
Per l’appuntamento di metà maggio con la rubrica Ladies First abbiamo coinvolto una giovane voce urban che ha preso parte agli Home Visit di X Factor 13 proponendo, durante le audizioni, la cover della canzone Del verde di Calcutta, tratta dall’album Mainstream, ottenendo un ottimo riscontro sia da parte del pubblico che dai giudici con quattro “sì”. Personalmente, non essendo molto avvezzo ai Talent Show, confesso di aver sentito il suo nome per la prima volta associato al Dove gli occhi non arrivano Tour di Rkomi dove con la sua voce ha accompagnato i brani dell’artista di Calvairate.
Senza attendere oltre, presento Silvia Cesana, una ragazza classe 1999 nata in provincia di Como e appassionata di musica fin da bambina, quando ha iniziato a coltivare da autodidatta il questo talento. Il suo nome d’arte è Sissi e il 17 aprile 2020 ha pubblicato Sento, un singolo affascinante e accattivante, per l’etichetta discografica Sugar Music di Caterina Caselli, che già nel 2017 ha creduto in lei e l’ha messa sotto contratto, offrendole l’opportunità di collaborare con un artista e produttore del calibro di Fortunato Zampaglione. I frutti di quel primo lavoro sono i singoli Just a game, Don’t lie to me again e Earthbound realizzati in lingua inglese e pubblicati tra il 2017 e il 2018.
Il 2020 segna per Sissi un cambio di rotta, certamente più personale, e Sento è una canzone toccante ed intima, un vero e proprio nuovo inizio per Sissi che è co-autrice del brano insieme a Silvia Tofani per la produzione di Federico Secondomè. La musica di Sissi vive nella dimensione acustica e le sue influenze spaziano nel panorama Urban dal Rap al Soul, passando per il Rhythm and Blues.
Di seguito la sintesi della nostra chiacchierata.
Benvenuta! Sicuramente chi segue con attenzione X Factor ti conosce già, per tutti gli altri: come ti sei avvicinata alla musica?
Le persone, con l’esperienza X Factor, mi hanno conosciuta per le cover, nonostante quello non sia il mio vero obiettivo, anche se mi piace. La priorità per me è quella di realizzare i miei brani. Vorrei proporre più musica acustica e lo vorrei fare anche dal vivo, portando tanti musicisti sul palco, perché questo è il mio universo.
Alla musica mi sono avvicinata da bambina. Ricordo che già a tre anni cantavo le canzoncine con mio cugino al Karaoke della Barbie. Mia madre ascoltava musica francese e quindi io ci provavo, senza esserne capace ovviamente. Questo è il mio primo ricordo legato alla musica.
Ho dato seguito a questa passione da autodidatta sia nel canto che per quel che riguarda gli strumenti, come il pianoforte. Ci ho messo del tempo, ma ho fatto a modo mio. Tra l’altro io sono una persona con poca pazienza e probabilmente, se avessi seguito corsi o avessi avuto un insegnate, mi sarei stancata e avrei smesso.
Lo spazio Ladies First è un’occasione per conoscere le artiste della scena urban in Italia e approfondire i loro progetti. Nel farlo proviamo a capire come si sta evolvendo questo ambiente. Tu cosa ne pensi?
Premetto che io questa rubrica la conosco, quindi sono molto contenta di poterne far parte.
Sono consapevole esista ancora una disparità di genere, ma credo che negli ultimi anni queste differenze si siano assottigliate. Oggi ritengo che anche il filone Urban si sia ampliato per le artiste che vogliono proporre qualcosa di nuovo. Ad esempio io, tre anni fa, uscivo con i miei primi singoli in inglese, brani che potremmo definire R’n’B, e che però praticamente nessuno ha ascoltato. In questo periodo invece c’è più attenzione e ci sono diversi progetti che stanno funzionando. Tra quelli che ritengo più interessanti, c’è sicuramente quello di Joan Thiele che in qualche modo sento vicino e che mi piace tanto.
Attraverso la musica, quali sono gli obiettivi che vorresti raggiungere?
Vorrei riuscire ad arrivare a più persone possibili per far conoscere la mia musica. Questo è il mio obiettivo primario. Mi piacerebbe moltissimo proporre musica suonata, in studio e dal vivo, coinvolgendo tanti strumenti per dare valore a quella che secondo me è la musica più autentica e spontanea.

Spostandoci sul versante discografico: quando e come si è concretizzato il tuo rapporto con Sugar Music? Qual è il progetto condiviso?
C’è una storia. Se non ricordo male era il 2017 ed ero al Music & Film Festival di Ischia perché con una band facevamo gli intervalli musicali tra una premiazione e un’altra. In quella situazione cantavo qualche successo di Amy Winehouse o qualche mio brano in inglese. Tra gli addetti ai lavori era presente Caterina Caselli che mi ha avvicinata, colpita dalla mia voce, e mi ha proposto di fare un provino in Sugar. Da lì ho avuto il mio primo contratto e ho iniziato a lavorare sulla mie vecchie canzoni, sempre in inglese, che sono uscite in digitale. Ero ancora piccola, non sapevo nemmeno io cosa volessi fare davvero, e quindi poi ci siamo presi una pausa.
Il rapporto con Sugar è ripartito dopo che ho deciso di provare l’esperienza ad X Factor, in cui mi sono proprio buttata senza pressioni. Ora inizia un nuovo progetto!
A proposto, com’è stata l’esperienza ad X Factor? Cosa ti ha lasciato?
Lo scorso anno, in una situazione molto confusa in cui ero consapevole solo del fatto che la musica è la mia passione, ho provato X Factor. In precedenza continuavo a scrivere e a cimentarmi al pianoforte componendo musica che restava per me.
Io ci ho provato, senza particolari obiettivi di successo o rincorrendo la vittoria, e ti devo dire che per me è andata bene. Non me lo aspettavo davvero. La reazione della gente e quello che ho ottenuto mi hanno resa felice. Io poi non sono competitiva, mi interessava solo cantare perché farlo mi dà energia positiva. Senza paranoie mi sono buttata e anche l’eliminazione non l’ho vissuta in modo negativo.
Questa esperienza l’ho presa benissimo! La musica per me non è una gara.
Una curiosità sui tuoi riferimenti: chi e cosa ti ispira nel fare musica? Artisti di riferimento?
Ho diversi riferimenti. L’artista di maggiore ispirazione per me è senz’altro Amy Winehouse, il suo sound e il suo timbro mi trasmettono tanto. Adoro Frank Ocean, artista che mi emoziona sempre e mi trasmette delle immagini precise attraverso la sua musica.Io poi sono cresciuta ascoltando tanti dischi della Motown Records ed artisti come Marvin Gaye, Stevie Wonder e The Temptations solo per citarne alcuni. Questo suono mi ha segnata tanto e devo dire che sono questi gli elementi che cerco anche per la mia musica.
Il Rhythm and Blues e il Soul, fatti in un certo modo, mi fanno emozionare.

Se siamo qui è anche perché hai da poco pubblicato il singolo Sento. Con chi e come è stato lavorato?
Avevo parecchia ansia per questo singolo, però su Spotify sta andando molto bene e ho ricevuto tanti bei riscontri da parte di chi lo ha ascoltato. Tanti ragazzi mi stanno mandando le loro cover del pezzo. Questo mi fa molto felice, non me lo sarei mai immaginata.
Per la realizzazione di Sento sono stata in studio con Silvia Tofani e il produttore Federico Secondomè. In generale il lavoro parte sempre dalla produzione che è analogica, quindi lui può mettersi al piano o alla chitarra ad improvvisare. In base agli accordi che più mi piacciono inizio anch’io ad improvvisare qualcosa e da qui strutturiamo il brano. Io parto dalle top line e poi, generalmente a casa a notte fonda, l’insonnia favorisce la mia scrittura. La prima strofa di Sento l’ho scritta alle 3 di notte. Il testo poi l’ho finito in studio con Silvia che mi ha aiutata a mantenere un filo logico.
Sono consapevole di avere ancora molto da imparare ed è per questo che mi piace collaborare.
Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro, c’è già qualcosa di pronto? La situazione attuale inciderà sulle tue prossime uscite?
Dopo i bei feedback ricevuti grazie a Sento, adesso ho tanta voglia di pubblicare il nuovo materiale che ho preparato! Probabilmente le persone penseranno che il mood di Sento caratterizzerà anche la prossima musica, invece non sarà così. Ha tanta musica diversa pronta. Lo scorso anno e durante l’inizio di questo, ho lavorato tanto e registrato in studio per diversi mesi. Ci sono diversi pezzi pronti e mi piacerebbe pubblicarli subito.
Ovviamente non si può e anche la situazione sanitaria attuale un po’ influenza questo aspetto, ma stiamo programmando al meglio i prossimi passi. Purtroppo non ho potuto realizzare un video per accompagnare Sento e anche l’aspetto live si è fermato. Non vedo l’ora di ripartire!
Detto questo, potrebbero uscire nuovi singoli, però confesso che vorrei proporre qualcosa di più strutturato, magari un EP che possa davvero rispecchiare la mia personalità, così da potermi presentare bene a chi mi ascolta. Vorrei svelare il mio lato più acustico.
Direi che possiamo chiudere con i contatti. Rapporto con i social? Dove possiamo seguirti?
Sicuramente sul mio profilo Instagram per tutti gli aggiornamenti e direi anche YouTube e Spotify.
Non ho una grande sintonia con i social, per me sono sempre stati superflui, ma sto cercando di capire come poterli utilizzare al meglio per veicolare la mia musica.
In realtà mi preoccupano un po’ i social, soprattutto per i più giovani e per l’utilizzo spesso e volentieri sbagliato che se ne fa. C’è troppa voglia di apparire.
Io li uso per provare a creare una comunicazione diretta con chi mi segue e segue la mia musica.