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IntervistaLadies First

Palmitessa, il nuovo singolo è troppo “Cool”

palmitessa

Con amarezza ci stiamo rassegnando al fatto che quella all’orizzonte sarà un’estate dalle tinte sbiadite. Potersi godere in libertà il sole, il mare, le nuove amicizie e soprattutto la tanta musica dal vivo che da sempre invade il periodo estivo, in questo sciagurato 2020, sarà davvero complicato. Posso affermare di aver superato il traguardo dei 100 giorni in smart working e solamente da qualche settimana ho ripreso le mie frequentazioni alcoliche nei peggiori bar di zona. Questa condizione però mi ha reso un pochino più social, tanto da farmi aprire un profilo Instagram privato e privo di contenuti: seguitemi @carlojammaipiantoni!

Questa introduzione ci riporta a noi e alla rubrica Ladies First. Come? Da neofita di Instagram sto addirittura approfondendo l’universo TikTok e lo sto facendo seguendo alcuni trend legati alla musica urban nostrana. È noto come dalla piattaforma con oltre 40 milioni di utenti attivi ogni giorno, rebranding di quella che fu Musical.ly in cui veniva associato un lip-sync o una mossa di danza, sia iniziata una nuova era fatta di challenge dove un giovane pubblico sovrano può portare al successo globale un brano in poche ore.

In questa occasione ho deciso di cogliere la palla al balzo e intercettare Palmitessa. Valeria Palmitessa è una ragazza classe ’97, di origini pugliesi, che terminati gli studi si è trasferita a Londra dividendosi tra il lavoro e la passione per la musica. Nel corso del 2018 Palmitessa inizia a collaborare attivamente con diversi artisti del panorama italiano nella scrittura di brani. Proprio in questo periodo incontra Danti (Two Fingerz) e tra i due nasce subito un’intesa artistica che si concretizza nel settembre 2019, quando Palmitessa diventa la prima artista firmata dall’etichetta One Fingerz, la nuova realtà discografica di Danti.

Il primo risultato di questo lavoro è arrivato il 29 maggio 2020 con la pubblicazione su tutte le piattaforme digitali del suo singolo d’esordio Cool, su etichetta One Fingerz/Polydor/Universal Music. La cosa particolare è che il brano ha iniziato a rimbalzare sui social già prima di questa data grazie al video teaser, che ha attirato la curiosità degli utenti di TikTok che subito ne hanno coreografato i giochi di parole.
Palmitessa sa giocare abilmente con le rime e i doppi sensi, sarà anche perché Danti è un maestro di quest’arte, e il singolo Cool ne ha la sua apoteosi. Vi lascio al pezzo e all’intervista.

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In questo spazio di approfondimento partiamo sempre dalle presentazioni. Raccontaci brevemente chi sei e come ti sei avvicinata alla musica.

Io sono Valeria Palmitessa e ho origini pugliesi, precisamente di Barletta, ma vivo a Milano da quasi 3 anni e la considero, oramai, casa mia. Mi sono avvicinata alla musica a 3 anni quando ho iniziato a studiare pianoforte. Ricordo che non ero particolarmente contenta di questa cosa, sono sempre stata una bambina un po’ fuori dalle righe e iperattiva, a me interessava divertirmi, schiacciare i tasti del pianoforte a caso e invece studiare musica comportava saper leggere lo spartito e fare solfeggio, quindi potete immaginare la noia… ahah!
Dopo un paio d’anni, infatti, ho mollato tutto per poi avvicinarmi in maniera spontanea e da autodidatta intorno ai 9/10 anni. È lì che ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni, brutte, ma pur sempre canzoni.

Con questa rubrica, attraverso gli occhi della nostra ospite, proviamo a proporre un’istantanea della scena urban al femminile nel nostro Paese. Tu come vedi la situazione al momento? C’è qualcosa che ti piace o che non ti piace?

Rispetto a qualche anno fa penso ci sia più considerazione della scena urban femminile per fortuna, aggiungerei, e finalmente vedo la volontà da parte dell’ascoltatore medio di demolire, anche se non del tutto, gli stereotipi e i pregiudizi per cui se sei una donna e vuoi fare musica devi necessariamente cantare canzoni d’amore. Queste barriere sono state abbattute dalle nuove generazioni e da artiste donne che hanno attirato l’attenzione degli ascoltatori come ad esempio Madame, Beba, Elettra Lamborghini e via dicendo.
A proposito di Madame, è un’artista che stimo molto, già da Sciccherie e da Anna e penso sia una delle poche che in Italia può fare davvero tanto e, secondo me, ci sta già riuscendo.
Artisticamente stimo molto anche Giorgia, Elisa, la grande Mia Martini e tra gli emergenti direi Ginevra e Gaia.
Su quello che non mi piace mi astengo dal rispondere, non vorrei creare casini ancora prima di iniziare!

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Oltre alla passione, quali sono le ambizioni professionali che alimentano la tua voglia di fare musica?

Riuscire a comunicare la mia musica ad un pubblico più ampio e divertirmi facendo quello che amo fare, insomma. Oltre al mio progetto da artista vorrei comunque seguire in parallelo anche il lato da autrice, scrivere per gli altri mi da modo di estraniarmi un po’ dalla mia persona per mettermi nei panni dell’artista per cui sto scrivendo, ed è una cosa che mi da molta soddisfazione e che mi diverte.

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Quali sono le tue influenze musicali? Quali ascolti e/o artisti hanno formato il tuo background?

In realtà i miei ascolti sono molto vari, ascolto davvero di tutto. Nell’adolescenza ho avuto la fase Alterbridge, System of a Down, Paramore, Blink182 poi sono andata in fissa con Busta Rhymes, Missy Elliot, Gwen Stefani, Eminem e mi sono avvicinata all’Hip Hop che mi ha completamente aperto un mondo.
Sono super fan di Fibra, credo che in Italia sia il migliore a livello di scrittura, mi piacciono molto anche Izi, Marra e Dani Faiv. Ascolto però anche tantissimo pop.

Danti ti ha selezionata come prima artista dell’etichetta One Fingerz. Com’è nata la vostra collaborazione?

Io e Dani ci siamo conosciuti ad un camp di scrittura a cui ho partecipato organizzato da SonyAtv e che poi, successivamente, mi ha aperto le porte dell’autorato. Durante tutta la durata del camp (3 giorni) gli ho scroccato da fumare, non sapendo minimamente che fosse Danti…
Tra una cosa e l’altra abbiamo instaurato un rapporto non solo lavorativo, ma anche personale. Abbiamo iniziato a collaborare inizialmente scrivendo insieme per altri artisti e poi, dopo circa un anno, abbiamo deciso di mettere su il progetto “Palmitessa” e sono entrata a par parte dell’etichetta One Fingerz come prima artista.

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Veniamo al tuo singolo d’esordio: Cool. È un pezzo molto “social” per il suo possibile utilizzo, sbaglio? Con quale finalità è stato concepito e che cosa rappresenta per te?

Cool per me rappresenta una scommessa, una sfida con me stessa. È un pezzo sulla cassa dritta, distante da quello che ero solita fare, è stato scritto in quarantena durante il periodo di lockdown e l’ho fatto per distrarmi dalle quattro mura di casa, per divertirmi un po’.
In realtà non mi aspettavo potesse essere potenzialmente un pezzo “social”, l’ho realizzato quando è partita una challenge su TikTok, due settimane prima dell’uscita ufficiale del brano, e mi ha stupito tanto vedere che in meno di due settimane aveva raggiunto i 13.000 video.

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Con l’universo social, tra Instagram, TikTok e le piattaforme emergenti, qual è il tuo rapporto? Lavorativamente parlando, quale ritieni più utile per diffondere la tua musica?

TikTok per me è praticamente arabo, l’ho scoperto grazie alla challenge di Cool, ma in realtà sto ancora capendo come si utilizza. Mi sento come i nonni che chiedono ai nipoti di sistemargli il cellulare perché ha smesso di funzionare… ahah!
Io, personalmente, per diffondere la mia musica utilizzo Instagram perché è la piattaforma che conosco meglio, ma credo che TikTok sia potenzialmente più efficace, ora come ora, ed è per questo che tanti artisti si stanno spostando in quella direzione. Mi sa che prima o poi toccherà anche a me!

Chiudiamo con una curiosità. Questo periodo di lockdown dal punto di vista della creatività come ti ha influenzata? La pausa ti è servita per pianificare nuove uscite, puoi già spoilerare qualcosa?

Inizialmente mi ha spento completamente la creatività e ammetto di aver avuto un po’ paura, sapevo di non potermi fermare, ma è subentrata la preoccupazione per causa di forza maggiore. Non capita tutti i giorni di ritrovarsi nel bel mezzo di una pandemia globale. Ho sofferto la cosa di non poter andare in studio, che per me è fondamentale, ciò che nasce in studio è difficile da spiegare, si crea una magia diversa. Poi piano piano ho ripreso le mie abitudini, ho ripreso a scrivere e ho avuto il tempo anche per focalizzarmi meglio su quello che volevo dal mio progetto.
Vi posso spoilerare che Cool è solo l’inizio e che a breve ci saranno novità!

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Superstite del forum, qui scrivo ancora con la passione di un utente. Con un focus sul panorama italiano, più che scrivere di rap lo ascolto e lascio spazio ai suoi protagonisti.
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