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Kayla ci ha presentato il suo nuovo singolo Polaretti

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Quello di Kayla è un nome che non ha certamente bisogno di presentazioni visto che la ragazza è “di casa” su queste pagine. Dopo averci presentato nel mese di maggio il singolo Oroboro, prodotto da Larry Joule, l’artista classe ‘92 dallo scorso venerdì è fuori con Polaretti. La release in streaming del singolo è stata accompagnata anche dalla pubblicazione del videoclip ufficiale, opera di Giammarco Boscariol e Pietro Vaglieri.
Polaretti vede Kayla collaborare con il cantautore italo-messicano Ganoona su una produzione realizzata, in questa occasione, da Polezsky. Le atmosfere del brano sono più spensierate del solito con un ritorno alle sonorità chill ed elettroniche, per un singolo che parla ironicamente di crescita, infanzia e nostalgia.

Detto questo, io vi lascio con il video e… Non perdetevi l’intervista!

Bentornata Kayla. In che occasione è nata l’idea di questa traccia?

L’idea di “Polaretti” in realtà è nata in maniera molto spontanea, ero nella mia casa a Pescara due estati fa e presa dalla malinconia pre-laurea e dall’afa ho iniziato a canticchiare in freestyle il ritornello.
Lo feci sentire al produttore che mi seguiva in quel periodo, per riderci su, e la trovò un’idea geniale, mi consigliò di scrivere il resto e così fu.
Mi piace il modo in cui è partita la cosa e come si è evoluta, è una canzone cantata con spensieratezza che nasconde un grande peso.

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Hai coinvolto Ganoona sul pezzo. Com’è nato il sodalizio e cosa stavi cercando per valorizzare il brano?

Io e Ganoona ci conoscevamo già da un po’, l’ho sempre stimato come artista. Ha ascoltato la demo di “Polaretti” in studio ed è rimasto colpito dal brano, abbiamo quindi deciso con la benedizione della Bluciis Records di unire i nostri mondi e vedere cosa sarebbe successo. Con la sua strofa ha dato una sfumatura al brano molto interessante, in questo modo coinvolge molte più persone secondo me. La profondità della sua voce poi ha completato il tutto, il ritornello insieme mi piace moltissimo.

Impossibile non notare la produzione firmata Polezsky. Come vi siete confrontarti in studio?

Gli feci sentire la versione suonata al piano di “Polaretti” una sera dello scorso inverno, ero convinta che potesse renderla magica, accettò subito di collaborare e entrò nel viaggio alla grande. Una volta coinvolto anche Ganoona ci siamo incontrati in studio per completare il brano e sistemare le ultime cose. In quell’occasione ho avuto modo di vedere in diretta il suo sguardo illuminarsi per l’idea di un suono da aggiungere o di una modifica sulla struttura, un bellissimo momento di condivisione e confronto.

Con questo nuovo video ti sei discostata dal tuo classico immaginario. Come mai questa scelta e con chi hai lavorato per la sua realizzazione?

Effettivamente è molto diverso dagli altri singoli, sia per il mood che per le immagini. Ho voluto giocare con l’ironia stessa del brano, che ricorda un periodo leggero e cerca di riportarlo in vita, ma con malinconia. Infatti i ragazzi nel video vivono una giornata facendo alcune delle cose che da piccoli si facevano con gli amici, ma in un momento diverso della loro vita, con consapevolezze diverse e uno sguardo meno leggero, nonostante si stiano divertendo molto.
Io ho un fare altrettanto ironico e una lacrima-goccia disegnata sul volto, come quella del polaretto che si scioglie sulla copertina del singolo.
Il video è opera di Giammarco Boscariol e Pietro Vaglieri, due ragazzi molto talentuosi e intuitivi.

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Nel presentarci Oroboro ci avevi anticipato qualcosa sul tuo progetto: come si sono evoluti i piani?

Nonostante questa parentesi spensierata e luminosa il mio universo dark sta per tornare. Usciranno una serie di singoli molto particolari, con sonorità nuove e ancora diverse da quello che è uscito fino ad ora, mi piace sperimentare e non incasellarmi, mantenendo sempre un fil rouge, o nel mio caso noir.

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