
Giuse The Lizia – fantasioso nome d’arte di Giuseppe Puleo – è un artista di soli 19 anni – originario di Palermo e trasferitosi a Bologna per perseguire gli studi in giurisprudenza. Una volta entrato a far parte della famiglia di Maciste Dischi, Giuse pubblica il 5 novembre 2021 il suo primo Ep, ovvero Come minimo.
Quest’ultimo Ep è composto da 6 tracce, di cui la metà prodotta dall’amico fidato Mr. Monkey, che accompagna Giuse The Lizia nel suo promettente viaggio – ancora interamente da scrivere – contaminato da svariati generi musicali come: rap, hip-hop, synth pop, indie e punk rock.
Per essere un Ep che non raggiunge neanche la decina di tracce, l’uscita di Come Minimo è stata anticipata da ben 3 singoli che hanno regalato un abbondante assaggio del progetto finale: Serate toste, Magari poi ti passa ed, infine, la Hit Vietnman!
Tra una lezione universitaria e l’altra, siamo riusciti ad organizzare una bella chiacchierata con l’artista, nella quale abbiamo discusso del suo pregresso personale di e, inevitabilmente, del suoi prossimi passi.

Giuse The Lizia è originario di Palermo, ma figlio adottivo della cosmopolita Bologna. In quale delle due città ha nizio la tua carriera? in quale hai dovuto affrontare “la gavetta” più dura?
Per quanto riguarda la prima domanda: sicuramente Palermo. Rappresenta la mia partenza e il luogo dove ho portato avanti i primissimi pezzi. Invece la città nella quale ho dovuto affrontare la “gavetta” più dura è Bologna; per via delle prime esperienze professionali, i primi concerti e le prime giornate chiuso in studio.
Mi racconti il tuo ingresso in Maciste Dischi? In cosa ti rispecchia questa etichetta?
L’ingresso ufficiale è avvenuto a gennaio, una volta firmato il contratto dopo mesi di “flirt”. Inviai una mail, con una demo all’interno, intorno settembre del 2020. Questo provino lo vide Michele del team di Maciste, da qui partirono con lui telefonate interminabili. In secondo luogo, quest’etichetta mi rispecchia particolarmente perché rappresenta ben 3 anni della mia vita. Sin dai miei 16 anni ho ascoltavo tantissimo I Canova, Fulminacci, Gazzelle ecc..

Dal semplice ascolto, sei arrivato a sederti accanto a loro.
Sì sì esatto, per me è un onore. Capisci? Per me il percorso è stato assurdo!
Ti racconto una cosa: ho scoperto la musica di Giuse The Lizia grazie al singolo Punto e a capo (feat. Achille G) suggeritomi dalla Discovery Weekly di Spotify, pubblicato sotto il nome di Giusè; cos’è cambiato per te da quel brano ad oggi?
Madonna! (ride ndr.) Punto e a capo è un brano del 2019 pubblicato sotto il mio primo nome d’arte: Giusè – senza il “The Lizia” – rappresenta la fase palermitana del mio percorso artistico, tra hiphop e indie. Con Maciste abbiamo deciso di rifare tutto: un nuovo profilo, nuova musica, un nuovo esperimento!

Una cosa che ho notato: nei tuoi brani sei molto neutrale, non lasci percepire le tue origini e non parli in modo intimo della tua vita, piuttosto offri una visione collettiva della tua generazione, come mai?
Sì è vero! Perché quando sento una canzone eccessivamente diretta, che tratta di vicende intime, mi viene da dire: “Carina la canzone ma è troppo didascalica”. Racconto di esperienze che sono l’incrocio di ciò che è successo a me e che potenzialmente potrebbe accadere a te, come a mille altri. Scrivo rimanendo sul piano neutrale e collettivo, così che tante persone riescano a rispecchiarsi in ciò che canto.
La produzione di Mr. Monkey è come un marchio di fabbrica di Giuse The Lizia. Com’è nata la collaborazione con l’artista bolognese?
Anche qui a presentarci è stata Maciste. Già conoscevo Mr. Monkey dal punto di vista artistico, ma non da quello personale. Abbiamo cominciato un po’ dal nulla. Una volta conosciuto meglio, ho capito che – non solo è un ragazzo simpaticissimo – ma anche un artista incredibile, ammiro molto la sua conoscenza musicale!
Del tuo primo Ep Come Minimo, qual è il brano a te più cara? Cè una canzone in particolare che ti ha dato più filo da torcere nella fase di produzione?
Credo che la title-track Come Minimo è il brano al quale sono più legato. Le dinamiche dietro sono molte: è stato scritto in un periodo duro (nel pieno della fase pandemica) ed è il brano più onesto fra tutti; in questo caso sono stato più didascalico del solito. Il pezzo sul quale ho sbattuto maggiormente la testa è Tipo fine (feat. Novelo).
Questo brano contiene un sacco di suoni analogici e chiaramente – essendo nel 2021 – abbiamo sfruttato molto il digitale per raffinare il suono, ma cercavamo comunque un compromesso tra i due. Ti dico la verità, per concludere il master di Tipo fine ci sono volati ben 2 mesi di demo e prove rimandate, ma sono molto soddisfatto del risultato.
Una delle cose sorprendenti del tuo Ep è la varietà di generi che troviamo all’interno, Come Minimo è il racconto della tua generazione tra: Indie, rap, hip-hop, Synth Pop ed un leggerissimo Punk rock. Per arrivare a questo punto, quali sono stati gli artisti/gruppi che hanno lasciato un’impronta nel stile di Giuse The Lizia?
Per la parte punk rock ho sempre palesato il mio amore per gli Strokes. Per quanto riguarda panorama rap/hip-hop la scrittura dei primi Club Dogo mi ha sempre ispirato molto – tutt’ora mando in cuffia Mi Fist! Spostandoci su qualcosa di più recente e più “contaminato”, ho parecchia stima per Frah Quintale e il suo stile unico.
I suoni synth/badroom pop di Clairo e Frank Ocean mi hanno sempre catturato e vorrei avvicinarmi al loro stile, magari approcciandomi con un suono più aperto.

Ma in tutto questo.. C’è un genere sul quale vorresti soffermarti di più?
In realtà abbiamo messo da parte alcuni pezzi rap hardcore molto secchi e che non hanno nulla a che vedere con questo Ep. Come Minimo parla essenzialmente di storie d’amore – come dice Brunori Sas: “E di che cazzo vuoi parlare?” – però ho conservato nel cassetto dei pezzi molto più serrati, ma non è ancora il momento di esporli. Intanto vediamo come va questo primo passo discografico, in seguito non escludo che possano uscire brani più rap. Anche questi fanno parte del mio bagaglio.
Ho letto che Giuse The Lizia sarà uno dei partecipanti alla selezione delle “Nuove Proposte” di Sanremo 2022: come ti stai preparando a questa esperienza?
L’esperienza sanremese non era stata messa in conto, è arrivata da un giorno all’altro. Quindi la stiamo vivendo così: se dovessi arrivare fino alla diretta del 15 dicembre sarebbe davvero grandioso, in caso contrario, a prescindere sarebbe semplicemente un’esperienza formativa per la mia carriera. Grazie a questa coscienza, me la sto vivendo in maniera abbastanza tranquilla; è già una figata essere tra i selezionati.
