
Arrivati a fine 2019 è giunto QUEL momento dell’anno: il riepilogo di ciò che è stato pubblicato nei mesi precedenti. Bene, noi facciamo mea culpa, e durante questi ultimi 30 giorni daremo spazio a quei dischi che non siamo riusciti ad approfondire nel momento della loro uscita. Per rinfrescarvi un po’ la memoria, in vista delle abituali classifiche di questo periodo…
…abbiamo deciso di recensire anche Libertà, quarto album di Rocco Hunt, pubblicato il 30 agosto 2019 per Sony Music. All’interno di questo progetto troviamo Achille Lauro, Boomdabash, Clementino, Geôlier, Gemitaiz, J-Ax, Neffa, Nicola Siciliano e Speranza. Mentre le sapienti mani di produttori come 2nd Roof, Boss Doms, Fabio Musta, Da Honorable C.N.O.T.E., Ketra, MACE, Neffa, Takagi, Valerio Nazo, Zef e Zizzed hanno dato vita al tappeto sonoro di Libertà. Ciò che fece grande scalpore fu l’annuncio di Rocco Hunt, sul suo profilo social, di voler abbandonare il mondo della musica annullando così la pubblicazione dell’album. Tuttavia, poco dopo l’artista salernitano ha deciso di tornare sui suoi passi portando finalmente alla luce Libertà.
Testi
La musicalità della lingua napoletana avvantaggia di molto la stesura di un testo di un qualsivoglia genere. È una lingua plastica, molto coinvolgente, in grado di catturare anche chi non la parla, spostando in secondo piano il significato del testo stesso. Una combo esplosiva a tal proposito è quella con Geôlier in Nisciun’:
Mo ca stong for se vonn fa na fot / Lor fann e storie, ij vogl fa a storia / Si se soffr n’è ammor, nun trov manc e parol / Primm stiv tu sol po si asciut ro core / Sunnav ‘nsiem na casa addò a tristezz nun tras / Campann buon cu nient, criscenn fess e cuntent / Tant ‘o sai c’ammor è n’ata cos.
Di certo non è un testo che brilla di originalità o incastri degni di nota, ma si è talmente distratti dal flusso delle parole, da non farci caso. L’artista nella sua crescita, che l’ha portato ad un ritorno alle origini, ha voluto asciugature gli argomenti dei suo testi concentrandosi su due o tre argomenti base, ma che, vista la copiosità di brani, hanno reso il tutto ripetitivo.
Strumentali
Tenendo conto che alle spalle della realizzazione di questo prodotto ci sono ben 4 anni di lavoro, si capisce il perché di tracce così disparate. Rocco ha potuto giocare, in ogni base, tenendosi aperto numerose porte. Neffa è una di quelle collaborazioni che saltano di più all’occhio. Avendo già collaborato nel brano Se mi chiami, del novembre 2015, non è così strano che un artista così facile da “raggiungere” come Neffa abbia deciso di partecipare a Libertà sia in veste di producer, in Discofunk, che come performer in Se Tornerai. Una mano, quella di Neffa, in grado di dare all’album un tocco nostalgico che ci guida in questa miriade di sensazioni racchiuse nelle 16 tracce del progetto. Ma Rocco Hunt non si è limitato solo a produttori made in Italy, anzi; tra nomi quali 2nd Roof, Boss Doms, Fabio Musta, Ketra, MACE, Neffa, Takagi, Valerio Nazo, Zef e Zizzed, spicca Da Honorable C.N.O.T.E.. Il celebre producer americano, conosciuto per le collaborazioni con 2 Chainz, Migos, Gucci Mane e Travis Scott, è l’autore del beat del brano Street Life in cui troviamo più che un Rocco Hunt nostalgico il suo ritorno ad essere Poeta Urbano.
Sono passato da Neffa a delle realtà anche internazionali come con Honorable C.N.O.T.E., riuscendo a cogliere anche i miei diversi stati d’animo al meglio, vagliando appunto i produttori e non solo le collaborazioni. Per me questo progetto è quasi una compilation, una playlist… un bagaglio a mano.
Stile
Libertà unisce argomenti apparentemente sconnessi tra loro. In Discofunk si passa da una prima strofa che recita:
Sai cosa ci accomuna a questo mare / Che purtroppo siamo belli ma tenuti male/ Tutti lo notano ma restano a guardare / Perché siamo solo oggetto di una foto da scartare/ E balla, perché quando balli sei bella / Io volo nella mia navicella / Ti ho rubato una stella, la porterò sulla terra / Una cosa preziosa che tengo per me.
Ad una seconda strofa che esordisce così:
Passano gli anni e sembra che la spiaggia / Ogni anno perda qualche metro / Forse colpa del tempo, dell’inquinamento / Delle macchine in centro / Il surriscaldamento che scioglie i ghiacciai.
L’elemento che unisce questi due pensieri, il mare, assume significati che sembrano quasi stonare. Rocco Hunt sta usando il rap per fare ciò che sta all’origine di questo genere: la denuncia. Nun è giusto, Maledetto sud ft. Clementino, lo stesso Discofunk che ha una maschera romantica, sono brani portavoce di ingiustizie che ci riguardano quotidianamente e che restano sepolte da tutti quei testi, sempre più frequenti, che elogiano i soldi e la fama ottenuti dopo una vita di stenti, dimenticandosi però di continuare a denunciare i torti e i soprusi che invece continuano ad esistere. Libertà, quindi, vuole essere un album impegnato a livello sociale nonostante sia disseminato di tracce romantiche che distraggono l’ascoltatore dal concept del progetto.
Visual & artwork
La tranquillità, più che libertà, è l’immagine che trasuda dalla cover. Ancora una volta il mare è al centro di tutto e trasporta Rocco Hunt verso riva contrapponendosi alla grande energia emanata dai brani presenti nel progetto. L’artista ha però voluto sottolineare che, nonostante lo si veda in procinto di spiaggiarsi, questa cover…
Va però interpretata anche come me che mi dedico a fare qualcosa di bello, come appunto un viaggio in mare.