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Intervista

DJ Uncino: “Finalmente l’Urban a Napoli può dire la sua” – L’intervista su “Cambio rotta pt.1”

DJ Uncino

DJ Uncino, pilastro della scena campana che non ha bisogno di tante presentazioni, è tornato con cinque nuovi brani nel suo portfolio. Cambio rotta pt.1 è il titolo di queste cinque perle, sottotitolate “Mollare gli ormeggi”, a significare una nuova partenza per l’artista attivo dal 1995. Una conferma del suo sound e del suo stile inconfondibili, che spaziano dal rap, al funk, al soul con alcune parentesi dub. DJ Uncino torna a cavalcare la scena presentando questo nuovo progetto che sarà suddiviso in tre capitoli, i cui restanti – dopo la parte 1 – verranno pubblicati nel corso della primavera 2022.

Il progetto riesce a coinvolgere gradualmente l’ascoltatore nel viaggio che ha intrapreso il produttore, anche grazie alle collaborazioni che includono alcuni nomi storici e non della musica campana, come Dope One, O’Lank, Andrea D’Alessio, Speaker Cenzou, O Zulù, Keep It Real, Lucariello e AlboDub. Noi de lacasadelrap.com abbiamo colto l’occasione per fare una chiacchierata con l’artista.

Ma prima, riascoltiamo i cinque brani di Cambio rotta pt.1 firmato DJ Uncino.

Ascolta Cambio rotta su Spotify

Sono passati diversi anni dal tuo primo lavoro, Galleon. Cambio rotta è un’estensione del tuo ultimo viaggio: ci racconti un po’ come è nata la scelta di dividere questo percorso in tre capitoli, e qual è la traiettoria ben precisa che dai ad ognuno di essi?

La scelta è l’effetto di un processo naturale, poiché la lavorazione delle tracce è stata divisa, causa Covid in vari momenti. Ogni parte ha un racconto dettato dagli artisti che ho coinvolto e mi è sembrato giusto suddividere l’opera in modo da trascinare l’ascoltatore nel mio viaggio costante.

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Nella tracklist sono presenti principalmente collaborazioni con artisti della scena napoletana. Quali sono stati i fattori che ti hanno condizionato e ti hanno portato a voler coinvolgere proprio questi artisti?

Come facevi notare tu stessa poco fa, Cambio rotta è il sequel di Galleon, che è un album “100% Campania” dal punto di vista degli artisti che mi hanno affiancato. Non c’è stata una vera e propria selezione matematica. Se sei finito catapultato nella sequenza di Cambio rotta è perché c’è un piacere profondo nel fare musica insieme. Tutto qui.

Cosa ne pensi della scena napoletana attuale, anche in base a valori e principi che hanno guidato te quando hai iniziato?

Credo che Napoli sia sempre stata un passo in avanti sotto ogni ottica musicale. Pensa a Pino Daniele, gli Showmen, Enzo Avitabile con Afrika Bambaataa; oppure pensa a Mia Martini che canta in napoletano o a Lucio Dalla per la sua familiarità artistica con la nostra città. Nel segmento cosiddetto urban il problema principale è che il genere non riusciva mai a sdoganarsi, a trovare una sua luce. Pertanto dopo l’avvento della musica digitale e dopo la presenza di questo mood nelle classifiche ufficiali anche Napoli, oggi, può dire la sua sul tema. Ed ovviamente il suo è un verbo top.

Un brano su tutti è il risultato di un miscuglio di generi. Stiamo parlando di Same Direction, e come si capisce dal titolo della canzone questa traccia riesce a fondere in un unico tappeto musicale suoni ethno/dub e funk. Questi suoni sono particolari e differenti tra di loro e al contempo riescono a convivere in un’unica atmosfera. È stato difficile creare la giusta sintonia tra un groviglio dì sonorità così diverse?

Nulla di più semplice perché c’è stata subito una sintonia istantanea. Albino D’Amato (Dubmaster degli Almamegretta) ha capito immediatamente in quale “direction” far evolvere la traccia. È proprio lui che ha dato quel taglio dub a cui facevo riferimento quando ho immaginato la song.

DJ Uncino
Cambio rotta pt.1, la cover

Le liriche invece sono sviluppate su temi profondi e riflessivi. Sicuramente uno di questi temi viene percepito in modo approfondito in G99. Puoi raccontare da cosa nasce l’urgenza che ti ha spinto a voler mettere nero su bianco queste tematiche particolari all’interno di questo progetto?

G99 è un caro amico della mia adolescenza che ci ha lasciato troppo presto, a causa di un malore molto comune dalle nostre parti, alias nella martirizzata Terra dei fuochi. Lui era fan della 99Posse; così ho scritto una lettera a Zulù raccontandogli chi era Ginetto e raccontando la sua storia. Dopodiché ho chiesto a Luca se se la sentiva di scrivere per lui. In questo modo è nato G99. Il ritornello poi si dilata e diventa corale, una sorta di omaggio un po’ più ampio alle persone che non ci sono più e che sono presenti nei nostri ricordi e nel nostro cuore.

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Viene trattato anche il tema della pandemia. Ti ha influenzato in prima persona la situazione che fino a poco tempo fa metteva in ginocchio il mondo della musica?

Sì, la pandemia è parte del cambiamento della mia vita. Ho perso un familiare molto caro a causa del virus Covid e già solo per questo ricorderò tutto ciò come uno dei momenti più bui per me e per la mia famiglia.

Fortunatamente adesso sembra che si stia riprendendo e che si possa iniziare a suonare di nuovo. Quale sarà il tuo prossimo futuro dal punto di vista dei live? Cosa dobbiamo aspettarci?

Di sicuro cercherò di portare in giro le canzoni di Cambio rotta con qualche ospite qua e là, oltre a ruotare nei vari club della penisola con i miei DJ set. Poi  ci sarà il nuovo tour con Luchè e speriamo di uscire quanto prima da questo incidente difficile e angoscioso della guerra in Ucraina.

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