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Recensione

AL BOOM: lo scoppiettante primo album di Chico

Chico 02 2020

Il 28 gennaio 2020 il giovane rapper italocubano ​Chico​, nome d’arte di Manuel Munoz Contreras, pubblica il suo primo album intitolato ironicamente AL BOOM. L’MC si è già fatto conoscere al pubblico con i singoli Miami e ​Mika Kodeina​, presentati anche in occasione dell’ultima Milano Music Week. I due inediti hanno anticipato la pubblicazione di questo progetto composto da ​11 tracce​, ora disponibile in digitale e prodotto da La Grande Onda con il sostegno del MiBac e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Per Chi Crea”.

I due brani, accompagnati dai loro rispettivi videoclip, hanno permesso a Chico di far entrare gli ascoltatori nel suo universo musicale, in cui attorno al sound urban più attuale orbitano richiami alla tradizione latina, cristallizzata nelle radici dell’artista. Ed è proprio l’importanza delle origini, unita al vivere la realtà milanese da adolescente, a rappresentare l’esplosione che ha creato questa dimensione ben assortita in cui non resta che immergersi.

Strumentali

La traccia che apre l’album e che ne porta lo stesso titolo, è la bussola che permette di orientarsi nel mondo sonoro di Chico. Sonorità tipiche del rap attuale si combinano con trombe e tamburi del folklore caraibico, aprendo la strada alla mescolanza tra atmosfere urban e sfumature latine. Già dal secondo brano Mika Kodeina, infatti, suoni sinuosi come quelli d’oltreoceano s’incontrano in maniera decisa con le batterie metalliche della trap. Il mix di elementi di panorami musicali diversi si conferma il tratto distintivo delle restanti tracce del disco, che risulta tanto variegato quanto differente è il peso dato alle varie influenze in ogni traccia. I suoni della tradizione latina, come ad esempio quelli della rumba in Con me, una volta attualizzati nel contesto urban, acquistano una nuova carica che ha potenzialità per coinvolgere. Ascoltare AL BOOM risulta allora come restare con i piedi per terra nelle città della nostra penisola, mentre la testa vaga già per mete esotiche.

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Voto: 7/10

Testi

La combinazione tra tendenze urban e tonalità latine, a livello sonoro, si rispecchia a livello testuale nell’alternanza tra la scrittura d’istinto propria della trap e l’utilizzo di parole spagnole. La presenza di questi termini, a sua volta, riflette la centralità data alle origini nell’intero progetto, essendo lo spagnolo la lingua che Chico ha appreso dal padre cubano. La presenza di due lingue, al contrario di ciò che potrebbe accadere, non rende più complessi i testi che non spiccano in quanto a spessore. Tuttavia, proprio la semplicità può essere considerata il loro il punto di forza, perché permette di arrivare dritto alle orecchie all’ascoltatore. Libero accesso, allora, a tanti adolescenti come Chico che non solo sono ormai abituati al linguaggio di cui si serve l’artista, ma possono anche rispecchiarsi facilmente in ciò che scrive. La realtà a cui attinge l’italo-cubano, infatti, è quella di tutti i giorni: la vita in città, lo stile metropolitano, l’adolescenza tra la scuola e il tempo libero, i primi amori ed il fascino esercitato dal rap e della trap. Insomma, l’immaginario di un giovane che vuole parlare ai giovani, senza alcuna pretesa al di là del raccontare e raccontarsi.

Voto: 6,5/10

Stile

“Sono Chico, punto all’obbiettivo

Come un pazzo, mi sbatto

Sogno, quello è il mio mondo

Lo scrivo, punto e a capo

Sento mi alma, è una salsa

Afrocubana, sono anche cubano

La mañana, mi alzavo ancora

Che mi chiamava l’Italia per questa roba

Che mi cercava la musica da lontano

Perché sta musica qua poi come suona”

Le parole di Chico dimostrano grande determinazione e forniscono i tratti di un’identità musicale che si inizia a costruire all’interno di questo primo progetto. È l’identità latina di un artista dotato di uno spiccato ritmo che si traduce in una suggestiva fusione di ritmi urbani. Con AL BOOM, infatti, si iniziano a definire gli spazi all’interno dei quali un ragazzo giovanissimo inizia a muoversi, inserendosi perfettamente nel macro-panorama delle nuove proposte del rap attuale, soprattutto per l’utilizzo di un stile linguistico già noto ai più.

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Voto: 6,5/10

Voto finale: 6,7/10

L’universo al quale Chico ha dato vita attraverso l’esplosione di queste 11 tracce è ad un promettente stadio iniziale. Senza dubbio un’espansione può essere fatta in direzione di una maggiore personalizzazione del linguaggio e di una ancora più spiccata sperimentazione sonora. Le carte in regola per farlo, da un uso ancora più marcato delle due lingue ad un’accentuazione della mescolanza di suoni diversi, ci sono tutte. Non resta allora che aspettare la seconda era del mondo dell’italocubano.

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