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Approfondimento

Altri Verranno, il tributo ai Sangue Misto nel libro di Martino Vesentini

altri verranno

ph. Sanantonio42

Eccoci qua ancora una volta tra le nostre righe! Torniamo a parlare di rap, questa volta lo facciamo attraverso le pagine del romanzo-tributo Altri verranno (Tributo ai Sangue Misto), scritto da Martino Vesentini, pubblicato come indipendente

Altri verranno si sviluppa attorno alle vicende del fondamentale trio della Scuola di Bologna, ambientato agli albori del rap italiano. Le persone più appassionate sapranno molto bene chi sono e che cosa hanno rappresentato per la storia dell’Hip Hop in Italia.

Per chi non ne fosse al corrente, o conoscesse solo il nome, i Sangue Misto sono nati all’interno della Crew Isola Posse All Star di Bologna ed erano composti da: Neffa, DJ Gruff e Deda. Il loro album SXM, uscito semi clandestinamente nel gennaio 1994, è un vero e proprio classico del rap italiano. Presente dal 2018 anche su Spotify, conta ad oggi 45.820 ascoltatori mensili! 

SXM: track by track

Questo romanzo-tributo porta il nome evocativo e spiazzante di quello che sarebbe dovuto essere il secondo progetto discografico dei Sangue Misto, Altri verranno, che non ha mai visto la luce, purtroppo. È introdotto da un’appassionata prefazione di Toni Meola e illustrato da Alessia Santangeletta, con il progetto grafico di Maurizio Zatachetto. Si compone, poi,  di dodici capitoli che corrispondono alle tracce del celebre e ricco album SXM. Ogni capitolo racconta un frammento di vita partire dal punto di vista di uno dei tre esponenti del trio, ventenni all’epoca delle vicende narrate; i diversi punti di vista si mischiano poi nel capitolo finale. Ne deriva quindi un romanzo a più voci narranti con sensibilità personali diverse, alcune volte molte lontane, ma affini, complici e unite per attitudine e per mentalità. Tutte ricostruite in modo molto realistico, attento, preciso, e interessante. 

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Altri verranno è un affondo intimo e particolare nelle radici di una parte importante importante del rap, nel suo farsi storia italiana, per riprendere Paola Zukar

È un libro, come molti che ho letto, in cui due sono i livelli di lettura e d’immersione: uno rappresentato dal racconto romanzato sul gruppo e l’altro dai testi delle canzoni, alcuni attinti anche dalle carriere da solisti dei tre artisti. Per questo vi consiglio non solo di leggere, ma anche di cercare e di ascoltare le canzoni riportate. 

Sovrapponendo il tributo alle canzoni, Altri verranno vi trasporterà in luoghi, in situazioni e in emozioni davvero intime, particolari, rilassate, critiche, cupe, graffianti oppure semplicemente malinconiche… a seconda del capitolo che incontrerete. 

altri verranno

La Golden Age del rap italiano e le sue dinamiche nella subcultura Hip Hop

Altri verranno è un libro sospeso nel tempo, come una fotografia, o un documentario scritto. Rende omaggio ad un momento storico preciso della subcultura Hip Hop italiana, per l’appunto il periodo tra il 1994 e la soglia del 2000. Concentrato sugli inizi, è pieno di promesse, di ingenuità, di genuinità,  di spensieratezza, ma anche di difficoltà. Altri verranno è capace di far comprendere le molte particolarità del rap di quegli anni, come il diffuso carattere “antiguadagno” (S. Nigrisoli, p.83, 2018). Questo aspetto emerge bene nel capitolo La parola chiave, in cui è Neffa a raccontare: 

«Alla fin fine, l’industria discografica non è il diavolo, i soldi non sono propriamente Satana, dipende sempre da quanta importanza gli dai, per quel che mi riguarda è arrivato il momento di mettersi in gioco.»

p.59

Sono poi descritte, in modo onesto, genuino e anche intimo, le difficoltà, analizzate anche nel libro di Damir Ivic (2010), Storia ragionata dell’Hip Hop italiano, come quella far comprendere al grande pubblico una forma d’arte con un linguaggio molto diverso da quello conosciuto, apprezzato e capito in quegli anni in Italia (in parte incompreso anche oggi) forse per motivi diversi; ma non solo, anche le rivalità, le incomprensioni e una scena che si rivela molto litigiosa e chiusa in sé rendono la situazione tesa e molto complicata… tutto questo è raccontato servendosi ora DJ Gruff, ora di Deda, ora di Neffa

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Così, per non essere sommersa dal mood depresso-andante alla Rancore (citando un suo celebre pezzo), ho iniziato a pensare a quali #hashtag avrebbero invaso gli ipotetici social nel 1994, nel momento in cui il rap veniva ri-territorializzato e diventava autonomo da quello americano e con una propria identità: come piace anche a Salmo

Sicuramente: #giàssai; #andiamoapolleggiare; #fattanzablu #pigliamale #guaglione. 

Questo romanzo di 254 pagine, quindi, anche linguisticamente è veramente preciso, interessante e particolare. Riprende parole gergali e dialettali nostrane che oggi non sono molto diffuse, o conosciute perché intrecciate a richiami internazionali. Centrale in questo processo di creazione appunto di un gergo subculturale italiano fu Soul Boy: «colui che tra le altre cose ha convinto tutti noi a scrivere i testi delle canzoni nella nostra lingua» p.12 

sangue misto

I Sangue Misto nel 2021

Altri verranno è un mix di musica, amicizia,  amore, tormenti, esplorazioni e tanta, tanta nostalgia. Questo libro si presta sia ad una lettera veloce ma intensa, per chi magari ha vissuto quegli anni, sia arricchente e interessante per le persone che hanno conosciuto la parabola dei Sangue Misto anni dopo. Può essere un ulteriore momento di avvicinamento all’hip hop dopo un documentario, come quello Enrico Bisi, Numero zero. Alle origini del rap italiano, 2016 (lo trovate su Netflix).

Pur essendo a tratti malinconico e critico verso certe dinamiche della scena, questo tributo è ricco di spunti anche in un contesto post pandemico, come il nostro. Fa infatti avvicinare a canzoni notissime in modo nuovo e attuale. Ad esempio, Manca Money è una condizione dolosamente diffusa; così come Piglia Male, oppure Lo straniero, che sembra il racconto del mancato riconoscimento dei diritti di cittadinanza di persone nate, o cresciute in Italia di origine straniera, che appunto continuano ad essere straniere nella loro nazione… Abbiamo ampiamente parlato dell’argomento proprio qui.

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Per concludere, aleggia in questo tributo ai Sangue Misto una sensazione di inevitabilità, come un giorno al crepuscolo. Le situazioni cambiano le alchimie, si alterano nell’arte come nella vita, ma di sicuro tra le tante cose che si possono dire su questo album indimenticabile della scuola bolognese è che si sente che c’è stato qualcosa di raro” (Quelli di ieri, 2016, Luchè).

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