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Ladies First

Eleonora si racconta sul giradischi attraverso la sua passione per lo scratch

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Dopo l’abbuffata estiva di video che vi abbiamo proposto con l’episodio di agosto di Ladies First, per il mese di settembre il menù ci permette di concederci un dolce sfizio. Per l’occasione la nostra attenzione si è focalizzata su una delle tre ragazze che ha preso parte all’edizione 2018 del contest italiano Italian Portablist Battle dedicato allo scratch su giradischi portatili. Il suo nome è Eleonora Peluso e in questa intervista ci ha raccontato della sua passione per i vinili, il giradischi e l’arte delle scratch.

Iniziamo dalle presentazioni di rito: raccontaci chi sei e quale ruolo ha l’Hip Hop nel tuo percorso di vita?

Ciao, innanzitutto grazie per avermi contattata, è un piacere prendere parte a questa rubrica. Mi chiamo Eleonora ho 23 anni e vengo da Racale, un paesino in provincia di Lecce, ma vivo e studio giurisprudenza a Bologna da ormai 5 anni. La mia la definirei perlopiù una passione per l’Hip Hop e sicuramente in questo mi ha fortemente influenzata anche l’ambiente bolognese, da sempre parte attiva di questo movimento culturale: infatti è a Bologna che ho iniziato a partecipare alle varie Jam e concerti Hip Hop, che mi hanno fatto appassionare sempre di più a questo tipo di musica e alla street art che spesso l’accompagna. Così dal nulla, ho deciso di comprare un giradischi portatile per scratch e cimentarmi in questa arte di manipolare il suono.

In questo spazio, episodio dopo episodio, stiamo provando a capire quale ruolo si stanno ritagliando le ragazze nella pratica delle discipline dell’Hip Hop. Dalla tua esperienza, cosa puoi dirci?

Non è mai mancata la presenza femminile nel mondo Hip Hop, tanto a livello musicale quanto artistico, dove addirittura è grazie alle celebri fotografie di Martha Cooper che abbiamo testimonianza dei graffiti che tappezzavano la New York degli anni ’70 e ‘80. Anche nel DJing non mancano le ragazze, anzi sui social mi capita addirittura di vedere video di bambine piccolissime che si cimentano in questa disciplina, con tanto di scratch. Per quanto riguarda più da vicino lo scratch, sicuramente non è ancora diffusissimo tra le ragazze, soprattutto qui in Italia e infatti spesso suscita molta curiosità, tant’è che in varie occasioni in cui ho suonato all’aperto mi sono ritrovata a dover spiegare come funzionasse questo strano aggeggio. L’esperienza più significativa l’ho fatta partecipando ad Italian Portablist Battle, un contest tutto italiano dedicato allo scratch su giradischi portatile: sono stata la prima partecipante e questo all’inizio mi preoccupava parecchio, invece ho subito ricevuto supporto e apprezzamento di vari DJs. Sono anche stata felicemente sorpresa della partecipazione di altre due ragazze, a conferma che questo non è assolutamente un ambiente di soli uomini.
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Attraverso la musica quali sono gli obiettivi che vorresti raggiungere?

Nella vita sono costantemente portata a dovermi prefissare degli obiettivi da raggiungere e credo che la musica sia una delle poche cose che cerco di vivere senza alcuna pretesa: mi piace, ho sempre voglia di potenziarmi e questo già mi basta.
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Raccontaci della tua passione per lo scratch, i vinili e il giradischi? In che occasione è scattata la scintilla e come si è sviluppata nel tempo?

Ho preso confidenza con la consolle già da piccola grazie a mio fratello, che faceva, e sporadicamente fa tuttora, Djset di musica Tech-House. Però è stata un’esperienza durata pochissimo, perché lui poi si è trasferito nel nord Italia. Per quanto riguarda lo scratch, senza dubbio sono stata fortemente influenzata da DJ Gruff, maestro indiscusso che stimo moltissimo. Mi piace la sua idea di musica, che trovo innovativa; adoro andare ai suoi concerti, soprattutto quelli con la band, dove si mescolano musica dal vivo, scratch e rap. Vederlo all’opera, mi ha spinto a voler provare. Grazie a due miei amici, che avevano già la strumentazione, ho iniziato a prendere confidenza con lo scratch e dopo pochi mesi ho deciso di acquistare il giradischi portatile e il primo vinile, poi il secondo e così via. Pian piano, grazie ai vari tutorial disponibili su YouTube e alle dritte di alcuni amici, mi sto allenando sulle varie tecniche. Se c’è una cosa che mi piace moltissimo, oltre alla portabilità, è la capacità dello scratch di adattarsi a qualsiasi suono, permettendomi di poter suonare in qualsiasi situazione senza mai annoiare. Tra gli “esperimenti” più belli che ho fatto c’è l’accostamento di flauto traverso e scratch. La mia ex coinquilina occasionalmente si allenava con il flauto traverso e un giorno, per gioco, le chiesi di provare ad improvvisare qualche nota su alcune basi di Damu the Fudgemunk e poi degli Ours Samplus: lei al flauto traverso, io agli scratch. Registrai tutto di nascosto e dopo, riascoltandoci, eravamo stupite di quello che avevamo fatto. Ci siamo gasate così tanto che abbiamo iniziato ad allenarci su varie basi e addirittura una sera abbiamo deciso di improvvisarci musiciste per le strade di Bologna, riuscendo a coinvolgere anche dei ragazzi con fisarmonica e tamburello alla mano. Grazie allo scratch ho avuto l’occasione di conoscere persone nuove e sperimentare con loro.
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Recentemente hai partecipato all’edizione 2018 del contest Italian Portablist Battle: con quali stimoli hai preso parte a questo tipo di iniziativa?

Ho seguito il contest dal suo primo anno, nel 2017, e da subito ho apprezzato questo tipo di iniziativa aperta a tutti, esperti e non. Inoltre mi ha permesso di vedere quanto realmente fosse diffuso e praticato lo scratch su giradischi portatili e quanto accomunasse persone di tutte le età. Quando hanno iniziato a pubblicizzare la nuova edizione ho pensato che mi sarebbe piaciuto partecipare, non erano richiesti particolari requisiti o esperienza: bisognava solo avere un giradischi e un fader portatili e girare un video all’aperto. Così con l’aiuto di un mio amico abbiamo girato e mandato il video. Non mi aspettavo assolutamente nulla, né che venisse pubblicato l’entry video né tantomeno che mi selezionassero per il primo round, prendevo la cosa molto sul ridere, anche se in realtà ero preoccupata di ricevere commenti negativi. E invece l’entry video è stato pubblicato nel giro di poche ore e subito dopo ho iniziato a ricevere un sacco di messaggi incoraggianti e di questo sono molto felice. Anche se può sembrare una cosa banale, al di là del risultato, sono contenta di aver partecipato e di non essermi fatta frenare da ansie e preoccupazioni.

Quando suoni che strumentazione utilizzi per lo scratch? Oltre a questo, ti sei mai cimentata nella produzione?

Ho un Numark pt01, per scratch portatile e diversi vinili da 45 giri per lo scratch. Trattandosi ancora di un hobbie, vado cauta con i nuovi acquisti. Oggi, che sono di nuovo vicina a mio fratello, ho anche ripreso a mettere le mani su una consolle e spero fra qualche anno di averne una tutta mia. Da pochissimo ho iniziato a cimentarmi nella produzione con FLstudio e qualche volta ho utilizzato anche Ableton, però in fase del tutto sperimentale e quando ho tempo: assolutamente non posso ritenermi capace per ora.
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Quali sono i tuoi riferimenti musicali e quali le influenze artistiche?

Ascolto musica di ogni genere, non solo Hip Hop, ma anche Reggae, Funk, Soul, Chillout. Tendo a prediligere la musica strumentale e infatti i primi nomi che mi vengono in mente sono di produttori come, 9thWonder, Damu the Fudgemunk, Madlib, Mndsgn, Jiinsang ma ovviamente anche tanti artisti dai più famosi ai nuovi emergenti, soprattutto delle mie zone. Anche nello scratch, oltre a DJ Gruff, seguo molto DJ Qbert, TKut, DJ Hypnotyze, gli Alien Army tutti, come gruppo e individualmente, DJ Myke, DJ Zorlak e molti altri. In ambito artistico, sono molto appassionata di street art, sicuramente tra i miei preferiti Alice Pasquini e Tellas, ma seguo anche moltissimi street artists stranieri: sono un po’ come i vecchietti con i cantieri, appena so di qualche evento con artisti all’opera, vado subito ad appostarmi. La ritengo una forma d’arte a tutti gli effetti, nonostante spesso venga etichettata come vandalismo, e non nego che questo mi ha spinto ad interessarmi molto anche all’aspetto giuridico che c’è dietro, provando a mescolare passioni e studi universitari.

Per il futuro hai già qualche progetto in cantiere o un sogno che vorresti realizzare?

Ora come ora sicuramente penso a laurearmi il prima possibile, così da avere anche più tempo da dedicare a tutto il resto. Poi chi lo sa, di sogni ne ho tanti, valuterò ogni cosa.

Siamo in chiusura: lasciaci tutti i tuoi contatti social per seguirti. Grazie per la collaborazione.

Sono un po’ più attiva su Instagram (@eleonorap3l), ogni tanto carico qualche video mentre suono. Per il resto prediligo i contatti umani ;) Grazie a voi.
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Anche per questo appuntamento assieme siamo giunti alla fine. Noi vi salutano, ricordandovi come sempre, che potete proporci i vostri lavori scrivendo una mail a: [email protected] digitando nell’oggettoLadies First. Restate connessi!
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