
Erin, produttore e musicista membro del collettivo BNKR44, ha pubblicato lo scorso 24 febbraio 2021 l’album d’esordio Luce spenta per Bomba Dischi / Universal. Il progetto era stato anticipato dalla pubblicazione di 100 scheletri, singolo talmente ipnotico da essere entrato per direttissima nella nostra playlist Unità Cinofila. Luce spenta è un album dall’immaginario vasto, ma netto e ben visibile; onestamente mi sembra anche superfluo stare qui a stilare un’intro per descrivere l’intero progetto, visto che di seguito c’è l’artista stesso a farlo nell’intervista. Non mi dilungo oltre, dunque, e vi lascio a contatto con la purezza delle parole di Erin.
L’album intero crea degli immaginari ai quali trovo anche riduttivo assegnare un solo aggettivo. Mi incuriosisce sapere cosa vedevi mentre scrivevi melodia e testo.
Ciao lacasadelrap.com! Per me è fondamentale inserire tutto quello che faccio dentro a un immaginario, mi diverto molto di più a scrivere e produrre così. Ho visto tantissime immagini mentre lavoravo a questo progetto e ogni traccia infatti corrisponde a luoghi, personaggi e colori precisi. Dovrei disegnarli per spiegarli bene, ma in generale mostri di ogni tipo, luci lontane all’alba, strade infinite nel buio, stanze piccole, gallerie e tantissimo altro.
Uno dei brani che mi ha maggiormente colpita è Lacrime rosse, anche e soprattutto perché mi resta molto oscuro, ma allo stesso tempo riesce a farmi viaggiare tra le allegorie che hai creato. Ti andrebbe di spiegarci il suo significato?
Grazie <3
Lacrime rosse è molto più vecchia delle altre canzoni nel disco ed è probabilmente anche la più triste. L’ispirazione per scriverla viene da una serata passata insieme ad una persona che non stava molto bene, che mi ha fatto riflettere molto. Quando mi sono messo a scriverla, però, ho trasformato il luogo in cui eravamo davvero in un paesaggio infernale, come se fossimo già morti e avvolti dalle fiamme.
Sei musicista e produttore, l’album quindi è interamente un tuo lavoro o c’è qualcuno che ha partecipato alla sua stesura?
Il progetto è interamente mio, ma in modi diversi gli altri del BNKR44 mi hanno aiutato tanto. Ghera ha gestito l’organizzazione di foto, video e in parte dell’uscita del progetto, Piccolo ha disegnato tutte le illustrazioni del disco e ha scritto buona parte di una canzone, mentre con gli altri ci influenziamo sempre a vicenda.

Sissi è l’unica collaborazione presente, come nasce il vostro rapporto?
Abbiamo conosciuto Sissi l’estate scorsa. Ci eravamo già sentiti qualche volta e un giorno è venuta a trovarci perché era in vacanza vicino a dove abitiamo. Siamo diventati subito super amici e ora viene qua tutti i mesi, poi ovviamente è fortissima quindi abbiamo anche fatto qualcosa in studio. In realtà non volevo nessuna collaborazione nell’ep, ma quella traccia mi piaceva troppo e alla fine ho deciso di inserirla.
In questo periodo di stasi completa che va avanti da un anno, hai trovato un modo per non farti schiacciare dalla quotidianità?
Sì e no. In realtà sono schiacciato dalla quotidianità, i giorni sono tutti uguali e faccio sempre le stesse cose, ma ho imparato ad estrarre da questa situazione piccole esperienze e ispirazioni.

Cosa c’è nel buio creato dalla Luce spenta che tanto ritieni importante da renderlo titolo del tuo progetto d’esordio?
Nel buio c’è la noia, la solitudine, la paura di espormi, di fallire, quindi anche di pubblicare un progetto d’esordio.
Ho l’impressione che i “colori” che usi in questo progetto (Luce spenta – Lacrime rosse – Il cielo grigio in Sul Cemento) provengano da influenze letterarie più che musicali. Sto sbagliando? Da dove trai ispirazione per i tuoi paesaggi musicali?
Per me la musica è principalmente colore. Ogni canzone ha un colore preciso e in base a quello capisco se il suono mi piace o no. I colori che uso in questo progetto vengono anche in parte da influenze letterarie, ma in generale mi colpiscono molto di più le immagini che la scrittura. Per Luce spenta le fonti di ispirazione principali sono state l’infinità di cartoni giapponesi che ho guardato, che mi trasmettono sempre i colori più belli, e alcuni film horror, che però mi hanno trasmesso emozioni più che colori.

C’è la possibilità di acquistare Luce spenta in forma fisica? Come stai promuovendo l’album? Ma soprattutto, hai ottenuto il riscontro con il pubblico che ti aspettavi?
Abbiamo deciso di non stampare il disco per ora perché ci sembra un po’ presto, ci ripenseremo tra un po’. Alla fine non abbiamo fatto una grandissima promozione, dovevamo creare qualche contenuto in più ma siamo rimasti bloccati in casa per quasi un mese. Il riscontro è stato super positivo e per ora l’importante per me è che chi mi ascolta apprezzi ciò che faccio. Non importa avere milioni di ascoltatori.
Voglio concludere dicendo che quest’intervista live avrebbe avuto un’altra direzione, mi sarebbe piaciuto spiegarti come e perché questo album mi sia piaciuto così tanto e quindi voglio chiederti, c’è qualcosa che non hai avuto modo di dire? Sia che sia su questo progetto, come in un qualsiasi altro argomento della tua vita da artista.
Peccato, in realtà ero disponibile anche per una chiamata (ride, ndr). Grazie mille, mi fa davvero piacere. Ancora non sono riuscito a dare un’immagine definita di me come artista, quindi nemmeno a far emergere perfettamente tutto l’immaginario che sto creando, però sto lavorando per riuscirci.