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Intervista

Benvenuti al Blue Karaoke, stasera si esibisce Mecna

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“E non avevo fatto i conti con la pratica
La vita è come l’insegnante più antipatica
E non ho mai studiato troppa matematica
Ma so contare su di me…”

Corrado Grilli, conosciuto ai più come MECNA, artista a tutto tondo nel panorama hip hop italiano (chi non ha mai visto uno qualsiasi dei suoi artwork dovrebbe recuperare al più presto) è così, prendere o lasciare: già dal primo singolo Pratica capiamo che la sua impronta personale sarà predominante anche in questo nuovo lavoro, come si evince dal ritornello.
Ma facciamo un passo indietro: dove eravamo rimasti? Col foggiano che ci aveva abbandonato sul suo Lungomare Paranoia, un luogo malinconico e cupo, forse ancora di più rispetto al precedente Laska, disco che aveva come tema centrale l’amore. Cosa aspettarci quindi dopo due album intimi e personali, che scavavano, prima ancora che nell’artista, nel Corrado uomo?
Questo quanto emerso dalla presentazione di Blue Karaoke, quarto lavoro ufficiale (nonché primo per Universal Music) di Mecna.

Benvenuti al Blue Karaoke!

Un buon punto di partenza potrebbe essere il perché di questo titolo. Come ci rivela l’artista «la spiegazione di Blue è molto semplice: a me piace tutto quel mondo che rimanda alla nostalgia ed alla tristezza; e quale colore può rappresentare meglio questi stati d’animo? Addirittura in inglese è utilizzato come aggettivo!». 

Svelata la prima parte, relativamente semplice, sulla parola karaoke il discorso è un filo più complesso:«In questo momento storico di grande esposizione mediatica di tutta la musica, con artisti molto produttivi, il karaoke è il metro di paragone per capire se una cosa può restare nel tempo o meno. Ovviamente spero che la mia musica possa durare col passare degli anni e non debba esaurirsi in breve tempo».

A svelarci il concept della copertina lo stesso artista, che identifica la figura femminile come una donna con cui è terminata una relazione (argomento centrale nella poetica dell’artista) o la stessa musica in senso lato.

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Parlo di me…

«Alla base dei miei dischi c’è sempre la volontà di parlare di me: io non parlo d’altro e non mi invento cose. Capisco anche chi sostiene che i miei lavori possano essere ripetitivi». 

Corrado risponde così quando gli viene chiesto quale sia stato il processo di scrittura per questo nuovo lavoro. Anzi, ci comunica che rispetto al passato è stato più immediato e naturale trovarsi in studio coi produttori ad elaborare i vari pezzi, ma anche veloce e particolare, avendo esplorato territori musicali distanti dalla sua comfort-zone.
Ed è proprio sul lato produzioni che notiamo una grossa differenza rispetto al passato: rimane l’impronta elettronica che lo ha sempre accompagnato durante la sua carriera (tant’è che chi si alterna al beat sono i suoi compagni fedeli da anni, ossia Iamseife, Lunar, Godblesscomputers e l’italiano Yakamoto Kotzuga), ma troviamo toni meno depressi, meno cupi. Lo abbiamo già notato nel secondo singolo estratto, Tu ed io con CoCo, dal mood molto R’n’B, ma lampante è Un drink o due prodotta nientedimeno che da Big Fish.

Poche ma mirate collaborazioni

Andando a spulciare la tracklist, sulle dieci tracce troviamo tre featuring: «Per i miei canoni sono pure troppi! Il primo in ordine è Fabri Fibra nella terza traccia, Hotel: il mood della canzone forse non era proprio adatto a lui, ma in testa per me doveva esserci Fabri, e così è andata.
Con CoCo abbiamo già collaborato (
nel disco di The Night Skinny, la traccia si chiama Equilibrio), abbiamo gusti musicali molto simili e ci siamo trovati molto bene.
Per ultimo Ghemon, che io considero come un fratello artistico, dato che abbiamo cominciato a fare musica quasi insieme. Era tanto che non collaboravamo, ed il suo ritornello in Ottobre Rosso è perfetto!»

Abbiamo parlato dei featuring presenti del disco, ma lo stesso Mecna nell’ultimo periodo ha collaborato con artisti di generi diversi: tempo addietro lo abbiamo trovato in Catrame di Lorenzo Fragola, e giusto una settimana fa nel nuovo album dei Belize, più precisamente nella traccia Non aprite quella porta. Fa tutto parte di un processo di sperimentazione che lo stesso artista ha definito, in modo spiccio, «faccio quello che ascolto. Mi piace ascoltare vari generi, molto contaminati tra loro, quindi credo che anche inconsciamente debba provarci anch’io. In questo disco sono stato parecchio dietro anche alle produzioni, è stato un processo creativo anche stimolante!».

Dove si colloca Mecna?

“Sei un fenomeno locale, a te ti tengono per il collare
A me non mi riescono a collocare.”

Sin da Tuta spaziale, estratto dalla raccolta di singoli Bagagli a mano del 2011, Corrado non si è visto collocato in un determinato settore della musica Hip Hop. Concetto che viene ribadito in Ottobre Rosso, canzone numero otto del disco (curiosamente, anche la traccia di cui sopra vedeva la collaborazione di Ghemon), in cui l’artista foggiano dichiara esplicitamente “Rap italiano io non ti ho abbandonato”. È proprio quel pezzo si può considerare come uno dei più importanti del disco, un’ode alla scena che lo ha creato anni fa. A riguardo, Mecna aggiunge :«Io ho iniziato facendo rap, e credo che tutt’ora io venga definito come artista rap. È altresì vero che qualcuno non mi etichetta sotto quel genere a causa delle mie sperimentazioni, ma avendo io una visione abbastanza aperta della musica non mi sono mai voluto chiudere in un genere. Non so dirti se la visione di me all’interno della scena sia cambiata, mi sento sempre un outsider, che è anche il mio modo di essere.»

Quarto album in carriera, ma anche il primo sotto major, per la precisione Universal come detto sopra. «L’esperienza con Macro Beats ha conciliato il mio modo di fare musica, ossia l’essere presente in tutte le fasi creative. Cosa che però non è cambiata entrando in major, anche perché a me piace mettere bocca su tutto (essendo pure grafico, mi vengono veramente mille idee!), e per fortuna ho trovato sempre persone che mi hanno reso questo passaggio molto naturale.»

Non sono più quello di Disco Inverno

“Io che alla musica ho già dato tipo Disco Inverno
Che sembra quasi che mi debba poi fermare a quello”

Mecna è cambiato, è cresciuto, è maturato. Sono passati anni da quando presentò il suo disco d’esordio nel negozio della Stussy in Corso di Porta Ticinese. Il suo rapporto con quel disco, però resta ottimo, come dichiara lui stesso! «Diciamo che è sempre un classico per ogni artista che ha provato ad evolversi verso altre direzioni. Io apprezzo molto quel disco ma ora come ora ci trovo moltissimi difetti… È anche vero che tantissimi fan si sono affezionati a me in quel momento storico, in cui io ero anche più di nicchia rispetto ad ora. Ci sono tante cose che spiegano questo Eri meglio prima

Questo nuovo album non ci fa scoprire un altro Mecna. Come detto sopra, Corrado parla di se stesso nei dischi, ci mostra il suo lato più intimo e personale, sempre con quel velato mood malinconico che ormai conosciamo.
Sicuramente il cambio di suono, meno cupo e triste, non farà altro che allargare ancora di più la sua fanbase, i due singoli già editi hanno spopolato sul web (la data di apertura del tour, il 12 luglio al Magnolia di Milano, sta andando benissimo)… Possiamo affermare che era un successo già annunciato? A voi ascoltatori la sentenza!

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