
Logic being Logic. Il rapper del Maryland conclude con l’ultimo album il capitolo della sua personale serie: Young Sinatra.
I always loved Sinatra and just the Rat Pack and everything they did and represented back then in their time. I was like, ‘How cool would it be if I kind of brought that to what I was doing?’ And after I did those raps… it just came to me. And I was like, ‘Yo. I’m just gonna call this Young Sinatra.
Questa quarta puntata è un bicchiere riempito in parte di acqua: pieno o vuoto a metà?
La bellezza di poter sentire delle ottime barre, cambi di flow continui e alcuni feat super contrapposti a quella sensazione perenne che Logic voglia solo dimostrare di averlo “più lungo degli altri”. Quest’ultimo concetto, di per sé, non è negativo, se non fosse che sembra l’unico scopo di realizzazione di questo progetto.
Questo suo secondo progetto del 2018 è disponibile in tutti gli store digitali e non. Per il merch c’è da sperare in qualche restock ed essere, poi, scaltri nell’accaparrarselo.
INSTRUMENTAL: 6.75/10
Deliziosi i campioni proposti – quasi tutti scelti dalla fedele mente di 6ix – e di gran valore il remix di ICON di Jaden Smith, con lo stesso figlio d’arte coinvolto sulla traccia. Menzione d’onore per la title track YSIV che con i campioni di tracce Nas e Miilkbone è il tappeto ideale per l’outro commemorativo a Mac Miller.
Il disco gira bene per quasi la sua totalità per amanti del bum-bap in particolare, infatti qualche demerito è evidente per l’eccessiva lunghezza del lavoro che alla lunga “stanca” chi non ha più quel tipo di orecchio.
LYRICS & SKILLS: 7/10
Una media pesata tra l’indubbia qualità e il magistrale talento di Logic nei cambi repentini di flow e la capacità di stare “come sul divano” sopra la base e, invece, la banalità di molte rime e barre (“This for anyone with ambition, calling anybody that’ll listen/I’m wishing all your dreams come true cause mine did” questa in last call, mal riuscito rework del pezzo di Kanye in College Dropout). Il suo album si regge quasi solo su questo, lecito aspettarsi di più dai suoi testi, comunque in linea generale di ottima fattura.
Discorso solitario andrebbe fatto solo per Wu Tang Forever. Apprezzatissimo il tentativo di coinvolgere tutti i membri, viventi, del leggendario collettivo. C’è da sottolineare, però, che se Raekwon, GZA e RZA non si fossero impegnati tanto, il risultato sarebbe stato quello di una riunione di leggende lamentose.
STYLE: 6/10
Difficilmente ci saremmo aspettati qualcosa di diverso. Riconoscibile e personale fino ad un certo punto. Sicuramente un’uscita alternativa per il 2018. La qualità del lavoro è indiscutibile, ma è necessario trovare la quadra per un definitivo salto nell’Olimpo, nonostante i numeri siano incoraggianti. Fare brani di 4 versi non è la soluzione.
ARTWORK & VISUAL
La fantasia nelle copertine in questi tipi di progetti non è mai stata la più grande peculiarità di Logic. Resta la continuità con il mixtape precedente – YS – che raffigurava la foto segnaletica di Frank Sinatra, con la differenza che adesso il protagonista è lo stesso rapper.
VOTO FINALE: 6.6/10
La sostanza è quella di un buon disco che però non risponde all’interrogativo dell’acqua e del bicchiere. Quando assetato ti rifugerai in YSIV sarà abbastanza pieno il bicchiere per dissetarti? Questo, credo, spetti solo a voi.