
Benny The Butcher è una delle colonne portanti della Griselda Records. Partito relativamente in sordina rispetto a Westside Gunn e Conway The Machine, grazie ad un flow solido e a featuring sempre efficaci il rapper di Buffalo è riuscito ad attirare molto interesse.
Interesse cresciuto di pari passo con le sue ambizioni: basta dare un’occhiata alle collaborazioni delle sue ultime uscite per capire che non ha paura di confrontarsi con pesi massimi della scena e questo album non fa eccezione.
Tra i nomi nella tracklist troviamo, oltre ai succitati compagni di etichetta: Rick Ross,Lil Wayne, Big Sean e Freddie Gibbs. Burden Of Proof è uscito il 16 ottobre 2020 per la Griselda e contiene 38 minuti di musica divisi in 12 tracce, tutte prodotte dal producer vincitore di Grammy Hit-Boy. Benny sapeva di dover dimostrare di essere diventato la leggenda di cui parla nell’ultima canzone del disco e non sembrava aspettare altro.
Strumentali
Per molti Hit-Boy resterà per sempre quello di Ni**as in Paris, successo internazionale di Kanye West e Jay-Z del 2011, ma in realtà il produttore ha dimostrato più volte in passato di avere uno stile che va oltre alla sola accoppiata formata da sintetizzatore e 808.
Questo 2020 sembra l’anno in cui Chauncey Alexander Hollis ha deciso di rivelarci di avere nella sua collezione di album buona parte dei classici degli anni ’90 e 2000. L’amore per il suono classico risulta chiaro fin dall’inizio con una title track dove i fiati ricordano i beat di Just Blaze di inizio anni 2000. I campioni suonano soul ma, seguendo le tendenze più recenti, spesso sono pesantemente effettati (basta ascoltare Famous).
L’impressione è che il produttore non vedesse l’ora di cacciare dal suo fidato FL Studio dei suoi omaggi alla produzione degli ultimi 20 anni. Il breakbeat di Impeach the president (uno dei giri di batteria più campionati in assoluto) inserito nelle strofe di One way flight è quindi tutt’altro che casuale!
Unica virata verso i synth è Over the limit, i quali risultano comunque “grezzi” e si amalgamano bene con il resto. Con Burden Of Proof sembra che il produttore volesse fornire a Benny il tappeto giusto per fare andata e ritorno dal 2003 per permettergli di realizzare una sua versione del The Black Album di Jay Z.

Testi
Yo, last year was ‘bout brandin’, this one about expandin’
La credibilità è una delle caratteristiche fondamentali per il rapper, che ci tiene a raccontare della vita di strada in maniera credibile. Non vuole essere confuso con chi parla di ciò che non ha visto, e quindi cita fatti e persone come può fare solo chi ha vissuto delle storie in prima persona (basti pensare che Sly Green è dedicato all’omonimo gangster di Buffalo di cui si riesce a sapere davvero poco anche facendo delle ricerche).
Trust me, there’s two sides, one glamorous, other scandalous
Vita di strada non glorificata ma considerata quasi una scelta obbligata dalla miseria, e non sono dalla voglia dei guadagni veloci (che arrivano, ma a che prezzo?).
La storia di Benny è quella di chi, dopo aver vissuto certe esperienze, ha sentito una spinta irrefrenabile verso la realizzazione personale grazie al proprio talento.
I live that life, but y’all only gangster on iTunes
Colpiscono molto i momenti in cui il nostro macellaio si mette a nudo, soprattutto quando parla della perdita di suo fratello. Questi,come altri passaggi, colpiscono proprio perché risaltano rispetto al resto delle strofe, in cui prevale la (motivata) autocelebrazione.
I look in my nephew eyes and I see my brother
Sometimes I gotta look away ‘cause it hurt so much
Il rifiuto della criminalità di cui ha fatto parte lo ho portato al successo da rapper e da imprenditore. La sua vita è cambiata ma, amaramente, rivela che sono cambiate anche le persone intorno a lui.
Anche in questo caso, specifica che il suo passato difficile gli ha permesso di non soccombere e di reagire nella maniera migliore.

Stile
Lo stile è tutt’uno con la sostanza: Benny parla di strada come tanti altri, attacca i falsi rapper come tanti altri. Allo stesso modo Hit-Boy campiona dischi soul come tanti altri prima di lui e probabilmente ha attinto da dischi che già altri hanno utilizzato.
Cosa offrono in più? Semplice: loro sono riusciti a realizzare il disco che in tanti hanno cercato (e cercano) di fare. Le amalgame tra MC e produttore, tra testo e musica e tra classicità e innovazione sono traguardi che a volte nemmeno degli artisti che collaborano da molti anni riescono a raggiungere.
In questo caso, invece, Hit-Boy sembra essere da tempo nello stesso team di Daringer e Beat Butcha (i produttori dell’etichetta di Buffalo) mentre, parlando di Benny, ti viene il dubbio che abbia partecipato a Clique di Mr. West.
Burden Of Proof è quello che serviva a Benny per dimostrare di saper pubblicare ottimi dischi oltre che ottimi EP. Prova superata brillantemente.