
Cosa si prova a guardarsi allo specchio e non riconoscere il proprio volto? Come ci si sente a vedere il mondo crollare, convinti di essere troppo deboli per cambiare le cose?
La verità è che, spesso, “deboli” è come ci sentiamo, ma non come siamo davvero. Con la giusta forza di volontà, possiamo fare ciò che abbiamo sempre creduto impossibile.
Il 20 aprile del 2008 Eminem fece una delle scelte più importanti della sua vita. Dopo aver passato un periodo molto duro, aggravatosi da una quasi fatale overdose e dalla scomparsa dell’amico Proof, il rapper di Detroit dice addio alle droghe. Insomma: il 20 aprile del 2008 è la data che segna l’inizio della totale sobrietà per Eminem (esattamente 13 anni prima della pubblicazione di questo articolo!).
Se siete appassionati di Marshall Mathers, di certo non vi sarà sfuggita la collana in questa foto:

Vi siete mai chiesti quale sia il suo significato? È molto semplice: sobrietà. I lati del triangolo rappresentano infatti “unità, recupero e servizio” in risposte ai problemi “fisici, mentali e spirituali”, mentre il cerchio simboleggia l’unità.
Per Eminem, la sobrietà è stata un traguardo fondamentale, e la questione delle droghe viene più volte affrontata nei suoi testi. Perciò, nell’analisi di oggi, ripercorreremo alcune delle sue canzoni più famose per far luce sull’argomento. Iniziamo subito!
Le droghe nei primi anni di carriera
Prima di tutto, facciamo una regressione verso il 2000. In quegli anni, grazie ai successi di The Slim Shady LP, The Marshall Mathers LP e The Eminem Show, la carriera di Eminem stava prendendo il volo. Come testimoniano alcune sue canzoni, come I’m Shady, Drug Ballad o These Drugs, l’abuso di alcool e droga era la prassi. Per esempio, in I’m Shady (1999), il rapper finge di essere uno spacciatore di erba, funghetti e acidi; mentre Drug Ballad (2000) parla di quanto le sostanze psicotrope condizionino la sua vita.
“These drugs really got a hold of me
Eminem – Drug Ballad
‘Cause every time I try to tell them “no”
They won’t let me ever let them go
I’m a sucker all I gotta say
These drugs really got a hold of me“
“Queste droghe mi possiedono/ Perché ogni volta che cerco di dirgli di “no”/ loro non mi lasciano andare/ Sono un idiota e quello che posso dire/ è che queste droghe mi possiedono”
Il declino e la morte di Proof nel 2006
Dopo l’uscita di Encore (2004), la carriera di Eminem iniziò la sua fase di discesa. Dal 2005 al 2009, infatti, il rapper sparì quasi completamente dalla scena. Tutto ciò che abbiamo a disposizione di quegli anni sono una manciata di tracce trapelate, come Difficult, The Apple o 50 Ways.
Cosa avvenne in quel periodo? Perché Eminem non pubblicò nulla per 5 anni? Per riassumere all’osso, le cause principali furono la depressione e la dipendenza dalle droghe. Ad aggravare la situazione ci fu anche l’omicidio di Proof dell’11 aprile 2006.
“Doody, most of my life it’s just been me and you there
Eminem – Difficult
And I continuously stare at pictures of you
I never got to say I love you as much as I wanted to, but I do
Yeah, I say it now when you can’t hear me“
“Doody (soprannome di Proof, n.d.r.), la maggior parte della mia vita l’ho passata con te/ Fisso in continuazione le tue fotografie/ Non ti ho mai detto quanto ti amassi/ ma lo faccio ora che non puoi sentirmi“

DeShaun Dupree Holton (in arte Proof) è stato il migliore amico d’infanzia di Eminem. Possiamo solo immaginare quanto la sua improvvisa scomparsa abbia devastato il morale del rapper.
“The best thing I could do, right now, for you Doody is to rap
Eminem – You’re Never Over
So I’mma fuck, ‘til I I die, yeah I’ma do it to death
And instead of mourning your death, I’d rather celebrate your life“
“La cosa migliore che posso fare per te è rappare/ Quindi continuerò a farlo finché non morirò/ E invece che piangere la tua morte, preferirei celebrare la tua vita“
La depressione
La morte di Proof fu la goccia che fece traboccare il vaso, e la depressione si fece straziante. La canzone che descrive al meglio questa tristezza è sicuramente Beautiful, contenuta in Relapse (2009).
“I’m starting to feel distant again
Eminem – Beautiful
So I decided just to pick this pen
Up and try to make an attempt to vent
But I just can’t admit
Or come to grips with the fact that
I may be done with rap, I need a new outlet”
“Sto iniziando a sentirmi distante/ Quindi ho ripreso in mano questa penna per provare a sfogarmi/ Ma non riesco ad ammettere che probabilmente ho finito con il rap“
Beautiful è una canzone molto intensa: ascoltandola risulta arduo non lasciarsi trasportare delle parole. Ogni verso sembra catapultare l’ascoltatore in un’agonizzante e straziante tristezza.
Questa canzone non è da ricordare solo per la sua forte intensità, ma anche perché è stata una delle sue ultime canzoni da “non sobrio”. Come dice Eminem stesso: “il primo e il secondo verso sono stati scritti in riabilitazione, mentre il terzo subito dopo“.
L’overdose del 2007
Per trovare sollievo dalla depressione, l’unica via sembrava essere la droga. Come conseguenza il rapper arrivò ad assumere decine di Vicodin al giorno, con altrettanti dosi di Valium. Insomma: ingerire pillole era diventato vitale, un po’ come respirare.
“Just take another pill, yeah, I bet you will”
Eminem – When I’m Gone (2005)
“Prendi un’altra pillola, sì, so che lo farai“
“Marshall, what happened that you can’t stop with these pills?“
Eminem – Going Through Changes
“Marshall, cosa succede? Perché non riesci a smettere con queste pillole?“
Il peggio avvenne nel dicembre del 2007, quando Eminem cadde in overdose di metadone. Secondo i dottori, il rapper aveva ingerito l’equivalente di “quattro buste di eroina”, ed era ad appena “2 ore dalla morte”.
Eminem si salvò per miracolo, e il pensiero della mancata tragedia divenne paura. Principalmente, paura di lasciare le proprie figlie senza un padre. “Ogni singolo giorno pensavo ‘finirò morto’. Guardavo le mie figlie e pensavo ‘io DEVO restare qui“, dice Marshall a tal proposito.
Due canzoni che descrivono alla perfezione l’overdose sono Going Through Changes (2010) e Arose (2017). Quest’ultima è una lettera che Eminem scrive ai suoi cari (figlie, fratello, madre, amici…). Anzi, più che una lettera, il brano sembra un vero e proprio messaggio d’addio; una lunga riflessione fatta poco prima che l’overdose uccidesse Eminem.
“Dad ain’t making it home for Christmas
Eminem – Arose
Wish I had the strength to just blow a kiss
I go to make a fist, but I can’t make one, I’m frozen stiff
I yell, but nothing comes out, I’m crying inside, I shout
My vocal cords won’t permit me, I scream, but it’s not aloud”
“Papà non tornerà a casa per Natale/ Speravo di avere le forze per darti almeno un bacio/ Provo a dare un pugno, ma sono paralizzato/ Grido, ma non esce nessun suono/ Sto piangendo dentro di me/ Le mie corde vocali non me lo permettono/ Urlo, ma non abbastanza forte“

Questi versi raccontano dell’ospedalizzazione dopo l’overdose, che costrinse Eminem a passare il Natale lontano da casa. Il ricovero fu un vero tormento, alimentato dalla paura di non riuscire a farcela. Come si evince da questi versi, è proprio nel momento in cui ti vengono a mancare le cose più basilari, come la capacità di dare un bacio o di urlare, che ti rendi conto quanto queste cose siano importanti.
And, Mom, wish I’d have had the chance
Eminem – Arose
To have one last heart-to-heart honest and open talk with you
Doody, I see you, I go to walk to you
And I can feel my soul leave my body and float across the room
“Mamma, speravo di aver avuto la possibilità/ di parlarti un’ultima volta con il cuore in mano/ Doody (Proof), ti vedo e cammino verso di te/ Posso sentire la mia anima staccarsi dal corpo e fluttuare nella stanza“
Si dice che, a un passo dalla morte, tutta la nostra vita ci riappaia davanti. Tuttavia, di fronte a Eminem, sembrano apparire solo rimpianti. Fortunatamente i macchinari in cui Eminem è collegato fanno il loro lavoro, e riescono a tenere in vita il rapper.
Wake up in the hospital, full of tubes, but somehow I’m pullin’ through
Eminem – Going Through Changes
Swear when I come back I’ma be bulletproof
“Mi sveglio in ospedale, pieno di tubi, ma sto riuscendo a sopravvivere/ Giuro che quando tornerò sarò antiproiettile“
20 aprile 2008: la sobrietà
Svariati mesi dopo l’overdose, Eminem aprì gli occhi. La sua vita non poteva di certo andare avanti così, e doveva fare qualcosa per riprendersela in mano. Lo doveva fare per sé e per le sue figlie. Lo doveva fare per tutto ciò che aveva affrontato in vita.
Con molta fatica e impegno, Eminem capì cosa era veramente importante per lui. Ovviamente, un paio pillole in grado di dare un effimero e finto sollievo non potevano essere più importanti dei suoi cari. Per questo motivo, dal 20 aprile del 2008, egli non toccò più alcun tipo di sostanza.
“It was my decision to get clean, I did it for me
Eminem – Not Afraid
Admittedly I probably did it subliminally for you
So I could come back a brand-new me
You helped see me through
And don’t even realize what you did”
“Fu una mia decisione ripulirmi, lo feci per me/ Probabilmente lo feci anche per voi/ Così da poter tornare in un ‘nuovo me’/ Mi avete aiutato a farcela/ E non avete idea di quanto abbiate fatto per me“

La droga è una brutta bestia. Ti prende, ti porta nel suo mondo, e t’illude che con lei possa andare tutto bene. Con il tempo, tuttavia, è inevitabile rendersi conto di quanto questo piacere sia finto. Del resto, la droga “nasconde” il dolore, ma non lo elimina. Di fronte a questo problema, il primo passo è certamente rendersi conto di avere un problema, e poi, con coraggio, darsi da fare per uscirne… prima che sia troppo tardi.
Nessuno dice che sarà facile. Nessuno dice che non sarà doloroso. Tuttavia, lo evi fare per te stesso e per i tuoi cari. Se Eminem ci è riuscito allora chiunque può riuscirci. Tutto quello che bisogna fare è, semplicemente, non avere paura.
“I’m not afraid
Eminem – Not Afraid
To take a stand
Everybody
Come take my hand
We’ll walk this road together, through the storm
Whatever weather, cold or warm
Just lettin’ you know that you’re not alone
Holla if you feel like you’ve been down the same road”