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Intervista

UkuLele: «Con Techno Love vi portiamo in giro per l’Europa!»

UkuLele Technolove

Techno Love di UkuLele e Delta, pubblicato ad inizio giugno, ha il chiaro intento di portarci (metaforicamente o letteralmente, questo decidetelo voi) in giro per l’Europa. Un viaggio che parte da Roma, città natale di chi canta, per poi proseguire in alcune capitali del continente, come Barcellona o Praga, il tutto a ritmo dance. Già, perché a fare il rap con la cassa dritta ormai siamo bravi tutti, ma se provassimo invece a sperimentare qualcosa di diverso?

Bene, Delta (cui va accreditata la parte strumentale) ed UkuLele ci hanno provato, ed il risultato è un EP che ci accompagna durante l’estate dopo complicati mesi di clausura. Un po’ Kalkbrenner, un po’ Travis Scott, UkuLele mixa i generi come noi vorremmo cambiare aereo e destinazione di settimana in settimana. Allora mettete in play il disco mentre leggete la nostra chiacchierata, e fatevi trasportare da suoni diversi dal solito!

Come nasce il progetto UkuLele? Come vi siete conosciuti con Delta e com’è nata questa collaborazione?

Il progetto UkuLele nasce quasi due anni fa per gioco con un amico. Ho sempre amato la musica e dal momento in cui ho cominciato a farla ho capito che sarebbe potuta diventare la mia strada e non mi sono fermato un attimo. Dopo i primi pezzi registrati in studi ad ore diversi quasi ogni volta, mi ha contattato l’etichetta TooMuchFresco, che aveva come produttore Delta. Ci siamo conosciuti, abbiamo fatto i primi pezzi e le cose sono andate sempre meglio fino a diventare quasi un duo. UkuLele e Delta, Delta e UkuLele.

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La musica elettronica è già stata sperimentata in coppia col rap, la cassa dritta ormai è un must per molti artisti. In Techno Love però prende una direzione diversa, forse addirittura inedita in Italia.

Secondo me prende una direzione inedita in Italia perché ho messo insieme i miei riferimenti, le mie influenze in maniera molto strana, ma in realtà sto cercando di fare anche di più. Io vengo dal rap, dal basket, dal playground, mio padre ascoltava solo dance/musica da discoteca e mia madre solo pop italiano: ho messo tutto insieme per creare qualcosa di nuovo.

UkuLele Techno Love

La tracklist assume la forma di un interrail europeo, partendo da Roma e finendo a Barcellona, con tappe intermedie in capitali che hanno una scena elettronica molto sviluppata.

Volevo far fare un giro in Europa al pubblico stando fermi e ascoltando il mio disco. La musica elettronica, la techno e tutti i suoi sottogeneri sono da sempre parte integrante della cultura Europea: alcune città sono diventate con il tempo il simbolo di questa cultura. Ho voluto mischiare tutto questo mettendo anche città importanti solamente per me.

Quanto è importante l’influenza di Roma, tua città natale? C’è chi è partito da lì con un approccio originale ed ha poi sfondato, mi riferisco a Carl Brave e Franco126. Hai in mente idee simili, a livello musicale?

Roma è fondamentale. È in grado di dare tanta poetica alle espressioni e ai testi di noi artisti del luogo. È una città piena di contraddizioni, di difetti che la rendono unica.
Per quanto riguarda Carlo e Franco magari fare anche la metà di quello che hanno fatto! Loro a livello di approccio sono i padri di tutta la mia generazione di artisti romani, spero che tutto quello che mi rende diverso dagli altri ora sia la mia forza in futuro. Di restare me stesso, facendo rimanere Roma al centro di ogni racconto.

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Hai artisti che ti hanno influenzato? Il riferimento a Kalkbrenner nella “tappa” di Berlino è evidente, riprendi Max Pezzali in Barcellona, ma ce ne sono altri?

Ho tanti artisti che mi hanno influenzato: Kalkbrenner come hai detto tu, per questo EP è stato fondamentale. Quest’anno ho visto più volte il suo film, sentito più volte i suoi dischi per entrare sempre più in quel mood che amo. Poi tanto rap in realtà, soprattutto americano, su tutti Kanye West e Travis Scott. Diciamo che potrei stare tutto il giorno a dire dire chi mi ha influenzato ma sono davvero troppi e diversissimi.

Come hai pensato di portare il progetto live, cosa dovrà aspettarsi un fan di UkuLele, a maggior ragione dopo questo periodo di quarantena?

La quarantena è stata una brutta botta, è un progetto che avrebbe dimostrato ancora più il suo valore live, avrei voluto veder ballare la gente sotto al palco e sentire il riscontro di tutti.
Ora sarà da organizzarsi per creare qualcosa di interessante ma si deve capire effettivamente cosa si può fare in questo periodo. Speriamo di sbloccarci presto perché non vedo l’ora di divertirmi con i miei fan.

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