
Il 25 ottobre 2019 Er Drago, nome d’arte di Sandro Roia, pubblica l’album Basalto, preannunciato dal video dell’omonimo singolo. Il brano non è stato scelto a caso, infatti vanta la collaborazione di due must della scena romana: Danno ed Ice One. L’album fa da seguito all’EP Shenron prodottto interamente da YDFWN, mentre stavolta ha voluto giocare di più. Un solo featuring all’interno dell’album, ma tante collaborazioni a livello di produzioni. Oltre al già citato Ice One, troviamo DJ Dibba ed Alan Beez membri del collettivo Do Your Thang, DJ FastCut dalla Setta dei poeti estinti e Kiquè Velasquez. Basalto è un viaggio su solida roccia che da Roma ad Amsterdam ci guida in un interrail di brani.
Instrumental
Forse è la parte sulla quale avevo più aspettative. Dopo la pubblicazione di Shenron, del quale mi sono innamorata, e sul quale ha lavorato in maniera egregia YDFWN, avevo grandi aspettative sul lavoro che sarebbe stato fatto in Basalto.
Stavolta, più che catapultata in una dimensione singolare come lo è stato per Shenron, mi sono ritrovata in un turbinio di input, colori e immagini dettate dalle mani e dai pensieri degli svariati producer che si sono alternati in Basalto. A cominciare Kiquè Velasquez, predominante nella tracklist, al quale si sono affiancati Alan Beez, DJ Dibba, DJ FastCut e Ice One. È davvero difficile inquadrare questo progetto, non c’è un focus ben definito. I brani spaziano in talmente tante direzioni che ad ogni nuovo play, ti sembra di aver messo in riproduzione casuale una playlist dedicata a Er Drago, di quelle generate da chissà quale algoritmo. Il tappeto sonoro di Basalto crea il terreno ideale per il viaggio di emersione dal vulcano di idee che Er Drago sta vivendo attualmente. Le produzioni tengono testa ad un progetto eruttivo e caotico nel quale Sandro Roia ha dato la possibilità ai suoi colleghi beatmaker di esporsi e tirare fuori la loro anima senza lasciarli in secondo piano.
Voto: 7/10
Lyrics & skills
Sono anni che Er Drago affronta contest e live in giro per la nostra penisola; un allenamento che sta dando i suoi frutti. Basti pensare che Basalto, la titletrack, è il brano più “vecchio” del progetto, dal quale, se preso come incipit, è possibile seguire la grande crescita che l’artista ha subito in questo anno. Parliamo di un rapper underground dalle grandi capacità che emergono sia per gli incastri che per il flow.
Scrivo parole per le anime sole, lontane da tutti un po’ come fa il Sole, scorda una pace nel mondo se prima non trovi una pace interiore. Io cambio pelle come un serpente per essere un uomo migliore, amo sta vita anche quando è una merda perché dalla merda può nascere un fiore.
Fa sempre un certo effetto sentire Er Drago in cuffia, poiché ci troviamo davanti ad un mostro da palcoscenico, in grado di coinvolgere il pubblico con grande pathos ed energia. I contest e le date in giro per le varie realtà italiane gli hanno permesso di entrare in contatto con persone e situazioni di ogni genere, ma soprattutto di assorbirne e trarne il meglio. Tutto queste nuove conoscenze sono state messe in pratica in Basalto, permettendo a Sandro Roia di portare alla luce i risultati di un duro lavoro che l’artista ha fatto su se stesso e sulle sue capacità in questi anni di gavetta.
Voto: 6.5/10
Style
Basalto va visto come un viaggio. Partito da Roma, che gli ha fatto da culla e da primo ring, Er drago si è poi spostato ben oltre il suo nido. È infatti ad Amsterdam che presenterà questo suo progetto fatto di esperienze raccolte durante questo suo girovagare per l’Italia. Il viaggio nella sua concezione più totale è lo stampino che ha permesso la realizzazione di Basalto. Partenze e arrivi definiscono i contorni di un progetto che ha un punto di partenza ed un punto di arrivo che coincidono, ma che esistono solo ed esclusivamente grazie a tutte le tappe intermedie che sono state compiute.
Mamma Roma passa il tempo ma tu resti eterna, tutti che si muovono ma tu rimani ferma.
Questa sua voglia di evadere, fuggire, pur non dimenticando il suo punto di partenza è ciò che gli permette di presentare un progetto intriso di elementi alieni, che riesce a fare suoi. Nel caos e nella caciara che emergono da Basalto rimane quindi un grande filo conduttore che lega dei brani apparentemente completamente sconnessi.
Sto in un mondo di cloni, ma io penso differente/sono come un lupo che dal branco si perde.
Voto: 6/10
Visual & artwork
La cover, realizzata da Yest, ci racconta con semplicità la nascita da qualcosa di passionale e forte che dalla lava e dalle sue fiamme trae la sua linfa vitale. In questa interpretazione riusciamo sia a percepire la forza che si vuole esprimere attraverso il concetto figurativo di drago, ma anche un senso di calma e padronanza della situazione. Come se, dalla schiusura di questo uovo, potesse venir fuori qualcosa di incredibilmente potente e consapevole di ciò che è in grado di fare. È l’immagine di un caos calmo.