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Intervista

Just Another Mix: DJ Myke ci presenta il suo Suburra megamix

copertina DJ Myke Suburra megamix

Una promessa è una promessa diceva qualcuno e per una volta le promesse sono state mantenute: JAM ha cambiato abito. Cosa significa? Nulla di così stravagante, i saldi sono ancora lontani e anche se a breve arrivano gli sconti del Black Friday le finanze non sono così abbondanti. Il contenuto di base resta lo stesso ma ci saranno molte meno “favole” e verrà dato più spazio al DJ o al producer di turno. Da questo mese, il mix audio sarà accompagnato da una breve intervista al protagonista di JAM che potrà quindi aprire il suo cuore ai lettori de lacasadelrap.com che per l’occasione diventerà una sorta di refugium peccatorum.Il primo nome di un JAM rinato e rinnovato è quello di DJ Myke. Se non conosci DJ Myke è davvero un grosso problema, c’è anche una pagina Wikipedia che ne parla e forse è il caso di svegliarsi. Il mix confezionato è indescrivibile, un viaggio che racconta Roma e permette di respirarne la storia, la crudezza e l’animo, anche senza aver mai calpestato i suoi sampietrini. La sensazione è quella di salire sopra le montagne russe, si sale e si scende veloce. Quando scendi dalla giostra hai lo stomaco scombussolato ma sei anche felice. Questa è la Roma di DJ Myke.01 – Qual è stata la prima volta che hai pensato, “ok, voglio fare musica”?

Diciamo che a casa mia l’arte di arrangiarsi, la creatività (sono figlio, nipote e pronipote d’arte, mio padre e mio nonno erano scultori mio bisnonno pittore) è usuale; mi ci sono trovato in mezzo, la musica mi ha sussurrato da sempre. Ricordo che da piccolo avevamo in famiglia il giradischi al posto della tv.

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02 – Cosa significa fare un mix audio?

Significa intraprendere un viaggio in un percorso molto impervio che il DJ deve saper rendere scorrevole, pieno di sorprese in luoghi assurdi.

03 – Quanta musica compri al mese?

Dipende dalla musica. Non sono un collezionista, non mi piacciono le collezioni né avere, pur di avere, dischi su dischi brani su brani; ascolto e compro quello che poi per me diventa eterno. Per il mio modo di vedere la musica, l’arte non ha tempo.04 – Streaming o supporto fisico?

Di solito acquisto brani “liquidi” per l’ascolto nei vari store digitali, ma se si tratta dei “miei” dischi che uso per suonare, produrre, vivere in generale acquisto rigorosamente “supporto fisico”.

05 – Il tuo mix si ispira a Suburra come titolo, ma nel mix ci racconti Roma attraverso i tuoi occhi (o meglio i giradischi ndr.).

Mio padre era di Roma, della Garbatella più precisamente, ho vissuto a Roma da sempre.
Roma è l’Italia, è la nostra storia, Roma esplode di tutto.
La musica romana va dagli stornelli alla musica urban, Roma ha sempre caratterizzato il mio ascolto musicale, er core de Roma.

06 – Come hai scelto i brani e come è nata l’idea?

Ultimamente sto collaborando con l’etichetta “La Grande Onda” di Tommaso “Piotta” Zanello, come sapete è sua la sigla della serie Suburra prodotta da Netflix: “7 vizi Capitale”, protagonista d’un vinile 7 pollici dove nel lato b ha inserito anche un brano prodotto da me che vede il featuring di Rancore, “Roma Calling”. Parlando del più e del meno ci è venuta questa idea di fare un mix che raccontasse Roma attraverso le “orecchie”.07 – Non sopporti di più i rapper o i fonici?

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Non so perché metti queste due categorie a confronto. Comunque, io non sopporto chiunque non sia un “creativo”, non sopporto quest’aria imprenditoriale che oggi aleggia sopra il groppone di tutti questi “artisti”. Purtroppo abbiamo questo “retaggio” tipicamente italiano per cui l’importanza viene data solo ai “numeri”, quando poi si sa che il popolo che riesce meglio a “contraffare” i numeri siamo proprio noi.
Ogni generazione che arriva rinnega quella di prima e ne copia pregi e difetti, ma forse funziona proprio così.

08 – Sappiamo che a breve usciranno dei nuovi prodotti firmati DJ Myke, rigorosamente su vinile. Puoi accennarci qualcosa?

Vinile, vinile e solo vinile.
Vi dico solo che per natale tutti gli screcciatori avranno la loro dose di suoni graffiosi sul nuovo 7 pollici XMASCAT, 12 tracce “skipless” (loop) con suoni, batterie, voci ispirati alle atmosfere del natale.
Poi un gran doppio vinile “HOCUS POCUS BLACK EDITION” la riedizione del mio storico disco con due novità molto interessanti ma molto, vedrete e soprattutto sentirete “come suona”.
Il tutto prodotto da questa nuova realtà che si chiama ARCADIA una sorta di etichetta/produzione fondata da me e da un mio amico.

09 – Pensando ai tuoi prossimi lavori ci viene spontaneo chiedere: hai mai pensato fosse possibile questo “ritorno al vinile” o ti eri rassegnato alla digitalizzazione?

Io non c’ho mai pensato.
Soprattutto non ho mai demonizzato.
Se vai in Giappone c’è ancora il maestro d’armi che costruisce le “katane” per quanto il mercato sia cambiato, questo che significa?
Significa che ci saranno sempre delle cose che non sono ne vecchie ne nuove, sono loro.
Si potrà mai fare un dolce al cioccolato senza il cacao? assolutamente no. Il vinile “è il supporto” e come tale non morirà mai, poi c’è tutto il mondo del turntablism dei musicisti dei giradischi, ecco, noi non permetteremo mai che il vinile scompaia.10 – La cosa che più ami e quella che odi di più di quando suoni dal vivo?

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In tutti e due i casi la risposta è “essere li”. Io sono una persona molto riservata e solitaria stare in mezzo alla gente mi da molta energia ma al contempo per stare in mezzo alla gente consumo molta, molta energia vitale.

11 – Il più bel concerto che hai mai visto?

Forse perché ero piccolo, forse perché ero libero dai pensieri, ma sicuramente i Nirvana a Roma nel 1992.

12 – Questa domanda è ispirata ad “Alta fedeltà” di Nick Hornby. Arriva il giorno del tuo funerale e hai la possibilità di scegliere la “top 5” da suonare durante la cerimonia. Quali canzoni scegli?

Oltre che sono morto mi dovrei pure sbattere a fare la playlist?!
Spero che in quel giorno qualche bastardo abbia la compiacenza ed il gusto di farlo per me, ne sarei più che onorato.
Ma come dicono gli chef, che oggi vanno tantissimo in tv etc, “non ammetto sbagli”.
Grazie a voi e buon ascolto :)

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