
Paura e Liberazione è il nuovo progetto musicale del duo Cali & Aleaka, che tornano insieme dopo La Malattia. Il progetto, composto da sei brani, è un altro tassello importante nelle rispettive carriere del rapper veneto e del beatmaker piemontese. Anche questa volta il connubio tra i flow mai canonici di Cali e i beat evanescenti di Aleaka funziona benissimo, donando al progetto una dimensione molto intima nella quale l’ascoltatore si può cullare.
Paura e Liberazione vanta le collaborazioni al microfono di Brattini, Dargen D’Amico e Zeno ed è disponibile in formato fisico – CD, vinile e cassetta – a questo link! In occasione di questa uscita abbiamo voluto approfondire con un’intervista alcuni aspetti di questo progetto con i due protagonisti.
Partiamo dalla cover dell’EP. Qual è il concept che c’è dietro l’artwork?
È tutto merito della malattia di Brattini, dovete chiedere a lui.

Sono passati sette anni dal vostro progetto La malattia. Cos’è cambiato nel frattempo?
Tutto e niente in realtà. In sette anni si cambia sotto tanti punti di vista, prima di tutto quello umano, di conseguenza tutto il resto. Però ogni persona ha una radice molto difficile da strappare quindi è giusto tenerla. Per quanto riguarda noi abbiamo semplicemente fatto quello che volevamo fare.
La gestazione dell’EP quant’è durata? Avete usato un modus operandi per la realizzazione delle canzoni oppure ogni brano è figlio di un processo creativo unico?
È durata qualche mese in realtà, i brani sono usciti un po’ come capitava, senza alcuno schema.
Nei testi ho notato un certo dualismo tra il rimanere fermi in una situazione di stallo e il rimboccarsi le maniche e darsi da fare. Sono, rispettivamente, queste la paura e la liberazione a cui si fa riferimento nel titolo?
La paura e la liberazione fa parte di molte cose nella vita, dalle più semplici alle più complesse. Certamente nei testi si percepisce molto uno stato di paura e liberazione.

Nel progetto sono presenti i featuring di Brattini, Dargen e Zeno – quest’ultimo personalmente lo reputo uno dei migliori emergenti nella scena. Come avete scelto i nomi da coinvolgere? C’è qualche aneddoto particolare legato a una di queste tre figure?
Semplicemente abbiamo scelto le persone che potevano essere giuste per il progetto. Con Zeno ho – sta parlando Aleaka, ndr – un disco chiuso qualche giorno fa che è veramente una cannonata. Proprio Zeno per il brano nostro ha finito di registrarlo alle 4 di notte dopo un turno infernale a lavoro per mandarmi poi un Wetransfer alle 5, pazzesco.
Il vostro approccio alla musica, sia nel sound che nelle liriche, è totalmente diverso da quelli che sono i trend attuali in Italia. Questo è sicuramente un punto a favore del vostro essere unici, ma potrebbe essere un grosso limite per l’ascoltatore medio. Come vi ponete nei confronti del mercato attuale?
Non ci poniamo in alcun modo. Rimaniamo aggiornati sulle uscite (più USA che italiane a dire la verità) e facciamo quello che ci va di fare. Se piace alle persone tanto di guadagnato per loro.
Il vostro connubio funziona alla grande, per cui vi chiedo a nome di tutti i vostri fan: dobbiamo aspettare altri 7 anni prima di un altro progetto insieme? Spero vivamente di no.
Non lo sappiamo neanche noi. Può essere che non uscirà mai più nulla di nostro insieme come che tra 2 mesi esce un disco. Ad oggi non possiamo saperlo.
Non appena si potrà tornare a fare musica live come un tempo, porterete l’EP in giro per l’Italia? Nel caso, avete già pensato a qualcosa di particolare per i live?
Non faremo live del disco. Sia per le rispettive vite private, sia per non snaturare il disco. È un disco da ascoltare da soli in camera / autobus / ovunque tu abbia modo di prenderti un momento per te con noi in sottofondo. Il live non mi sembra la cosa più giusta.
