
La sua prima apparizione risale ad un live su Facebook del padre dove, davanti ad un pubblico totalmente fuori target, citò in grande stile coloro che dopo qualche mese sarebbero stati riconosciuti come i maggiori esponenti del movimento trap in Italia come Izi, Tedua e la Dark Polo Gang. Dopo due anni il primo singolo volutamente incompreso, le tendenze su YouTube e l’esplosione con i brani successivi. La carriera di Tredici Pietro è a parer mio un climax ascendente destinata a grandi traguardi che, continuando di questo passo, arriveranno prima del previsto. Assurdo è il suo debutto nel mondo discografico. Annunciando contemporaneamente il suo ingresso nel roster di Thaurus, l’album è disponibile in streaming su tutte le piattaforme digitali dal 7 Giugno.
L’ALBUM IN VOTI
Instrumentals: 6.5/10
Mr. Monkey e Tredici Pietro sono diventati un binomio inscindibile. Sempre più frequentemente i rapper decidono di sposare musicalmente un solo produttore e, dati i risultati, questa formula sembra funzionare spesso creando roba di alta qualità. I beat sono perfettamente adattati allo stile, alla metrica ed alle tonalità di Pietro. Non riuscirei ad ascoltare nessun altro su quelle basi e ciò è un enorme punto di forza del progetto. Ho molto apprezzato la non banalità dei beat e la scelta di strumenti per nulla comuni: il ragazzo è un hitmaker in erba, con molta probabilità riuscirebbe a suonare bene anche fuori dal mondo Hip-Hop. In sintesi, anche il giovane produttore di Bologna si è fatto valere: da sottolineare infatti che si tratta anche del suo primo progetto ufficiale e il suo esordio non è affatto passato inosservato.
Lyrics & Skills: 7/10
Ci troviamo a commentare un ragazzo che ha capito molto bene quali sono i suoi veri valori nella vita: l’arte, la patria e l’amicizia. Rispettivamente: la musica, Bologna e i Tredici amici, compagni di mille avventure nonché ispirazione quotidiana. Il disco contiene innumerevoli riferimenti alla città, al modo in cui affronta il rapporto con la musica e le follie con gli amici del quartiere. Pietro accoglie nel suo mondo l’ascoltatore e gli offre l’opportunità di trascorrere una giornata intera tra complessi, delusioni e bravate. Non filtra le parole che arrivano grezze e senza una doppia interpretazione, facendoti sentire uno del gruppo. Il ragazzo è riuscito ad affermarsi real al punto giusto, nonostante la parentela con uno dei più grandi cantanti della musica italiana. Nessun aggancio, nessuna spinta, nessuna condivisione e nessuna ospitata. Da un paio di barre riusciamo a sentire il peso di una responsabilità che però, fino ad adesso, sembra sostenere con grande successo e rispetto. La scelta di Madame come unico featuring mi ha spiazzato, ma la ragazza è riuscita a trovare il suo spazio in un progetto molto chiuso per contenuti e stile, mettendo comunque in risalto le sue doti; inoltre, ha dato un segnale davvero positivo per una fruttuosa collaborazione fra gli artisti emergenti.
Style: 7.5/10
L’originalità di Pietro è la chiave di lettura di questo progetto. L’unica influenza è che Tredici Pietro ha avuto dei modelli di artisti eccezionali. Sembra aver studiato come fare l’artista, ma certe cose non si studiano, si trovano solo nei geni dei colossi. Tornando ai brani del disco, questi suonano sia in modo singolare che in coro, come filo conduttore. L’ascolto dell’intero album, data anche la brevità, non stanca affatto. Tanta sostanza dietro i tormentoni ed è vastissimo il contenuto valido che propone l’artista.
Voto finale: 7/10
Le aspettative erano alte e sono state tutte pienamente rispettate. Attualmente, Tredici Pietro è, insieme a Madame, la punta di diamante tra tutti gli emergenti in Italia e pian piano scalerà le classifiche arrivando nelle playlist di tutti noi ascoltatori. Sta facendo i suoi primi passi verso il successo e sta ponderando bene ogni sua mossa. Comunque, dopo questo disco, vorrei avere anch’io un Tredici Pietro in comitiva, sembra che ci si diverta abbastanza.