
Kuni è il titolo dell’ultimo album della producer e songwriter LNDFK, pubblicato l’11 febbraio 2022 e disponibile su tutte le piattaforme digitali per la newyorkese Bastard Jazz Labal, e tramite La Tempesta in Italia.
L’album Kuni è in coproduzione con Dario Bass e si compone di 10 brani in cui l’artista italo-tunisina, tra musica da film, jazz e beats elettronici permeati da atmosfere orientali, delinea una release pregna di dualità ricca di riferimenti al cinema e alla letteratura, che racchiude in sé una gamma diversificata di suoni, stili e temi che mostrano l’originalità e le abilità sia compositive che strumentali di LNDFK , affiancata dal suo co-producer.
I dieci brani sono speculari tra lato A e lato B, ponendosi ognuno in risposta dell’altro, come due facce della stessa medaglia.
Fiore e fuoco, delicatezza e violenza, poesia e realismo, purificazione e distruzione e tutta una serie di opposti dialoganti tessono la trama del disco.
LNDFK dice:
“È attorno all’eterna dicotomia che lega e congiunge l’amore e la morte, Eros e Thanatos, che nasce, cresce – e finisce? “
Le 10 tracce di Kuni
La prima traccia Hana-bi, è un chiaro omaggio all’omonimo film di Takeshi Kitano ed alla sua colonna sonora firmata da Joe Hisaishi, chiave di lettura dell’intero album, in cui fiori e fuoco, i due elementi espressi nell’ideogramma giapponese, sottolineano la connessione tra gli opposti eternamente dialoganti che costellano la drammaticità della pellicola e che risuonano perennemente nel disco.
Takeshi, ritroviamo il regista giapponese nel brano seguente che invita ad approfondire e immergersi nel lato oscuro, eludendo la solitudine, tra ritmiche cadenzate, accordi jazz e uno “scat” vocale che presenta la voce dell’artista come strumento a sé, carattere che si mantiene anche nel resto dell’album.
Smoke – A moon or a button è il brano il cui titolo omaggia il libro di letteratura grafica di Ruth Krauss e Remy Charlip, la sola traccia che resiste al nichilismo del disco, uno standard-jazz che si apre a sfumature neo-soul.
Don’t Know I’m Dead or Not e How Do We Know We’re Alive, singoli pubblicati nell’estate 2021, con i featuring con gli americani Chester Watson e Pink Siifu, sono due brani speculari e fortemente simbolici connessi al fenomeno della depersonalizzazione, un fenomeno dissociativo in cui il soggetto avverte un’alterazione della percezione di sé e dell’ambiente circostante, e che hanno radunato alla loro uscita il supporto di testate e radio internazionali (BBC, Pitchfork, Clash, Okayplayer, solo per citarne alcuni).
Ku, il terzo singolo ad anticipare l’uscita dell’album, è la storia di una geisha, ispirata alla piccola letale Miho da Sin City, un jazz elettronico che tratteggia le due anime del personaggio, vittima e poi carnefice.
A completare il quadro degli ospiti internazionali del disco ci sono il compositore giapponese Asa Chang, che appare nella reprise di Hana-bi, traccia che ri-apre il lato B dell’album, e il pianista americano Jason Lindner (già collaboratore per David Bowie, Justin Brown e altri), che aggiunge le sue note di synth a sostenere lo scheletro intermittente di Ktm.
Conclude la release di LNDFK il brano se mi stacco da te, mi strappo tutto, che omaggia i versi del poeta italiano Edoardo Sanguineti, ispirandosi altresì nel suo incedere strumentale alla desolata, malinconica e rassegnata tela “La speranza di un condannato a morte” di Joan Mirò.