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Recensione

Dove Gli Occhi Non Arrivano: Rkomi ai confini delle parole

dove gli occhi

Arrivati a fine 2019 è giunto QUEL momento dell’anno: il riepilogo di ciò che è stato pubblicato nei mesi precedenti. Bene, noi facciamo mea culpa, e durante questi ultimi 30 giorni daremo spazio a quei dischi che non siamo riusciti ad approfondire nel momento della loro uscita. Per rinfrescarvi un po’ la memoria, in vista delle abituali classifiche di questo periodo…

Stavolta è il turno di Rkomi con il suo Dove Gli Occhi Non Arrivano, secondo album in studio (certificato disco d’oro in FIMI) pubblicato per Universal Music il 22 marzo 2019.

Strumentali

Dal punto di vista delle strumentali l’album è molto pop, si apre a nuovi orizzonti musicali sconfinando dalle tipiche sonorità della trap, pur mantenendone l’attitudine. Si avvale di produttori ormai già scolpiti nell’olimpo dei “big”, come Dardust, Charlie Charles, Shablo, facendo altrettanto con i featuring: Jovanotti, Elisa, Sfera Ebbasta, Carl Brave, Ghali. Un album che si presenta coerente e in continuità con il primo Io In Terra (il quale già presagiva una certa voglia di sperimentazione sonora), corredato da un sound e da soluzioni artistiche che lo rendono fruibile da un pubblico molto ampio.

Voto: 7

Testi

I testi restano il caposaldo fondamentale dell’opera di Mirko, alcuni profondi e riflessivi, altri più scanzonati.
Uno dei leitmotiv dell’album è proprio quello degli occhi, intesi come strumento che rende abili a guardare oltre l’apparenza, ma possono comunque ingannare deviando un pensiero, proclamandosi unico metro di paragone, il quale rende prigionieri della superficialità, come in Impressione (feat. Carl Brave), o Mikado, in cui a tendere lo sgambetto è la realtà veicolata dai social. L’artista milanese muove una sana critica contro coloro che preferiscono la sicurezza di ciò che viene dettato dalla facciata, da ciò che il primo sguardo suggerisce, evitando di comprendere cose e persone che popolano la realtà di ognuno, proprio come nella title-track Dove Gli Occhi Non Arrivano.

Voto: 7

Stile

Rkomi è un artista poliedrico, che riesce continuamente a rinnovarsi senza perdere del tutto lo spirito “di quartiere” che lo contraddistingue, benché non sempre venga mostrato esplicitamente. L’elemento della sperimentazione è notevole in questo secondo album, sintomo di una crescita che fa ben sperare in una novità anche in quelli a venire.

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Voto: 7

Voto finale: 7

Per chi cercava un album destinato ad entrare nella storia della trap, avete sbagliato porta. Questo è a tutti gli effetti un disco pop, leggero per certi versi, per altri pieno di contenuti importanti. Gli occhi, questi (s)conosciuti, vedono, “giudicano” e soppesano. Alcuni non riescono a vedere oltre l’orizzonte, altri ancora hanno la capacità anche di vedere ciò che si nasconde sotto il velo, ciò che non si riesce a percepire ma c’è, e permea le nostre realtà, le nostre vite dominate sempre più da uno schermo, il quale cela l’essenza attraverso filtri ed emozioni disegnate. Forse Mirko ha voluto porre l’accento su come chi lo osserva molto spesso sia abituato ad etichettarlo, erroneamente, volendolo per forza inserire all’interno di una determinata categoria, in piedi alla fermata dell’apparenza, senza mai salire sul bus che porta ai confini del cuore e dell’anima.

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