
A due anni dalla pubblicazione di Aquemini, divenuto un classico che ancora oggi influenza i rapper di tutto il mondo, il 31 ottobre del 2000 veniva pubblicato Stankonia, quarto album in studio degli OutKast, duo di Atlanta formato da Big Boi e Andrè 3000.
Con questo progetto l’industria musicale capisce che non esistono più solo due poli nel modo hip hop, quali New York City e Los Angeles con le rispettive correnti stilistiche, ma che nel sud della nazione Atlanta è pronta a far fuoco. La città della Georgia è, infatti, una fucina di talenti e di una corrente stilistica che commistiona diversi generi all’interno di uno solamente: il Southern rap. Non è un caso che la trap nasca proprio ad Atlanta per poi imporre il suo sound a tutto il mondo, andando a sfociare anche nel pop. L’album è un successo e, se nel Vecchio Continente fa fatica ad imporsi, nel Nuovo Mondo è un successo di vendite e critica. All’interno di Stankonia troviamo le collaborazioni al microfono di Khujo Goodie, Killer Mike, J-Sweet, Gangsta Boo, Eco, Backbone, Big Gipp, Erykah Badu, Slimm Calhoun, TMO, C-Bone, Southside, CeeLo Green, Big Rube e Sleepy Brown. Capiamo insieme a cosa è dovuto questo successo.
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Strumentali
Come detto, questo album rappresenta l’evoluzione stilistica e musicale del Southern rap. Prodotto da Earthtone III, dagli Organized Noise e dai due OutKast, Stankonia è un mix esplosivo e personalissimo di generi: possiamo trovare il funk e il gospel in Stankonia (Stanklove); i ritmi jungle nel singolo B.O.B. (Bombs over Baghdad); il pop nel singolo So Fresh, So Clean; le chitarre campionate che richiamano il rock psichedelico di Jimi Hendrix in Gasoline Dream; e ovviamente il rap. Un’altra novità a livello sonoro è data dall’innalzamento dei bpm, rendendo il tutto più dinamico e più appetibile anche al di fuori del classico pubblico del boom bap.

Testi
Così come le strumentali, anche gli argomenti sono tra i più variegati. Una delle principali aggiunte tematiche rispetto alla produzione precedente del duo è la componente politica. Si inizia con Gasoline Dreams in cui descrivono i problemi, apparentemente senza soluzione, della società odierna: razzismo, droga, immoralità e inquinamento. Ma il duo trova un’unica soluzione a tutti i problemi: un’apocalisse con il conseguente e democratico giudizio divino. Si prosegue con una vista di uno scorcio di vita personale come in Ms. Jackson – Grammy per la migliore performance di un gruppo nel 2002 -, in cui André 3000 prende ispirazione dalla madre di Erykah Badu, con la quale ha avuto un figlio. In B.O.B. ritorna la tematica politica, ma nonostante il titolo reso meno esplicito dall’acronimo (Bombs Over Baghdad) viene trattata più la vita nel ghetto e come la politica statunitense gestisce il tutto. Un altro tema affrontato nell’album è quello dell’alcolismo, causa principale dei mali del mondo secondo André. Ma forse il tema più delicato è trattato in Toilet Tisha, in cui tramite uno storytelling raccontano la storia e le difficoltà di una 14enne incinta. Infine non mancano temi più classici del rap come la vita di strada in Gangsta Shit o racconti non esattamente romantici sulle proprie baby mama.

Stile
La realizzazione di questo album deve tutto al cazzeggio dei due rapper. Sì, avete capito bene. I due infatti hanno acquistato uno studio nel 1999 a cui André diede proprio il nome Stankonia. Spesso i due si trovavano in studio e tra una canna e un’altra sperimentavano liberamente qualsiasi idea gli passasse per la mente. In quel periodo entrambi ascoltavano tutt’altro che rap, ed è questo il motivo principale per cui troviamo all’interno del progetto diversi generi mixati fra loro. Purtroppo i due spesso si trovavano su binari differenti ed è per questo che in alcune tracce non troviamo André, che preferiva fare più vocalizzi che rap, di cui si era stancato. Nonostante questo, è innegabile che i due abbiano alzato l’asticella del rap – e non solamente del Southern rap – dimostrando che un album può essere allo stesso tempo sia sperimentale che campione di vendite. Tutti i rapper statunitensi adesso devono fare i conti con loro e con quella che sarà la loro eredità artistica. Se il rap fosse uno sport, allora qualsiasi MC contro Big Boi e André 3000 giocava per portare il pareggio a casa.