
Non era facile soddisfare le aspettative, soprattutto dopo il primo capitolo uscito nel 2016, e ancora di più non lo è stato a seguito della pubblicazione del trailer cinematografico sugli account Instagram di Metro Boomin e 21 Savage, con il quale – attraverso la voce narrante del formidabile Morgan Freeman – veniva presentato l’attesissimo Savage Mode II.
All’alba del 15 luglio 2016 il disco Savage Mode era praticamente inaspettato dalla maggior parte del pubblico e i due artisti avevano ancora molto da guadagnarsi nella scena, mentre il secondo capitolo uscito sabato 2 ottobre, serve a confermare la grandezza e il successo di questo duo, che entrambi hanno conquistato da quattro anni a questa parte.
Il disco si compone di ben 15 tracce in totale, la voce di Morgan Freeman come narrante presente in gran parte delle tracce, fa sì che l’album vada ben oltre le liriche ed il ritmo ed assuma le sembianze di un film privo di immagini, il che anche solo a pensarci mette i brividi. I featuring non possono che essere quelli delle grandi occasioni e se Drake e Young Thug rispecchiano l’affermazione, lo stesso non si può dire di Young Nudy che comunque è una voce interessante unita a quella di 21.
Strumentali
Le strumentali in questo album sono pressoché perfette: Metro ha svolto per l’ennesima volta un lavoro sublime coniugando perfettamente il ritmo della tracce con la voce di Savage e delle diverse collaborazioni.
Il suono aggressivo ed inquietante presente nei brani come Glock In My Lap e RIP Luv è una costante della produzione di Metro e riguardo all’ultima canzone sopracitata, contiene un campionamento della traccia Take It In Blood di Nas riadattata successivamente da Metro e Zaytoven; non è però il solo brano ad esserlo, infatti la prima traccia dell’album, escludendo il monologo iniziale di Freeman, vale a dire Runnin, è il campionamento del singolo I Thought It Look a Little Time della cantante statunitense celebre negli anni 80, Diana Ross. Per concludere troviamo Many Man che si ispira proprio alla traccia originale di 50 Cent; ma non è tutto, infatti Metro dimostra l’ampiezza del suo repertorio di produzione, con strumentali più sommesse che si avvicinano a sonorità R&B, in tracce come Mr. Right Now e Said N Done.
A questo punto, se pensavate che la produzione del nativo di St. Louis si fermasse ai ritmi precedentemente citati, probabilmente vi sarete persi i suoi progetti degli anni precedenti, infatti arrivati all’undicesimo brano della tracklist troviamo Steppin On Niggas, anch’esso ripreso da un sample, con un ritmo che ricorda il periodo degli N.W.A e in generale la scena della West Coast di fine anni ’80.

Testi
Entriamo nel campo di Savage, ossia le liriche, che in questo disco non sono sicuramente mancate, d’altronde quando vieni dalla Zone 6 di East Atlanta come puoi non aver nulla da raccontare? Detto fatto, i testi raccontano le esperienze in ambito di donne, strada, carriera e armi, tutto descritto alla solita maniera di 21, in modo molto crudo e diretto, che danno all’ascoltatore quella sua immagine di Real Gangster.
L’intro di Runnin rimanda al 2016 e all’uscita del primo capitolo di Savage Mode facendo scendere una lacrima ai nostalgici del genere; in tracce come Mr. Right Now e RIP Luv parla del suo rapporto con le donne, nella prima citata con l’elegante featuring di Drake che rivela accaduti interessanti con la cantautrice R&B SZA nel 2009. La violenza e gli affari illeciti sono delle tematiche tanto care a Savage nei suoi testi, e anche in questo disco ne fa largo uso riuscendo sempre a diversificare in maniera perfetta il contesto di ognuna, non risultando mai ripetitivo come in Many Men e Steppin On Niggas, per citare le più rilevanti del tema.
Nice girls can’t even keep me (Never)
Need a bad girl like RiRi (Yeah, yeah)
We don’t pump fake, we kill beef (21)
21 Savage, not Jeezy (Pussy)
E se Champagnepapi (pseudonimo di Drake quando produce musica) tratta di donne nel suo verso, il fondatore della YSL Records, Young Thug, parla di lusso e denaro in Rich Nigga Shit insieme a 21 che riprende lo stesso argomento anche in Brand New Draco, non limitandosi nell’ostentare i soldi, ma facendolo anche con oggetti materiali come appunto il suo nuovo Draco (pistola semiautomatica), che nella traccia Glock In My Lap confessa di portare sempre con sé in caso di emergenza.
Savage, in questo album, parla molto di vendetta. In particolare si riferisce a tutte quelle persone che hanno ferito lui e la sua gang, l’esempio più lampante lo ritroviamo in Slidin e No Opp Left Behind dove le liriche crude ed inquietanti non lasciano scampo ai diretti interessati. My Dawg è una traccia molto interessante a livello di contenuto tanto quanto Said N Done, infatti, mentre la prima parla della rivelazione del suo luogo di nascita, ed esprime la sua opinione sul Rap Game in maniera molto diretta, nella seconda 21 svolge un’interessante riflessione riguardo al suo futuro e alle persone che avrà accanto quando tutto questo sarà terminato.
Nigga keep talkin’ that U.K. shit like I don’t got AKs (21)
Like, ‘cause I was born overseas, these motherfuckers ain’t gon’ spray-spray (The fuck?)
A far sì che questo disco possa consacrarsi a tutti gli effetti come un capolavoro bisogna soffermarsi anche ad analizzare i pensieri di Morgan Freeman, che nella maggior parte dell’album ricorrono con intro ed outro su gran parte dei brani. Intro e Snitches & Rats (Interlude) sono i due monologhi a cui viene dedicato un posto nella tracklist dell’album. L’intermezzo che precede l’effettiva traccia di Savage in featuring con Young Nudy è un qualcosa di davvero speciale, Freeman nel discorso spiega in maniera chiara la differenza tra spione e topo, tesi, che viene rinforzata successivamente dall’omonima traccia, con il disprezzo espresso sia da 21 che da suo cugino verso questi tipi d’individui.
A “snitch” is someone minding other folks’ business
To find information they can sell for a price or trade for some other form of compensation
A “rat” is a traitor, a conceiver, planner, or physical participator
He doesn’t sell secrets for power or cash, he betrays the trust of his team or his family hoping to save his own cowardly ass

Stile
La scelta di Metro e 21 di inserire una figura come Morgan Freeman all’interno dell’album è una mossa che paga dividendi. Il modo con il quale è stato annunciato il progetto fa sì che vada oltre il semplice album prodotto da due grandi artisti. 21 Savage non smette di dimenticare il suo passato e anche in questo disco non ha fatto eccezione, lo stile cupo, inquietante, accompagnato talvolta da sibili, ricorda i traumi che ha passato. Metro da parte sua ha svolto come al solito un lavoro eccezionale con i suoi beat ipnotici e puliti, che trascinano l’ascoltatore all’interno del progetto traccia dopo traccia. Infine, entrambi si sono dimostrati molto maturi sia in termini di tematiche che di scelta d’approccio rispetto ai precedenti lavori, e di questo bisogna rendergliene conto.