
Oggi, venerdì 12 gennaio, è stato pubblicato ufficialmente il nuovo album “No Comment” di Nitro. Per l’occasione, dopo averlo ascoltato nei giorni precedenti, siamo andati in Sony a partecipare alla conferenza stampa, insieme ai colleghi di altre testate e a quasi tutta la Machete Crew (adocchiamo, rispettivamente: Salmo, DJ Slait, Hell Raton, Low Kidd, Dani Faiv, Axos e Jack The Smoker) e Lazza, della 333 Mob (etichetta discografica di fanno parte i già citati DJ Slait e Low Kidd). Nella chiaccherata, la visione che ne è fuoriuscita è stata una conferma delle impressioni che ci eravamo fatti ad un primo ascolto: un album con l’attitudine hardcore a cui il rapper vicentino ci ha abituato, ma che trasuda freschezza e originalità. In questo articolo cercheremo di fare un po’ il punto della situazione.
È mercoledì mattina. Arriviamo alla sede della Sony, ci muniamo di badge e saliamo nella sala nella quale ci sarà la conferenza.
Prima di entrare ci viene data una piccola sorpresa: un box, firmato da Nitro, contenente: il disco, una felpa (dobbiamo ancora testare se sia davvero ignifuga, come dicono nel finale del video di “Infamity Show”), un adesivo e una chiavetta. Che dire… davvero un buon inizio di giornata!Una volta entrati ci aspetta un’altra piccola sorpresa: un video introduttivo nel quale l’artista parla del disco.
Ve lo riproponiamo, così che possiate anche voi sentire cos’ha da dire lui stesso.
Tornando al disco, si tratta di un lavoro che già dal titolo e dalla cover rivela la sua natura: la musica viene messa al centro, lontana dai fronzoli che caratterizzano la musica al giorno d’oggi, come ad esempio l’attenzione ai personaggi e alla loro attività sui social. Anche i fan, inseriti in questo meccanismo, hanno cambiato le loro aspettative. Per Nitro, infatti, gli ascoltatori non pretendono più la qualità nei dischi, e si soffermano, invece, su cose superficiali, come fare la foto insieme e seguirli su Instagram e/o Facebook. Citando il ritornello della sua canzone “Chairaggione”, con Salmo: “Ora che siamo il tuo stipendio/Dovresti dare il buon esempio/Sei peggiorato con il tempo/Però la foto la pretendo”.
Un album, sempre in controtendenza con le connotazioni del Rap attuale in Italia, denso a livello testuale – tanto da dichiararci che non sono stati inseriti nel booklet perché troppo lunghi, oltre non essere necessari grazie al grande lavoro di dizione che è stato fatto.
Concludendo, i tappeti sonori, nonostante l’attitudine Metal al microfono che lo contraddistingue, sono invece perfettamente al passo coi tempi e danno molto spazio all’elettronica, nonostante i producer dichiarino che, nelle strumentali in questione, ci sia molto di suonato e che il lavoro sia stato pensato per poter suonare live anche con una band.