Il 27 novembre 2020 alle 18:00 su TRX Radio andrà in onda 2G Rap, un programma condotto da Rebecca Kazadi e Tommy Kuti, volto a far conoscere i rapper di seconda generazione in Italia e dar loro la giusta rilevanza.
Figli di genitori provenienti da altri paesi del mondo, i rapper della cosiddetta 2G – che dà il nome al programma – sono gli artisti che contribuiscono a raccontare un lato forse ancora troppo poco conosciuto del nostro paese, per rendere il panorama rap più interessante e sempre più internazionale.
Abbiamo deciso quindi di fare due chiacchiere proprio con gli autori di questo innovativo ed entusiasmante progetto che prenderà il via tra pochissimo.
Iniziamo con un po’ di presentazioni. Rebecca, per chi ancora non ti conosce, chi sei e di che cosa ti occupi nella vita? Come hai conosciuto Tommy e come avete iniziato a collaborare?
REBECCA: Ciao ragazzi! Allora, quando mi chiedono chi sono mi definisco Rebecca, una ragazza “normale” anche se sul concetto di normalità potremmo aprire una parentesi infinita. Però, per raccontarvi un pochino più di me, sono una giovane donna di 27 anni, nata e cresciuta a Milano, da genitori di origine congolese. Ho iniziato a lavorare molto presto, all’età di 19 anni e da allora non mi sono più fermata. Ad oggi, dopo diverse esperienze lavorative tra cui quella come editor per un noto blog, sono una studentessa di Scienze Psicosociali della Comunicazione e lavoro come addetta parafarmaco in una farmacia.
Io e Tommy ci siamo conosciuti circa 5 anni fa, io ero entrata in contatto con diverse realtà nel panorama degli afroitaliani, le cose iniziavano a muoversi. In quel periodo, una foto con una frase di una sua canzone era diventata virale, “Non sono straniero, sono solo stranero” diceva. Da lì tra una chiacchiera e l’altra ne è nata una bella amicizia, fatta anche – mi permetto di dire – di stima reciproca. Questo ha fatto sì che lui, ormai quasi due anni fa, mi chiedesse di iniziare a lavorare con lui in merito ai suoi progetti musicali ed oggi siamo qui!
Ciao Tommy, con te già ci conosciamo ed è un piacere ritrovarti tra le nostre righe. Da dove nasce l’idea di fare insieme un programma sul rap dedicato alle seconde generazioni?
TOMMY: È sempre un piacere parlare con voi de lacasadelrap.com! In pochi sanno che più di dieci anni fa ho anche lavorato temporaneamente per il vostro portale… È bello ritrovarsi! L’idea di 2G Rap è nata parlando con Paola Zukar, da anni una delle pochissime persone nella discografia italiana con una certa sensibilità. A giugno, quando nel mondo si svolgevano le proteste BLM, ho parlato spesso della poca inclusività nel music biz italiano ed ho fatto delle playlist per far conoscere altri artisti, e vari magazine e realtà si sono incuriositi a riguardo, tra queste TRX Radio. A quel punto ho chiamato Rebecca, un’amica con la quale ho sempre parlato di rap italiano a tempo perso.
REBECCA: Una delle cose che più mi ripeteva Tommy era che amava come io parlavo di musica. Spesso e volentieri ci ritrovavamo a discutere e confrontarci sul panorama musicale italiano. Ne nascevano sempre discorsi stimolanti. Condividevamo punti di vista, idee, e ne uscivamo sempre arricchiti vicendevolmente. Ci siamo resi conto che questo tipo di narrativa, in merito al panorama delle seconde generazioni, mancava in maniera importante e quando si è aperta la possibilità di partire con un programma dedicato, Tommy mi ha chiesto di accompagnarlo in questo viaggio.
Tempo fa ci hai consigliato una lista di rapper afroitaliani/ane da seguire. Puoi darci qualche anticipazione sui nomi che coinvolgerete nel programma 2G Rap?
TOMMY: in realtà preferirei non fare troppe anticipazioni dicendo dei nomi specifici, però posso dire che abbiamo cercato di includere vari nomi ed artisti provenienti da contesti diversi, di origine africana, asiatica, est europea, sudamericana. Ci manca solo l’Oceania: se conoscete un rapper della Nuova Zelanda, linkatemelo! In ogni caso aggiorneremo sempre anche la playlist di Spotify che ho creato questa estate inserendo altri nomi validi.
Volevo chiedere ad entrambi, quali sono gli obiettivi che vi ponete per 2G Rap? Ad esempio superare problematiche socio-culturali, promuovere un certo tipo di panorama musicale… ecc.
TOMMY: Al momento in Italia non ci sono troppi artisti di seconda generazione che hanno avuto la possibilità di firmare con una major ed avviare un percorso professionale all’interno del music business. Spero che questo programma faccia scoprire nuovi talenti sul quale investire e da far conoscere al grande pubblico!
REBECCA: Vorremo portar alla luce talenti che ci sono, ma sono nascosti. Il mio desiderio è arrivare al punto in cui tra qualche anno non sia necessario un 2G Rap, perché i musicisti di seconda generazione saranno parte integrante del panorama musicale italiano.
Rebecca secondo te, a livello di rappresentazione della realtà femminile afro discendente, o migrante o con background familiare migratorio, che cos’è che manca? Ad oggi qual è la situazione?
REBECCA: Il caso della rappresentazione femminile afro discendente credo sia abbastanza simile a quella dal punto di vista musicale. Non è che non ci siano personalità forti e di rilievo, il problema è che spesso e volentieri a queste ragazze non viene data fiducia, non si sceglie di investire su di loro e di ascoltare la loro voce. Mi capita spesso di trovare, anche per caso, profili terribilmente interessanti di ragazze afro discendenti, lo step successivo è il rammarico perché sono persone che avrebbero tanto da dare e da dire ma che purtroppo rimangono nascoste agli occhi dei più. Si arriva così al punto di limitare la donna nera a quei 4 stereotipi triti e ritriti, quando siamo assolutamente molto più di questo.
Nella presentazione del nuovo programma si legge che il rap delle seconde generazioni può aiutare a capire quei lati dell’Italia che non si conoscono mai abbastanza. Il 2G Rap potrebbe quindi essere il nuovo rap conscious in un panorama musicale ormai stereotipato (donne, soldi, droga)?
TOMMY: Rap conscious? Hmmm… Non necessariamente.
Ti ringrazio per la domanda e colgo l’occasione per esprimermi su questo argomento. Spesso in Italia, i media tendono ad aspettarsi dagli artisti di origine straniera una narrazione impegnata politicamente, ma io penso che ognuno sia libero di raccontare gli argomenti che gli stanno a cuore e che meglio conosce. Credo che nella media dei casi, questi artisti parlano degli stessi argomenti di altri rapper italiani, solo che hanno una sensibilità diversa. Ti faccio un esempio, anche io fino alla mia adolescenza sono cresciuto in uno di quei “quartieri” che amano descrivere i rapper, però non ho mai avuto il desiderio di glorificare la criminalità ed uno stile di vita deviante perché quando ci abitavo il “quartiere” non aveva tutta questa coolness che viene romanzata nei pezzi rap. Diciamo che molti ragazzi possono parlare di Donne, soldi e droga, ma avendo un punto di vista diverso da quello di altri artisti, e soprattutto raccontando la stessa storia ma focalizzandosi su aspetti diversi e con una sensibilità diversa. In parole povere sembra che molti facciano una gara per entrarci nel ghetto, per altri la missione è quella di uscirne.
REBECCA: I protagonisti di 2G Rap saranno ragazzi con storie inevitabilmente diverse. Ragazzi con mamma originaria di un paese ed il papà di un altro, elementi che influenzeranno il tipo di narrativa. Potrebbe aprirsi una nuova finestra sull’Italia di oggi e su i suoi musicisti, che non sono per forza ragazzi che incentrano la loro narrativa sulle “tipe” e sui “cash”, ma che ti raccontano le loro lotte, i loro dilemmi, i loro problemi identitari. Se sarà il nuovo rap conscious non credo spetti a me dirlo.
Vi aspettiamo venerdì 27 novembre alle 18:00 su TRX Radio per la prima puntata di 2G Rap. Grazie Tommy e Rebecca, in bocca al lupo!
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