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Recensione

I Mattoni di Night Skinny spaccano il 2019: abbiamo recensito l’album dell’anno

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Luca Pace, meglio noto come The Night Skinny, è sempre stato una mosca bianca all’interno del panorama hip hop italiano. Soprattutto in un periodo come questo, dove tutti i beats sembrano creati con lo stampino, dove basta un synth ed un rullante per far urlare al miracolo l’ascoltatore medio italiano… Luca continua a fare storia a sé. Perché se due anni fa aveva sorpreso tutti col disco Pezzi (qui puoi recuperare l’intervista uscita ai tempi) l’annuncio via social di Mattoni non poteva non far impazzire i social. Per giunta nel periodo estivo, sempre scarno di uscite di alto profilo.

Night Skinny ha radunato 26 artisti che si alternano su 16 tracce, il tutto amalgamato dai beats del producer molisano. E com’è il disco? Ve lo spiego qui sotto!

Lyrics & Skills: 8

Quando chiami così tanti artisti a collaborare sul tuo disco il rischio è altissimo: puoi fallire in modo fragoroso, cadere rovinosamente. Ed invece ogni rapper presente (tutti nomi di altissimo livello, dagli ex Dogo Guè Jake fino a Chadia Taxi B, unendo con un sottile fil rouge la vecchia e la nuova scuola) porta il suo mattone, fino a costruire un album solidissimo.

Troviamo i banger in apertura: Street Advisor e Saluti sono veri e propri MATTONI SUI DENTI, impreziositi dalle strofe di Marra (probabilmente le migliori 16 barre del disco) e Guè. Non mancano i pezzi più intimi: la collabo Luchè+TNS si arricchisce di un nuovo brano, Attraverso me, scritto e registrato a NY ormai un anno fa, che mette a nudo il rapper napoletano. In Novità, Tedua ringrazia per il ruolo che hanno avuto nella sua vita i suoi fratelli Rkomi Ernia, mentre in Stay Away scopriamo dei giovani Side, Ketama e Franco sui banchi di scuola di Roma, ai tempi in cui erano compagni di classe.

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Instrumentals: 8,5

Skinny rimane l’unico in Italia a valorizzare ancora i campioni. La sua cultura musicale spazia così tanto da trovare molti dei generi da lui amati nelle produzioni: All That She Wants degli Ace of Base la conoscono tutti (in Italia era già stata campionata in Santeria di Marra e Guè) e su quel campione è tornato a rappare Jake (basta roba latineggiante, te lo chiediamo in molti!). Come in tantissimi riconosceranno Around The World degli ATC, successo dance degli anni ’90 campionata in Saluti.

Ogni strumentale è da scoprire, è sempre stato un pregio di Skinny, che ora ha anche scelto di andare incontro alle esigenze degli artisti, adattando il beat all’ospite che ci rappa sopra, ed affermandosi come il miglior producer italiano.

Style: 8

Abbiamo ritrovato finalmente un’altra posse track: dopo Indian Tweet Posse, contenuta in 0Kills, la title track questa volta dura 7′ ed è un crescendo che ti gasa tantissimo.

Come detto sopra, Skinny resta purtroppo uno dei pochi a campionare per produrre: il suo stile rimane riconoscibile a tutti, la sua unicità lo ha portato ad essere conosciuto su territorio internazionale ed a mettersi in tasca la maggior parte dei producers di casa nostra. Basta usare suoni plasticosi e caciaroni, forse è l’ora di tornare a scoprire nuova musica per poi campionarla…

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Artwork & Style

La cover del disco è una vera chicca: esteriormente si presenta come un sofisticato prodotto Apple, come un iPhone, ma all’interno è la street art a farla da padrona, con inseriti anche gli stickers degli artisti presenti nel disco. Inoltre, è stata prodotta una capsule collection in collabo con Iuter che puoi trovare online. Come successe per Pezzi, anche Mattoni presenta, per ogni traccia del disco, una sua cover ad hoc. In basso trovate degli esempi.

Voto finale: 8,2

Non sappiamo, a livello di vendite, come andrà il primo lavoro di Skinny per una major, ma sinceramente non ce ne frega niente. Ci sarà sempre quella fetta di pubblico scontenta che, di fronte al mare di artisti coinvolti, ti chiederà sempre:” Ma come mai non c’è Massimo Pericolo? Ma come mai c’è Chadia?!”. Non siamo così convinti che i numeri dicano tutto di un progetto…

Questo album, che vivrà per qualche tempo un dualismo sintomatico con l’altro grande progetto dell’estate 2019, ha una sua struttura ed una sua direzione. Sarà sicuramente una vetrina per i giovani in rampa di lancio (due su tutti, Madame Shiva) a conferma dell’ottimo lavoro di talent scout di Skinny. Ma anche un album rap, dove sono le barre ad essere al centro, ben accompagnate per una buona ora da delle produzioni di livello altissimo.

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Avremmo bisogno di un disco del genere una volta l’anno, per misurare il livello della scena.

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