Esattamente ieri, 2 dicembre 2020, abbiamo festeggiato i 4 anni dall’uscita di Awaken My Love di Childish Gambino, perciò eccoci con un freschissimo episodio di Rewind dedicato a questo album pazzesco!
Innanzitutto, contestualizziamo il periodo in cui è uscito. Siamo verso la conclusione del 2016, un anno più che proficuo per la scena urban/rap internazionale. Infatti, quest’anno ha racchiuso in sé molteplici uscite non di poco conto. Basti pensare che nello stesso anno sono usciti: Drake con Views, Kendrick Lamar con Untitled Unmastered, Travis Scott con Birds In The Trap Sing McKnight ed infine Kanye West con The Life Of Pablo.
Dopo il successo di Because The Internet (2013), con il quale l’artista ha ottenuto la candidatura per il Grammy per il miglior album Rap, Donald Glover comincia a meditare, paradossalmente, il termine della sua carriera da musicista per dedicarsi interamente alla carriera da attore e regista. Una volta abbandonato il cast della serie televisiva Community, Donald, supportato dall’emittente americana FX Network, è intento a produrre la propria serie tv, Atlanta, diretta da Hiro Murai (ormai strettissimo collaboratore dell’artista da prima dell’uscita di Because The Internet).
Nel frattempo, l’artista non vuole lasciare alle proprie spalle la carriera musicale dell’alter-ego Childish Gambino, difatti è pronto a dare vita al terzo album della propria discografia, ovvero Awaken My Love, disco prodotto dall’acclamatissimo produttore e compositore svedese Ludwig Göransson, che collaborò con Glover anche nei progetti precedenti. Questa collaborazione vincente frutterà agli artisti le candidature ai Grammy Awards per le seguenti categorie: Miglior album dell’anno e Miglior album Urban contemporaneo. Inoltre, questo sarà l’ultimo disco ad esser pubblicato sotto la Glassnote Records. A quanto attesta TMZ, la scissione porterà l’artista ad essere citato in giudizio dalla stessa etichetta che pubblicò il suo primo album ufficiale, Camp, a causa di varie divergenze. Dopo varie peripezie giudiziarie, Childish Gambino firmerà per la RCA Records, sotto la quale uscirà il suo quarto disco, 3.15.20.
Sperando di avervi incuriosito abbastanza, andiamo più nello specifico dell’analisi dell’album!
Testi
Questo disco attualmente rappresenta il punto più alto della carriera dell’alter-ego musicale di Donald Glover. I lavori precedenti (Camp e Because The Internet), al confronto, risultano scarni di maturità personale. In questo disco si ha la prova tangibile dell’evoluzione personale, mentale, ed anche spirituale dell’artista. Awaken My Love è saturo di temi essenzialmente viscerali quali: passione, maturità, orgoglio black e ribellione contro ogni tipo di abuso di potere.
Analizziamo le tematiche trattate nei brani del disco.
Passione
L’album è come un fuoco costantemente alimentato dall’impulsività della passione. Brani come Me And Your Mama e Redbone, diversi tra loro ma ardenti allo stesso modo, sono la rappresentazione del concetto stesso. Sentimento visto dall’artista come tentatore ed irrefrenabile, pur sempre dolce, ma le cui conseguenze possono essere nettamente più amare, riferendoci al tradimento, alla gelosia, alla sfiducia e, a volte, all’incapacità nel perdono.
Maturità
Che non sia più lo stesso Childish Gambino del 2013 lo si avverte fin dalla prima traccia del disco; l’artista non ha mai gradito farsi rinchiudere nella semplice definizione di rapper e questa volta il suo intento è quello di elevarsi a qualcos’altro. In questo disco si affrontano a testa alta le paure di Donald, in quanto persona e non personaggio, paure tangibili e meramente umane come quella dell’abbandono o della morte, oppure quella dell’incapacità dell’essere un buon padre per il suo primo genito Legend, per quest’ultimo soprattutto, è sofferta l’apprensione nel lasciarlo, un giorno, in un mondo dove basta il colore della tua pelle per non ritenerti davvero al sicuro. Angosciante, vero? A Donald, in quanto padre, non resta altro che affrontare le sue paure ed insegnare al figlio quali siano le uniche certezze nella vita, i propri sogni e l’amore di chi lo circonda (in Stand Tall).
Orgoglio Black e Ribellione verso ogni abuso di potere
È veramente impressionante il modo in cui viene affrontata questa tematica nel disco. Dunque, prendiamo in considerazione il brano Boogieman. Chi è il Boogieman? È esattamente quella figura popolare, dalla sagoma indefinita ed appellata come l’Uomo Nero, che da sempre terrorizza i bambini prima che si riparino sotto le coperte. In questo brano il poliziotto armato, paradossalmente, associa l’uomo di colore indifeso alla minaccia del Boogieman, come una sorta di giustificazione personale al proprio operato; chiaro qui è il riferimento agli abusi di potere ed ai pregiudizi razziali nei confronti degli afroamericani negli USA. Quindi per difendersi dalla minaccia, recata dagli stessi rappresentanti della giustizia, il popolo black respinge questa oppressione chiedendo aiuto alla minaccia stessa, quell’entità di cui tutti (almeno una volta) abbiamo avuto paura, ovvero l’Uomo Nero. In questo caso, l’inquietante mito popolare si dipinge come unico giustiziere in un mondo corrotto e violento.
With a gun in your hand, I’m the boogieman
I’m gonna come and get you
Stile
Lo sappiamo, non è più lo stesso Childish Gambino di inizio 2010; meglio così, no? Il Gambino lasciato alle spalle da Donald Glover è un Gambino immaturo, una sorta di bussola orientata sul suono del momento, a quei tempi un rap acerbo, pseudo dubstep. Nell’arco di questi anni la vita dell’artista ha preso una svolta notevole, per sostenere tali cambiamenti era necessario maturare. Così è stato.
In Awaken My Love troviamo un disco che ambisce ad essere eclettico, pur essendo azzardato dire che ci sia riuscito, di sicuro c’è andato vicino! Childish colpisce duro, puntando sulla tradizione black, oscillando continuamente tra la sua cultura ed il sound ricco di storia. L’obiettivo dell’album è conservare la propria identità rievocando suoni passati, meglio dire vintage, pur dandogli un’importante ‘”svecchiata”.
Lo stile di Childish deve moltissimo ad un disco in particolare, ovvero Maggot Brain dei Funkadelic (1971). Possiamo dire con assoluta leggerezza che lo stile di Gambino in Awaken My Love è direttamente figlio di quest’ultimo gruppo per le sue sonorità, il suo stile ed il suo carattere. Le urla graffianti, i cori gospel, i riff aggressivi sono alla base di entrambi gli album, sebbene ci siano quasi 50 anni di differenza tra i due.
Strumentali
La collaborazione Donald Glover – Ludwig Göransson dà i suoi frutti da più anni. L’intesa fra i due musicisti, come abbiamo detto in precedenza, ha partorito più di un album fortunato, fra i quali anche Because The Internet.
Questa volta, però, si è voltato pagina, è il momento di studiare i suoni passati, con lo scopo di riavvivarne l’essenza, il sound. Questi suoni non appartengono alla cultura del compositore svedese, ma il risultato finale ne dimostra lo studio accurato. Come abbiamo detto, lo stile riportato in vita è quello tipico dei Funkadelic di inizio anni ’70, stile riavvivato da un uso smoderato di sintetizzatori e dalla voce unica di Donald Glover, che si destreggia tra acuti e falsetti, ricordanti Prince, immersi nelle sonorità funk rock (a tratti leggermente psichedeliche) del proprio disco.
L’influenza dei Funkadelic
L’influenza dei Funkadelic si rende palese in molteplici parti del disco, a partire dalla copertina di Awaken My Love che trae evidentemente ispirazione dal disco Maggot Brain del ’71…
…e non solo, le somiglianze tra i due dischi, al di là della copertina, riguardano maggiormente le importanti assonanze fra due coppie di brani in particolar modo. Mi riferisco ai due brani: Have Some Love e Boogieman, che sono l’esatta versione ‘’svecchiata’’ di Can You Get To That e di Hit It And Quit It. Sono le assonanze tra questi brani come i riff di chitarra, i cori femminili e maschili di sottofondo, le urla stridule ma pur sempre delicate, tutto ciò lasciano intendere con assoluta certezza che Childish Gambino si sia ispirato al celeberrimo gruppo statunitense. Con ciò non stiamo dicendo che quest’album sia una sorta di remake dello stile dei Funkadelic, le differenze ci sono e sono abbastanza sostanziali. La penultima fatica di Donald Glover è un prodotto, a mio avviso, più delicato, più caldo ed ovviamente meno sperimentale di Maggot Brain. Le sonorità, sebbene si rifacciano ad un ostile più Vintage, sono compatibili con le correnti musicali attuali.