
Lo scorso 21 gennaio Malakay ha pubblicato il suo nuovo EP V DAYS. Un EP unico nel suo genere, con sonorità innovative, che si presta ad essere un ottimo biglietto da visita per il rapper sardo. In occasione dell’uscita abbiamo scambiato quattro chiacchiere sul progetto, riportate nella loro interezza.
Con V DAYS, Malakay si colloca sul podio degli artisti da tener d’occhio nel 2019.
Benvenuto su Lacasadelrap.com! Le produzioni stendono un tappeto sonoro molto attuale, al quale si unisce una vocalità trap e un’attitudine prettamente rap. Puoi parlarci del processo creativo che ti ha portato a dare alla luce questo progetto?
In realtà io ci vedo molto poco trap e molto di più R&B, perché proprio la ricerca di un nuovo suono e un nuovo tipo di approccio è quello che ci ha portato poi alla creazione dell’Ep. Ero e sono molto stanco di questo suono dominante, tutto uguale e che tratta sempre le stesse tematiche, quindi ho deciso di spostare più in là l’asticella e cercare di fare qualcosa di nuovo che non esistesse in Italia. Abbiamo preso una casa ad Alghero di fronte al mare e in 5 giorni col mio team abbiamo buttato giù tutti i pezzi e fatto un racconto fotografico di quello che ci stava accadendo.
Il tuo è, di certo, un Ep fresco, musicalmente attuale. Quale necessità ti ha portato a dare alla luce questo progetto, sia a livello musicale che personale?
Personalmente avevo bisogno di raccontare un po’ tutte le cose che mi sono successe nell’ultimo anno, quasi come se l’Ep fosse un diario di quello che mi stava succedendo. Penso che sia una delle cose più personali che abbia mai scritto.
Un solo feat a livello cantato e produzioni affidate a produttori fedelissimi. Parlaci di come sono nate le collaborazioni del progetto.
In realtà i ft. sono 2, uno con Sina e uno con Steve Hem. Steve purtroppo non è riuscito ad esserci in studio quando abbiamo creato il pezzo, quindi abbiamo dovuto fare tutto a distanza. Invece con Sina è stato tutto molto spontaneo, ci conoscevamo già da tempo e quando gli ho chiesto di partecipare al progetto è passato in studio e in una giornata abbiamo praticamente concluso il brano.
Vorrei farti una domanda particolare, che spero tu non fraintenda: perché pensi che il rap italiano abbia bisogno di Malakay?
Perché nessuno ha questo sound e questo modo di raccontare le cose, e soprattutto perché non ho barriere. Un giorno posso rappare come negli anni ’90 e il giorno dopo cantare un pezzo alla Justin Timberlake. La mia forza è quella di non avere schemi, voglio solo fare musica che mi diverta e che diverta, portare questa cosa ad un livello più alto, oltre le etichette, che non hanno senso di esistere per me.
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