Da oggi, venerdì 8 ottobre 2021, è disponibile su Spotify, Apple Music, Amazon Music e tutte le piattaforme digitali Artista Sconosciuto, l’album d’esordio di Wasi, artista, classe ’91, proveniente dalla provincia di Varese.
Anticipato dall’uscita dei singoli Amarcord, Boddah e Fumo Solo, Artista Sconosciuto è un disco crudo che, senza bussare, sfonda le porte della scena italiana – rigorosamente a gamba tesa – trattando tematiche forti e fonte di divisione, sebbene attualissime: l’abuso di sostanze, la frustrazione e la percezione del fallimento personale. Il tutto è contestualizzato nel corso degli ultimi quattro anni vissuti dall’artista. Alcune delle produzioni del disco sono a cura di producer ben noti alla scena attuale, ad esempio, Fight Pausa (già produttore per Massimo Pericolo, Generic Animal e 72 Hours Post Fight), Xqz, Richard Gers, proseguendo con Teanza, Gezi Rider e Crasto.
Grazie al suo stile, Wasi riesce a incuriosire tanto la vecchia, quanto la nuova scuola dell’hip hop italiano. In questo disco le attitudini hip hop si mescolano attraverso un freschissimo cloud rap – clicca qui per approfondire – ed entrano in contrasto con i caratteri aggressivi della trap attuale – elementi comunque caratterizzanti di questo progetto.
Ciao Wasi, benvenuto ne lacasadelrap.com! Chi è Wasi? Presentati per chi ancora non ti conoscesse.
Ciao, sono Emiliano in arte Wasi vengo da Varese e faccio rap.
Artista sconosciuto è il tuo album d’esordio. Qual è l’obiettivo che ti sei prefissato di raggiungere con questo progetto mentre lavoravi alla sua realizzazione?
Onestamente l’ho fatto senza alcuna aspettativa, ci sono stati un paio di momenti in passato in cui ci credevo in quella cosa dello sfondare o che mi sembrasse importante, ma questo disco l’ho fatto senza pensare ad un pubblico o a dei risultati “commerciali”. Ovviamente spero che lo possa ascoltare più gente possibile e spero di toccare almeno una piccola parte nel modo in cui alcuni dischi hanno fatto con me. Ho più aspettative umane che altro.
La traccia che meglio definisce il tuo stile è il brano Bipo. Ritroviamo la rabbia sia nella prima che nell’ultima parte, ma a metà abbiamo un inaspettato più intimo e familiare: è la stessa transizione melodica del brano Nights di Frank Ocean. Questa figura ti ha influenzato in qualche modo?
Sinceramente no. È un artista che rispetto e Blonde è un gran disco, ma non posso ritenerlo una mia influenza. Nello specifico di “Bipo” in realtà quando Richard Gers mi ha girato la strumentale io manco mi ero accorto sul momento. Mi piaceva come suonava e la struttura folle e basta. Poi lui parlandone mi ha detto dell’ispirazione in quella transizione e mi sono gasato. Perciò bisognerebbe chiedere più a lui forse in questo caso.
Lo stile di Wasi è aggressivo: decorato da sfumature di cinismo e di cruda realtà; nel tuo disco lasci spazio anche a sound leggeri, tendenti alla Lo-fi e al cloud rap, questi generi disegnano i contorni di un’intima malinconia (es. Fumo Solo). Perché questa particolare scelta stilistica?
Credo che sia il modo naturale in cui mi viene, non ci ho ragionato, mi piacciono entrambi i modi di farlo e li ho sempre inseriti nella mia scrittura e ricerca musicale.
Fanno parte dei miei ascolti ed è normale credo che sia ciò a cui poi mi rifaccio. A livello quantitativo ho sempre dato spazio più al lato hardcore, ma onestamente mi sono un po’ rotto di fare quella roba. Io mi definirei una persona realista, ma molti mi dicono che sono pessimista – in realtà mi sento addirittura ottimista! Una volta che vedi la realtà per quello che è superi le varie fasi di rabbia, accettazione, eccetera. Trovare un lato positivo o una spinta verso l’alto è più facile.
Artista sconosciuto è un album crudo, sincero e, a tratti, spiazzante. Se è vero che “non vuoi passare alla storia ma vuoi solo passarla liscia”, cosa ti ha spinto a portare avanti questo progetto?
Il fatto che non me ne fregasse più nulla per assurdo è stato quello che mi ha spinto a portare avanti l’idea e il progetto. Nel momento in cui mi sono reso conto che non interessava a nessuno mi sono sentito libero di fare una cosa che piacesse a me e che quindi forse aveva una dignità artistica e che meritasse una chance di essere ascoltata.
Anche se un padre vuol bene tutti i suoi figli allo stesso modo.. Vorrei chiederti: qual è la traccia alla quale tiene di più? Magari quella che è stata scritto in un momento particolare alla tua vita.
Radici! Il motivo è è l’ultima che ho fatto e ha uno stile morbido che mi piace. La rabbia mi imbarazza un po’. Qui non ce n’è traccia e se dovessi mai pubblicare altro spero sia in questa direzione. Uno perché significherebbe che sto meglio io e due perché è roba che musicalmente sono più interessato a fare.