono su youtube con altre due canzoni, “Cartongesso” e “Crystal-ball”, l’ultima delle quali li porta tra i 5 selezionati della categoria rap/hip-hop del concorso per cantautori “Genova per voi” nel 2015. Dopo questa esperienza, decidono di dedicarsi al loro primo album, chiusi nella loro casa in campagna tra orto, galline e capre, la MusicFarm. Il disco uscirà per l’etichetta Prisoners Records, in collaborazione con StudioOstile e Greenfog.
La Plomb
La Plomb è un duo formatosi in tempi recenti (nel settembre 2016) dalla collaborazione tra Berkana e Ponee. “Niente di Ufficiale Vol.1” raccoglie molti dei brani finora auto-prodotti e pubblicati in modo totalmente indipendente. L’intento è stato quello di sperimentare sonorità e contenuti che spaziano tra l’indie, il rock e un linguaggio vicino al rap. Brani dove il flusso di coscienza la fa da padrone, in cui le immagini create vogliono raccontare storie dalle tematiche più disparate, dando voce ai pensieri in modo istintivo. La Plomb racconta di sé, degli altri e di tutto quello che osserva nella società, senza giudizio ma anzi, lasciando che il giudizio stesso sia di chi ascolta. E così si passa dal racconto di una semplice serata in città fino allo sfruttamento sul lavoro, da una perdizione amorosa fino al disturbante chiacchiericcio della vita moderna. Il filo conduttore è però sempre il medesimo: la volontà di andare oltre i limiti di definizione, musicali e non.