
Il 12 febbraio 2021 è stato pubblicato She’s Wild, nuovo singolo del duo milanese Merk e Kremont con la partecipazione di The Beach – cantautore londinese. La coppia è già nota al vasto pubblico avendo prodotto alcuni grandi successi: Merk e Kremont sono stati infatti i producer di hit come Good Times di Ghali, DAM de Il Pagante o, la ancora più nota, Andiamo a comandare di Fabio Rovazzi.
Ma cosa si nasconde dietro She’s Wild? Semplice rispondere: tanta determinazione e tanti sacrifici. Abbiamo cercato di ripercorrere con Giordano e Federico – i veri nomi dei due artisti – i momenti più importanti della loro carriera, per capire cosa ha reso “Merk e Kremont” non solo un’icona italiana nel mondo della notte, ma anche un suono generazionale. Per iniziare, rimettiamo in play il loro ultimo singolo..
Ciao Merk e ciao Kremont: benvenuti su lacasadelrap.com! Avete esordito con la partecipazione al Talent Pool di Spinnin’ Records; raccontateci qualcosa di quel periodo: come vi siete conosciuti e come si faceva a promuovere la propria musica?
Nel 2012 io e Fede ci conoscevamo già, suonavamo insieme ma solo a piccole serate. I DJ a quel tempo si conoscevano col passaparola, e anche promuovere i dischi era complesso – si usavano molto Soundcloud o YouTube. Mi ricordo che la Spinnin’ Records (i loro dischi sono stati sempre molto conosciuti e andavano parecchio) organizzò un talent e decidemmo di provare a partecipare: arrivammo primi tra tutti i competitor. Da lì, dopo un po’ di tempo, siamo riusciti ad avere la nostra prima uscita con loro!

Prima di conoscervi eravate diversi musicalmente: agli inizi che genere suonavate rispettivamente? Cosa direste al Federico e al Giordano del 2011/2012?
Giordano suonava per lo più musica tech-house e techno, mentre Federico amava tanto l’electro e la musica più commerciale: da questo incontro è nato il nostro sound. Be’, cosa diremmo ai due ragazzi di 8/9 anni fa? Di continuare a impegnarsi tutti i giorni nel fare musica, di crederci e di non smettere mai neanche un secondo.
Avete composto hit di grandissimo successo: penso a Good Times. I vostri suoni stanno diventando generazionali. Come nascono le vostre produzioni? Siete voi ad ispirare il cantante o viceversa?
Ci piace organizzare session con autori, altri musicisti, in cui buttare giù idee musicali – senza troppe reference – semplicemente facendo bella musica. In questo modo è nata anche Good Times: eravamo a Los Angeles, e lì insieme a Josh Cumbee abbiamo scritto e composto Good Times. L’abbiamo fatta sentire a Ghali e lui se n’è innamorato, così insieme abbiamo deciso di riscriverla in italiano (prima era in inglese) e da lì è nata la nostra collaborazione, che prosegue tutt’ora!
Forse non tutti ricordano il vostro brano Disco d’oro: un brano ironico che riprende l’immaginario trap. Com’è stato doversi approcciare al “mondo delle rime”?
A volte scriviamo delle demo, quindi già conoscevamo il mondo delle rime, anche se ovviamente avvicinarcisi sotto la forma del rap è stato molto più complicato che farlo con la musica pop. Per questo motivo abbiamo chiesto supporto a Danti e Eddy Virus per la scrittura delle rime. In realtà ci è sempre piaciuto il genere, ma preferiamo artisticamente lasciarlo fare a chi ha qualcosa in più da dire.
Avete raggiunto bei traguardi sebbene la giovane età: quali sono i 3 migliori brani che portano la firma di Merk e Kremont?
Vi diciamo i nostri 3 brani che hanno influenzato maggiormente la nostra carriera. Tundra, primo disco ad essere suonato e supportato da un DJ di fama internazionale. Mi ricordo che stavamo guardando la diretta dell’Ultra Music Festival quando abbiamo sentito Fedde Le Grand suonare il disco davanti a milioni di spettatori online: quello è stato il primo nostro grande slancio verso qualcosa di grande. Poi Zunami: in verità lo avevamo pronto da mesi ma aspettavamo il momento giusto; con il follow up di Tundra a quel punto avevamo ottenuto la giusta credibilità e hype. Il terzo brano è Sad Story (Out Of Luck), primo singolo dal sound più radiofonico: ha segnato un cambio di passo e di stile, di cui siamo molto orgogliosi.
Lo scorso febbraio è stato pubblicato il brano Numb di SVEVA con la collaborazione di Ernia. Come mai la scelta è caduta proprio su Ernia per questo brano?
Noi siamo sempre stati grandi amanti del rap italiano, quindi abbiamo sempre ascoltato i nuovi artisti e questa nuova tendenza che nasceva nel 2016, che poi ha fatto brillare anche Ernia. Ci è sembrato molto adatto a rappare su un brano internazionale, quindi abbiamo fatto questo esperimento unendo rap italiano e pop svedese: siamo molto soddisfatti di questa combinazione. Ci piacerebbe collaborare con altri rapper in futuro, uno tra tutti che secondo noi è geniale è tha Supreme.

Da poco è uscito il vostro nuovo brano She’s Wild; il suono è molto fresco, molto estivo. Questo brano mi ha ricordato un’altra canzone cioè This Love dei Maroon 5. Com’è nato questo singolo? Chi o cosa vi ha ispirato ?
Il brano è stato scritto una settimana prima del lockdown: eravamo a Londra a fare session; qui abbiamo incontrato The Beach, cantautore davvero molto talentuoso! Abbiamo scritto questo brano di getto, in modo genuino, come piace fare a noi: ci siamo subito innamorati del risultato. Quando siamo tornati a Milano, abbiamo subito iniziato a lavorare a tutti i dettagli della produzione. Il richiamo che tu dici a This Love è indicato, perché il timbro di The Beach a nostro parere non si discosta molto da quello di Adam Levine (frontman dei Maroon 5)… quindi grazie del complimento!
Chi è la voce scelta in She’s Wild e come mai avete optato per questa e non per un’altra?
She’s Wild è un’idea dell’autore del brano, The Beach, che poi ne è anche la voce. Durante la session abbiamo iniziato a scrivere la melodia, che ci è sembrata molto accattivante, da lì è partito il concept di questa donna selvaggia che non può essere domata. Abbiamo proseguito su questa strada ed ecco che è nata She’s Wild !

In assenza di live è molto più difficile verificare l’efficacia di un brano: come state vivendo il lockdown?
Il lockdown è stato un evento triste per gli eventi che tutti sappiamo, oltre che per l’industria della musica live. Pensiamo si sia persa un’enorme fetta di ciò che la musica rappresenta, quindi sicuramente ha influenzato anche il nostro modo di fare musica. Volendo trovare un aspetto positivo in questa situazione, non avendo serate da fare, abbiamo iniziato uno stile di vita più regolare e metodico, con orari più fissi. In questo modo, siamo riusciti a passare più tempo in studio e a dare maggiore spazio alla creatività e, questo, ha giovato molto al nostro processo lavorativo.
Nel prossimo futuro avete già nuove idee su cui state lavorando? Avete sviluppato un video per She’s Wild? Cosa dobbiamo aspettarci?
Abbiamo tanta musica in cantiere, sia per noi sia per altri come produttori! Stiamo preparando un lyric video per She’s Wild, che sarà presto disponibile. Sicuramente dovrete aspettarvi sia musica da club, nella speranza che possano riaprire, sia musica radiofonica!
