Segui le nostre dirette sul canale IGTV di @lacasadelrap

Intervista

Inoki ha ancora molto da dire: l’intervista su Nuovo Medioego!

INOKI ph Chiara Mirelli

Molti ricorderanno Inoki per alcuni classici del rap italiano, altri avranno conosciuto Fabiano durante il suo periodo più polemico – durante i dissing con Vacca, Salmo, Guè, e via discorrendo. In qualsiasi modo voi abbiate scoperto Inoki, tutti sono consapevoli della rilevanza che il rapper ha avuto in passato sulla scena, tanto nel sound quanto nell’immaginario collettivo. A gennaio 2021 ha pubblicato il suo Medioego, a (soli) 6/7 anni dall’ultimo lavoro ufficiale – L’antidoto.

Già con Medioego, i molti fan potevano dirsi soddisfatti: Inoki si presentava in ottima forma, con quella rabbia e taglio critico che hanno sempre contraddistinto la sua penna. Pensate fosse finta qui? Assolutamente no! L’artista originario di Bologna ha ampliato ulteriormente il disco, proponendo una repack: Nuovo medioego! Inoki ci propone ancora tanto sound e tanta sperimentazione con un roaster di artisti davvero eccezionale – Ghemon e Nayt, solo per esempio. In vista di questa uscita, abbiamo parlato con Fabiano. Prima di procedere avanti, schiaccia play e ascolta il Nuovo medioego di Inoki!

Inoki per tanti anni è scomparso dai radar: dove ha vagato il lupo per tutto questo tempo?

Ho girovagato ovunque: in ogni tipo di località, luogo e classe sociale; ogni tipo di posto creativo e di ghetto. Sono stato ovunque e mi è servito tanto.

Nel disco parli di “false amicizie”: è rimasto qualcosa della Porzione Massicia Crew?

La PMC già da anni ormai non c’è più: ognuno ha intrapreso percorsi diversi, considera che eravamo nel 1995 quando è nata. Poi è cambiata negli anni: è arrivata – nel 2003 – che eravamo 50 persone, da che eravamo partiti in 3.

Tenere insieme così tante persone di varie etnie, di varia età, di varia cultura in una città come Bologna, che comunque ti porta alla dispersione, era difficile. Negli anni è automatico che ognuno intraprenda la sua strada.

Inoki
Inoki – PH. © Roberto Graziano Moro

E per quanto riguarda il progetto Rap Pirata?

Per quanto riguarda il progetto Rap Pirata esiste ancora, ma molto ridimensionato. Molti hanno provato a sfruttare Rap Pirata per il loro tornaconto personale, pensando che si potessero attaccare ad Inoki, e poi lui avrebbe fatto il resto.

Leggi anche:  L’underground non è solo old school, ed è ora di capirlo: intervista ai Triflusso

Almeno in teoria, le cose dovevano essere al contrario: io avrei dovuto dare la benedizione a persone che si davano da fare. Comunque, è ancora vivo e produttivo: ci sono ancora una ventina di persone che credono nel progetto, e quando sarà il momento si faranno sentire.

Un po’ di tempo fa avevate intrapreso anche il progetto Radio Rap Pirata..

Circa 3 anni fa – eravamo in Umbria – è nato il progetto Radio Rap Pirata: avevamo coinvolto circa 300 persone sparse su tutta la penisola e facevamo un sacco di robe. Come ti dicevo però poi sono entrati in gioco questi interessi stupidi: non c’erano soldi in mezzo a Rap Pirata, e qualcuno si era illuso di poter mangiare da quella situazione.

Sono quei tumori che ci hanno fatto un po’ dimagrire. Anche lì però siamo pronti: Rap Pirata è un progetto che si basa sulla socialità e sull’incontrarsi, chiaramente con il covid non è stato facile. State tranquilli: ritornerà presto!

Rap Pirata
Inoki – Radio Rap Pirata (logo)

Ho visto che hai anche collaborato con TooWeed con una Special Edition per l’uscita di Medioego! Che ne pensi della legalizzazione delle droghe leggere? Quest’anno c’è stato anche un referendum..

Io sono assolutamente a favore della legalizzazione di ogni tipo di sostanza, accompagnata da tanta intelligenza; quindi legalizzazione dell’erba e non. Non credo nei referendum, e di conseguenza non ho votato. Non credo nella politica in generale: l’unica volta che ho votato nella vita, ho votato Cofferati ed invece di fare qualcosa di buono ha distrutto Bologna. Da quel giorno non ho più votato.

Inoki è una leggenda della scena bolognese: ad oggi, qual è il tuo rapporto con la città?

A Bologna organizziamo degli eventi: ci torno, ma non ci vivo. Ci ho vissuto troppo: ho passato lì 17 anni della mia vita! Quando vado lì, ogni centimetro quadrato mi ricorda persone, storie e tanto altro. Ho già dato a Bologna, però ci vado sempre, due o tre volte al mese.

Abbiamo tanti progetti per aiutare gli emergenti, ad esempio il progetto Bolo by Night: stiamo dando luce ad un sacco di realtà che sono in ombra, perché Bolo è stata lasciata un po’ a sé stessa – un po’ anche per mancanza mia, però avevo altre cose da fare.

Leggi anche:  Ultra di Pashabeats riunisce la scena toscana in un solo brano

Adesso sto bene a Milano: sono tornato a vivere qui da pochissimo, e ho intenzione di rimanerci perché sento che ho quell’energia necessaria a persone come me per lavorare.

E sul piano artistico? Ci sono delle giovani promesse che entusiasmano Inoki?

A Bologna ci sono un sacco di ragazzi in gamba, su un raggio bello ampio di generi musicali: Bologna è una città creativa, che produce nel bene e nel male. Ha anche dei limiti, perché non riesce ad ottenere grande luce.

C’è un ragazzo molto interessante che si chiama Mido – ascoltatelo! Lui fa nuova scuola. È un ragazzo marocchino che fa roba molto melodica: canta e fa la sua musica senza autotune. Poi c’è anche Macello che è forte. Questi due sono quelli che stanno spaccando di più a Bologna; però ce n’è tanti altri che piano piano sto scoprendo anche io!

Di Nuovo Medioego, mi è piaciuta tantissimo Cerco (Still Broke) prodotta da Onra. Il messaggio è chiaro: reagire sempre! Qual è stato il momento più difficile della tua vita? Come l’hai affrontato?

Penso che la cosa più difficile che ho dovuto affrontare è stato perdere la quotidianità con mia figlia: ho affrontato questa situazione cacciando le palle, esattamente come in tutte le volte che succedono situazioni di questo genere. Tutta la rabbia e la violenza l’ho riversata nella musica.

Da quando è nata ho sempre voluto solo una cosa: la pace. Non avevo più voglia di litigare con nessuno. Non faccio più guerre inutili: dovrebbero succedere davvero cose gravi e, comunque, reagirei sfogando tutto con la mia musica.

inoki cover
Inoki, Nuovo Medioego (cover) – GH.© Michele Nannini; PH.© Roberto Graziano Moro

Tante collaborazioni: Ghemon, Nayt, Nerone, Onra.. Come sono nati questi featuring?

Conoscevo tutti! Poi, se non li conosco io, conoscono loro me (ride, NdR). Con Ghemon ci conosciamo da 25 anni. Nel caso di Onra non ci siamo ancora visti, ma ci conosciamo artisticamente. Samuel uguale. Questi feat li abbiamo scelti in base alle esigenze delle canzoni e un po’ di idee che avevamo noi di costruire il progetto.

Leggi anche:  Ghemon annuncia le date del tour estivo Criminale Emozionale

Al vecchio Inoki pensi sarebbe piaciuta questo tuo nuovo progetto?

Chi è? Non lo conosco! (ride, NdR): penso di si, assolutamente!

inoki medioego
Inoki – PH. © Roberto Graziano Moro

In una tua intervista dici: << (L’hip hop) dev’essere un riscatto collettivo, e non un riscatto personale, perché così ha tutto un altro valore >> . Immagino tu conosca la faida Rozzano/San Siro.. Cosa ne pensi queste nuove generazioni che si danno al rap?

Il riscatto personale deve essere collettivo: è stato sempre la base di tutto. Se non è riscatto collettivo non ha senso: se non puoi condividere, sei tu che scali la montagna; bravo, complimenti! E una volta in cima che fai? Ti mangi un panino, da solo. Per quanto riguarda la faida San Siro e Rozzano, la risposta è semplice: sono ragazzini che hanno avuto troppi soldi sin dall’inizio. La colpa non è loro, ma di questa situazione qua. Spero capiscano che l’hip hop non è quella roba li.

Ci si può divertire, certo! Anche noi l’abbiamo fatto da ragazzi: non posso fargli la morale. Anche io e Vacca ci siamo scontrati ai tempi. Non avrebbe senso fare da parte mia il moralizzatore, però mi auguro che capiscano che c’è sempre troppo hype intorno a queste situazioni.

Rispetto entrambi e gli auguro di capire che ci sono tanti messaggi da dire e che sono importantissimi. Sul piano prettamente musicale, con dispiacere ti dico che non sento grandi dissing: non ho sentito nessuno sparare 4 minuti di dissing contro l’altro. Per adesso il dissing non esiste, esiste solo un po’ di cinema.

Medioego
Inoki – PH. © Roberto Graziano Moro

Hai intenzione di fare copie fisiche per questa repack?

Questo non lo sappiamo ancora, per ora andiamo così: vediamo di capire cosa succede e quale sia la richiesta. Le copie fisiche di Medioego sono ancora disponibili in versione colorata su Amazon e sul sito di AsianFake in versione autografata. Per Nuovo Medioego invece ci sarà la fanzine: la potrete trovare al live del 21.11 a Milano.

A proposito, hai già in mente uno spettacolo particolare in vista dei live?

Se ce li fanno fare, li facciamo. Ho già tre spettacoli in mente e tantissima voglia di farveli vedere.

Conosci meglio

Direttore e Caporedattore di questo fantastico portale. Classe '96. La musica mi accompagna sin dall'infanzia. Ho studiato la musica classica e lavorato sull'elettronica. Ogni suono è un colore sulla tela della quotidianità: "una vita senza musica non è vita."
Ti potrebbe interessare
NewsNews Ita

BUM - Bollettino Uscite Mensili. Il meglio di Luglio 2024

NewsNews Ita

Nayt, i brani più amati del rapper in versione live in Habitat

8.0
Recensione

Drimer, la saga continua: Scrivo Ancora 3 è un altro tassello che si aggiunge al puzzle

News

BUS – Bollettino Uscite Settimanali del 14 giugno 2024

Iscriviti alla nostra Newsletter