

Nel 2019 slowthai pubblica il suo album di debutto nominato al Mercury Prize, Nothing Great About Britain, che coglie nel segno con una serie di brani irriverenti di stampo fortemente politico contro il governo inglese, forniti nel suo singolare accento di Northampton.
Dall’uscita di questo album, il rapper ha rapidamente guadagnato un forte seguito di ammiratori musicali sia nel Regno Unito che all’estero, apparendo anche in canzoni con dei grandi artisti come Gorillaz, Aminé e Tyler the Creator, solo per citarne alcuni.
Ora, nel 2021, l’uscita del suo ultimo lavoro TYRON vede slowthai in uno spazio molto diverso, sia musicalmente che personalmente, rispetto alla sua introduzione grezza due anni fa. Anche l’omonimo album (Tyron è il nome di nascita di slowthai) suggerisce un’intenzione più personale e introspettiva dell’artista. Mentre il debutto di slowthai, Nothing Great About Britain, aveva concentrato la sua energia punk e lo aveva confermato come una voce importante per una generazione dimenticata, il suo sguardo odierno è tutto rivolto verso TYRON, adottando ancora una volta il suo libro di testi come un diario.
L’album è diviso in due parti distinte: la prima offre tracce più dirette e incisive, mentre la seconda è più introspettiva e contenuta. Questi due stati d’animo non saranno affatto estranei ai fan, ma la loro presentazione in questo formato di album è sicuramente qualcosa di nuovo per slowthai. Le due metà presentano sette tracce ciascuna: la prima metà offre i titoli dei pezzi in maiuscolo, più chiassoso ed urlato, la seconda metà presenta i titoli in minuscolo e fornisce momenti più morbidi e meditativi, con un letto di campioni pop e delicati fraseggi di chitarra, sotto le rime sputate con ardore da slowthai. Quattro di queste tracce della seconda metà sono state registrate nel 2019 e nei primi mesi del 2020, mentre la maggior parte della prima metà è stata registrata dopo la pandemia COVID-19.
Strumentali
Le strumentali vibranti di questo album danno un ritmo da capogiro a brani come focus, con la produzione di Kenny Beats, al brano terms, con Dominic Fike e Denzel Curry, e alla impegnata nhs. MAZZA con A $ AP Rocky ha uno stile un po’ alla Playboi Carti molto evidente. Il suo inizio improvviso e il suono strumentale a 8 bit lo dimostrano sicuramente. I try apre la seconda parte dell’album con chiavi soul e una vivace linea di chitarra, mentre slowthai rappa sulle cose della vita che lo hanno “preso di mira”.


Testi
TYRON ripercorre il viaggio alla scoperta di sé, mentre offre ciò che i fan si aspettano da lui. Slowthai gioca con questa inquadratura bipolare, nonostante sia pienamente consapevole della reale complessità che c’è dietro: PLAYING WITH FIRE è la traccia importante che fa da collante tra le due parti dell’album, ma anche un’indicazione che entrambi fanno parte dello stesso autoritratto sfumato. Sebbene priva di una narrazione coerente e ponderata, la prima metà si àncora nei flussi elastici di slowthai, nella sfida maliziosa e nel senso dell’umorismo, che si abbinano perfettamente con le strumentali chiassose e inclini al genere trap di Kwes Darko. È al top della forma soprattutto su brani come VEX e DEAD, mentre Skepta e A $ AP Rocky fanno apparizioni memorabili in CANCELLED e MAZZA, rispettivamente.
La prima parte sembra una sorta di effusione di energia, prima che slowthai sia in grado di attingere al suo lato più morbido e contemplativo nella metà successiva. Sebbene questo non sia un territorio nuovo per il rapper, mettere a fuoco queste qualità ulteriormente, gli consente di abbracciarle in modo più aperto e incisivo, ed è qui che la sua crescita personale e artistica brilla di più. I pezzi, nella seconda parte, servono ad essere un ritratto onesto e umile delle sue lotte con la salute mentale e le relazioni personali. focus è un classico racconto da ricchi a ricchi, ma il suo tono è cupo e stanco mentre guarda indietro agli amici perduti, mentre terms evita l’auto-esaltazione barcollante di CANCELLED, parlando invece del senso di disumanizzazione che la fama provoca insidiosamente, con le collaborazioni ad impronta R&B di Denzel Curry e Dominic Fike. Molto riflessivo il pezzo feel away – con i partner meno probabili James Blake e Mount Kimbie – dove affronta l’anima con l’empatia e i sentimenti più reconditi. nhs è un inno al lavoro svolto dalla mutua inglese durante la pandemia. La corsa si conclude con adhd, un riferimento diretto (slowthai ne ha sofferto personalmente), ad una condizione che spiega sia gli schemi, sia la necessità di una rete di supporto che vada oltre il vedere le increspature in bianco o nero.
Tryna protect, so I project
Deflect and they call it self-defense
Feel the pressure and we all got our reasons
Smile on the out, but inside I keep bleeding


Stile
slowthai rappresenta il ragazzaccio del rap inglese, senza peli sulla lingua, senza compromessi o ossessioni varie per vestiti firmati e macchine lussuose. La sua figura si dimostra piena zeppa di personalità senza essere deragliata dall’ego, introducendo slowthai come una voce potente che riesce a canalizzare pensieri privati mentre si tiene in mano uno specchio accompagnato dalle forze distruttive della cultura che lo circonda. Quindi, in questo suo nuovo progetto troviamo sempre Tyron Il Terribile, che sputa barre nel suo stile unico, leggermente cartoon, ma con un timbro più pesante e meno spensierato del solito.