
Il vostro artista preferito ha posticipato la pubblicazione del disco per colpa della quarantena? Vi annoiate e siete stufi delle playlist di Spotify sulle nuove leve che hanno fatto la gavetta su TikTok? Niente paura, ecco una nuova puntata di Rewind, la nostra rap-retrospettiva: un tuffo nel passato attraverso il quale potrete riscoprire album, provenienti dal panorama Hip Hop sia italiano che internazionale, che non vogliamo dimenticare. Simile ad una macchina del tempo itinerante, i vari episodi che andranno a comporre la rubrica avranno il compito di riportare alla luce quei dischi seppelliti nei meandri della memoria, belli o brutti che siano, o perché no, farvene scoprire di nuovi.
Il 16 agosto non è proprio un giorno che noi italiani associamo con l’uscita di nuova musica, o con il fare qualcosa in generale. E invece negli Stati Uniti sono di vedute diverse. Infatti, proprio il giorno successivo al Ferragosto del 2019, Young Thug ha pubblicato il suo primo album in studio ufficiale – So Much Fun – segnando quello che è, ad ora, il suo successo discografico più grande. Primo disco di platino e prima volta in testa alle classifiche per il rapper di Atlanta, che però aveva già allietato fan e industria con i suoi precedenti lavori (album collaborativi e soprattutto mixtape). Ma sarà So Much Fun effettivamente il suo miglior progetto?
Strumentali
Una cosa che si dice spesso negli ultimi anni nel rap contemporaneo è il classico “la sua voce è uno strumento aggiuntivo”. Ecco, Young Thug è – probabilmente insieme a Lil Wayne – uno dei pochi rapper a cui si possa dire questa cosa senza risultare retorici (o con poche idee). Se aggiungiamo al suo flow strapazzato e alla modulazione folle della voce, grandissima sostanza in termini di produzione, il gioco è presto fatto. Pi’erre Bourne e Wheezy sono presenti su 14 tracce sulle 24 totali (19 più le 5 della deluxe edition) e questo significa solo una cosa: qualità e fantasia. Il suono di Atlanta è rinvigorito anche da Southside a ATL Jacob, rendendo l’atmosfera generale trap al punto giusto e mai scontata. I suoni non sono certo quelli sperimentali di Jeffrey o Barter 6 – nemmeno il country/pop di Beautiful Thugger Girls – ma nel risultato finale si percepisce la chimica tra producer e artisti (i feat sono assenti in solo 6 pezzi) .
Da sottolineare gli iconici corni di Hot ricreati da Wheezy. Non so se avete mai visto il late show di Jimmy Fallon, ma in ogni caso Young Thug (con Gunna) ha fatto una performance proprio lì di questa canzone e il risultato live con la banda è più che riuscito.
Testi
Thugger è famoso e apprezzato per tante cose. Tra queste c’è sicuramente il suo estro creativo, la sua innovatività e la sua figura altamente eccentrica. Non troviamo nell’elenco di prima la capacità di scrittura (nel senso più “antico” del termine). Young Thug non è infatti considerato una penna fine, ma nel rap moderno può senza dubbio essere considerato un pioniere di un certo tipo di linguaggio. Non stiamo parlando di metrica o tecnicismi, ma del cosiddetto Slime Language, ovvero quella serie di vocaboli che aiutano il rapper nell’esecuzione (come delle sporche) e di cui spesso conosce solo lui il significato. Gli stessi slime, drip o slatt abusati in Italia vengono proprio dal rapper nativo di Atlanta. Quest’album non è da meno.
Il concetto di trap e celebrazione personale (la cover è composta da 803 sue foto) è la base che mantiene in piedi tutto So Much Fun. Nella quasi totalità dei brani i temi di discussione sono brand di lusso, auto, rapporto con le donne o sfide riguardanti skinny jeans (qui casca a pennello Lil Uzi Vert in What’s The Move).
Drip, drip, no shoestring my sneaker, won’t trip
My jeans is so tight they don’t fit
Gli innumerevoli featuring si mantengono esattamente sulla stessa linea. D’altronde stiamo parlando di Future, Travis Scott, Quavo, 21 Savage e Lil Baby: il meglio che si può chiedere per questo tipo di concept.
Stile
Tra il 2015 e il 2016 Young Thug ha completamente ridefinito il concetto di rap a suon di mixtape. Il suo stile, che va ben oltre la sola musica, è stato imitato e copiato da chiunque che nella scena avesse il desiderio di arrivare al successo e omologarsi. Il figlio di Atlanta è un prodotto così unico da essere quasi impossibile da definire. La presenza di suoi “figli” musicali come Lil Keed e Gunna non fa che confermare quest’idea. So Much Fun probabilmente è il progetto che prova di più a mettere dentro dei canoni Thugger e forse per questo è quello più riuscito in termini discografici.