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RewindRecensione

Cor Veleno, Heavy Metal: l’anima Punk del Rap Italiano

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Dopo la ristampa di Bomboclat di Primo e Squarta, ecco arrivare quella, sempre in doppio vinile, di Heavy Metal dei Cor Veleno. Giusto, dunque, riaccendere la macchina del tempo, premere Rewind sul nostro mangiacassette, e tornare nel 2004, quando alcuni di voi erano magari delle piccoli Tigri ancora in fasce…

“La scrittura è un esercizio continuo. Alcune tracce di Heavy Metal sono come i resoconti di un cronista, accompagnate da quello che vivi personalmente.”

Primo Brown

Grezzo nel suono, potente nel microfono ed il solito Mucho Gusto nelle rime. Heavy Metal rappresenta il ponte rappante di connessione con il precedente Rock’n’Roll, quasi che i Cor Veleno volessero ribadire il loro essere nudi, crudi ed eternamente distorti. La linea di continuità è data dalle produzioni di Squarta, dai ritornelli poganti di Le Guardie, i Pompieri e l’Ambulanza e dall’irriverenza intelligente di Potente in Culo. L’energia delle strofe di Primo e Grandi Numeri scorre come un fiume in piena, tanto nelle casse di auto e camerette quanto nelle cuffie di chi è ai piedi di un palco sudato, in una indefinita location che strippa b-boys nei primi anni 2000.

POETI DI STRADA

Al di là della valanga di parole che profumano di strada, cementate nei beat del più classico dei boombap e cementanti nei cuori dell’ascoltatore anche medio, la riflessione ed il romanticismo maledetto di Un Mestiere Qualunque dimostra la molteplice anima di un gruppo che fa del rap lo strumento di messaggi che intrattengono, ma contemporaneamente aprono ad interpretazioni (Bonsai) e ricerca di perché (Giungla Giungla). Un aspetto, questo, che valse anche la gratificazione di spalla al tour di Jovanotti, pizzicato e citato con classe in vari passaggi all’interno del disco (“Ci provi gusto, ci provi gusto, se Grandi ti sta dentro, il suono è più robusto…” che rimanda ai primissimi testi in italiano di Lorenzo), e con cui condivisero le serate di Buon Sangue nei vari palazzetti d’Italia.

Leggi anche:  BUS – Bollettino Uscite Settimanali del 26 novembre 2021

SPECIAL GUEST

Heavy Metal è un disco made in CorVe dall’inizio alla fine, pochi e calibrati feat., laddove Elio Germano, un passato da pseudo MC romano dietro la maschera d’attore, che chiama al telefono Squarta in Minimal Rome ed il sempre presente Tormento (stavolta nei panni di Yoshi, Lato Oscuro del rapper varesino) in ed Il Trattamento, rappresentano le uniche incursioni extra Tana delle Tigri. Per il resto, non si scappa. Contenuti e suoni li dettano Primo, Grandi Numeri e Squarta, un trio che fu in grado di tracciare una linea da seguire per tutti: per chi aveva già il mic in mano, come per chi stava soltanto apprendendo quel suono immortale…

CHE FINE HANNO FATTO?

PRIMO: Lo Spirito che suona…

GRANDI NUMERI: una Tigre che continua ancora a ruggire, sui palchi come sui dischi. L’ultimissimo disco dei Cor Veleno ne è una prova, di un flow in continua evoluzione e miglioramento.

SQUARTA: nome storico della scena italiana, quando si tratta di produrre beat che sviluppano movimenti a tempo della testa. La Vecchi Scuola, certo, ma un occhio molto attento anche ai nuovi talenti del mic (Mezzosangue, Cranio Randagio rip…).

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