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Ladies FirstIntervista

Lil Kami, un progetto dall’anima trap

LilKami copertina 04 2020

Nuovo appuntamento con la rubrica Ladies First.
Nella settimana che ci porta al 1° maggio, certamente emblema per i lavoratori e i loro diritti, ci troviamo obbligati per motivi sanitari a dover rinunciare anche alle più classiche gite fuori porta e ai concertoni che hanno così fortemente caratterizzato questa ricorrenza a partire dagli anni ‘90. Ed è proprio in questa situazione di emergenza, che si riflette anche sull’economia e il lavoro, che questa data dovrebbe assumere un ritrovato valore collettivo. Restando alla musica, lo stop ai concerti, agli eventi grandi e piccoli, la chiusura dei negozi e delle catene dell’intrattenimento hanno sortito il loro effetto sia sugli artisti che sugli imprenditori e addetti del settore.

È con questa riflessione che vi introduco la protagonista di oggi. Il suo è un nome nuovo che porta con sé un progetto artistico particolarmente accattivante. Lei è Lil Kami, all’anagrafe Camilla Lucchetti, romana classe 2000. La sua passione per la musica e la moda inizia molto presto e questo la porta a farsi notare sui social, soprattutto per la sua poliedricità e attitudine trasformista. Costruisce intorno a sé un immaginario cartoon, che guarda al mondo dei manga e degli anime, ma anche del Cosplay tipicamente giapponese. Nel 2018 Kami inizia a sperimentare in studio di registrazione e a fare i primi provini anche grazie all’incoraggiamento del suo collettivo, la Sugar Gang. Arruolata tra le fila della scuderia di talenti Indiependent, Lil Kami si mette in luce come esponente della scena trap romana nel corso del 2019 con il suo primo singolo ufficiale Chopstick, seguito dai brani Voodoo e dal più recente Fastcar, prodotti da Naima Blood. Incuriositi dal suo immaginario in grado di mescolare il mondo occidentale con quello orientale, reinterpretando in modo innovativo la cultura Pop, e dal racconto senza “peli sulla lingua” della sua generazione, l’abbiamo raggiunta telefonicamente per farvela conoscere meglio.

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In questo caso le presentazioni sono d’obbligo! Chi è Lil Kami e come è nata la sua voglia di fare musica?

Lil Kami è una ragazza classe 2000 che rappresenta in pieno la società moderna. La mia passione per la musica è molto fresca, mi ci dedico da almeno un anno, ed è nata in studio di registrazione.
Io faccio trap! Ci tengo molto a dire questo, il mio approccio è trap nel modo più viscerale possibile.

La rubrica Ladies First è nata con la volontà di proporre un focus sulla scena urban femminile in Italia. Tu, da emergente, quali percezioni hai? Ti senti parte di questo movimento?

Ci sono diverse ragazze giovani in questo momento e alcune stanno spaccando, è vero e non escludo possibili collaborazioni in futuro. Non si sa mai. Con tutto il rispetto però, io non penso di giocare il campionato delle “Ladies”. Per il mio modo di esprimermi e per i contenuti che porto, credo di poter far parte del campionato maschile.

Quali sono gli obiettivi che vorresti raggiungere?

Devo dirti che ho un sacco di obiettivi, condivisi con il mio Team. Abbiamo davvero grande fiducia nel progetto e questo ci porta a pensare in grande, ma per ora siamo focalizzati solo sul lavoro duro restando con i piedi per terra.
Mi sono affiancata a quello che è il collettivo Sugar Gang proprio per la volontà di iniziare a fare musica e ora con loro vogliamo salire tutti assieme. In tutto questo poi si sono avvicinati a me i ragazzi di Indiependent incuriositi dal progetto. Ci siamo conosciuti, c’è una visione condivisa e ritengo che loro siano una realtà molto interessante nel panorama italiano con un’attenzione particolare sui giovani. Stiamo lavorando bene.

lil kami intervista

Vorrei iniziare chiedendoti: quali sono i tuoi riferimenti musicali?

Ne ho molti. Ascolto davvero musica di tutti i generi, privilegiando l’America rispetto alla musica italiana. Chiaramente sono influenzata dalla trap, sia come immaginario che dalle ritmiche, il riferimento resta Atlanta e su tutti Gucci Mane. In assoluto, le cose che più mi affascinano, restano gli ascolti ai progetti della scena drill di Chicago, Chief Keef in primis.
Oltre a questi riferimenti, devo dire che le mie influenze sono in continuo cambiamento, il mondo è veloce e così lo è la musica.

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Veniamo al tuo primo singolo Chopstick. C’erano aspettative al momento della sua pubblicazione? E con Voodoo come è cambiata questa prospettiva?

Come tutti i miei singoli, sono nati entrambi in studio da situazioni molto semplici. Il brano Chopstick per me è una bomba! Le aspettative ci sono sempre per chi fa della musica, sicuramente adesso stanno crescendo e già dalla pubblicazione di Voodoo le cose sono cambiate.
Se il primo singolo è di impatto ed ha girato molto velocemente, Voodoo è invece un pezzo più di nicchia, ma comunque sta facendo il suo corso.
Chiaramente dopo l’uscita di Chopstick il lavoro è iniziato a farsi più serio.

Un aspetto importante è sicuramente legato alla ricerca del suono. Con Naima Blood cosa volete proporre?

La collaborazione con lui è nata principalmente da un’amicizia. Non abbiamo una direzione precisa, preferiamo farci trasportare dalle sensazioni e dal momento che viviamo per la creazione del Sound. In studio il lavoro è digitale e Logic il programma sul quale sviluppiamo tutto.

Se da un lato c’è il suono, dall’altro un’immagine dirompente. Cosplay, manga e anime come ti hanno influenzata?

Il mio immaginario si rifà molto al mondo dei manga giapponesi. Io li adoro e visto che sono una mia passione, ho scelto questo elemento per trovare un tratto distintivo in grado di valorizzarmi.
Uno dei miei manga preferiti ad esempio è The Promised Neverland. Ti faccio un nome, ma devo dirti che non ho dei personaggi di riferimento a cui mi ispiro per la mia immagine.
Mi piace molto lo stile cartoon.

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Il tuo nuovo singolo è Fastcar, un pezzo diverso dai precedenti, più intimo. Cosa volevi trasmettere?

Se i primi due singoli sono “leggeri” e hanno l’obiettivo di far divertire le persone e trasmettere “Good Vibes”, Fastcar è un pezzo importante. Credo sia l’uscita che più rappresenta ogni mio lato caratteriale, anche quello più umano e dolce. Ho voluto inserire diversi elementi del mio vissuto, cercando di parlare un po’ più di me, e trasmettere in questo modo un forte senso di rivalsa.

Chiudo con i contatti social, quali utilizzi di più e dove possiamo seguirti.

Per i prossimi aggiornamenti sul mio progetto, io sono attivissima su Instagram per tutte le novità e anche su Tik Tok dove ho parecchio seguito.

LilKami 3
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