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Intervista

Skerna e Aperkat, gli outsider del rap italiano

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Alessandro Domenici e Antonello Vespoli, veri nomi di Skerna & Aperkat, sono nati in Molise a metà degli anni 1990. Individualmente percorrono strade differenti prima di arrivare a quella che è la configurazione attuale nel 2017.

Il loro primo album, Audizioni per un gatto nero, risale al 2018, pubblicato per la romana RedGoldGreen Label. Il disco di 13 tracce è caratterizzato dal classico boom bap con i campionamenti presi dal jazz, dal soul, dallo swing e dal reggae. Numerose le critiche positive ricevute da riviste di settore e di grande rilievo la partecipazione al programma “Web Notte di giorno” nelle sedi del giornale La Repubblica. Successivamente, il duo si concentra sulla personalizzazione del proprio sound, in questo scenario si configura il singolo Illuminè, pubblicato a maggio 2019. Dal 25 febbraio è disponibile su Youtube il loro nuovo singolo Alessandro.

Leggi la nostra intervista al duo.

Ad anticipare la release del vostro nuovo album, il singolo Alessandro disponibile su Youtube dal 25 febbraio. È il primo episodio che anticipa l’uscita di un vero e proprio cortometraggio sviluppato in 3 episodi. Com’è nata questa idea? E come mai la decisione di voler unire cinema e musica?

Sviluppando il disco ci siamo resi conto che non esistevano veri e propri singoli, ma era tutto legato ad un concept preciso, quello dell’outsider. Invece di lavorare sui classici videoclip, abbiamo pensato che anche questi avrebbero potuto contribuire a esplorare più a fondo il leitmotiv del disco; da lì il passo a sviluppare un vero e proprio corto è stato breve, abbiamo chiesto al regista Fausto Franchi di esprimere il proprio punto di vista sul tema, creando così un secondo elemento artistico, che avesse quindi una funzione assestante e non di semplice accompagnamento.

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Rispetto al vostro primo album si percepisce il completo cambio di rotta per quanto riguarda il sound e i testi. Cosa vi ha spinto a voler trovare uno stile tutto vostro? La ricerca di questo è giunta al termine o intendete sperimentare ancora?

Le sonorità portate all’interno del secondo disco per noi rappresentano una naturale evoluzione di ciò che abbiamo lasciato in sospeso 2 anni fa con Audizioni per un gatto nero. In questo lavoro, il riferimento al jazz e al soul si ibrida con sonorità più elettroniche. Ciò che denota un cambio netto di percezione sono le atmosfere dei brani, l’alchimia maturata nel tempo ci ha permesso di migliorare il connubio parole/musica. L’evoluzione del sound, ha permesso ai testi di diventare più introspettivi, se nel lavoro precedente si voleva dare una propria opinione sul mondo circostante, adesso si scava più a fondo dentro se stessi. Il processo di maturazione e di ricerca di ciò che può rappresentaci e raccontarci meglio è in continuo sviluppo, non può fermarsi.

Elemento caratterizzante di Alessandro è sicuramente il sample. Come mai la scelta di inserire il campionamento della voce di Sarah Vaughan? Che rapporto avete con la Black Music?

L’impeto che il più delle volte spinge un artista a raccontare di sé è lo sfogo, la liberazione; l’arte assume quindi un carattere dolce-amaro. Questo sentimento è trasmesso in modo unico da Sarah Vaughan, che della potenza della sua voce lascia trasparire un velo di malinconia, di tristezza. Molto spesso la black music trasmette questo sentimento bivalente. Per quanto riguarda il nostro rapporto con essa, siamo cresciuti con dischi di artisti afroamericani, da J Dilla a Coltrane, non possiamo che sentirci figli di questo movimento.

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Un testo molto personale, che mette in mostra la necessità di dover apparire semplicemente “umani”. Questa atmosfera intima sarà mantenuta nell’intero progetto musicale?

Si sarà mantenuta. Tutto il disco mira ad esplorare l’animo umano, slegandosi però da qualsiasi preconcetto. Risulta quasi come un’autoanalisi mirata a conoscersi meglio, ad accettare ed apprezzare le proprie debolezze e da queste prendere spunti per migliorarsi.

Durante l’ascolto, sarà possibile trovare una “soluzione” al concetto espresso all’interno del disco?

Il concept del disco è quello dell’outsider dell’esistenza, inteso come quell’individuo che riesce ad esprimere ed accettare se stesso senza farsi influenzare dalle aspettative che il pensiero comune può creare su di esso. Di conseguenza, più che una vera e propria “soluzione”, quello che il disco vuole fare è porre delle domande e aprire prospettive diverse a chi avrà voglia di addentrarsi all’interno dei brani.Quanto bisognerà aspettare per la release dei nuovi episodi e del nuovo album? Quale reazione vi aspettate dai vostri ascoltatori e da quelli nuovi?

Il contro avrà cadenza mensile e l’album è previsto per inizio maggio, quindi ci sono delle tappe ben delineate. Quello che ci aspettiamo è difficile da dire, siamo consapevoli che il disco sia “difficile”, quello che possiamo dire è che mai come questa volta all’interno dei brani ci siamo noi, Alessandro e Antonello, quindi speriamo che l’interno progetto possa arrivare e lasciare una traccia negli ascoltatori sia vecchi che nuovi.

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