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Intervista

Suarez: “Nella musica tengo al rispetto per me stesso, alla dignità e alla coerenza”. L’intervista su “Antieroe 3: The Punisher”

Suarez

Suarez inizia a muovere i primi passi artistici nel 2000, quando comincia a partecipare a svariati open mic e pubblica i suoi primi demo in rete. Nel 2004, conosce il rapper romano Lino (Lupi de Cinecittà), con il quale fonderà la Nacapito Crew. Nel 2005, in seguito alla conoscenza di Vacca, entra a far parte dei Voodoo Smokers, collettivo che lascerà tre anni dopo a causa di forti tensioni con il rapper cagliaritano.

A partire dal 2004, Suarez inizia a registrare presso l’Undertrack Studio di Dj Demis i primi singoli dell’album che segneranno il suo esordio ufficiale: Suarez’s Contempt, disco che vedrà la luce nel 2006 e che getterà le basi per una costruzione solida del suo rap duro e crudo. Dopo anni di crescita artistica nasce, nel 2011, l’EP Antieroe: Nessun Potere, Troppe Responsabilità. Il primo dei progetti in cui il rapper decide di curare l’intero progetto in completa autonomia, occupandosi personalmente sia della produzione dei beat che della registrazione delle tracce e del progetto grafico.

Antieroe 2: 1,21 Gigawatt esce nel 2015 e rappresenta il secondo capitolo della saga Antieroe: Suarez cura nuovamente l’intero album, inserendo anche nel booklet un fumetto ideato e disegnato da lui. In questo album appaiono, fra le varie collaborazioni, Egreen in “Meglio Ieri”, Lucci, Il Turco, Supremo 73, Grezzo, Er Costa e Mystic One in “Sopra di me”.

29 foto G.Tosti

The Punisher – disponibile da martedì 1 Marzo in digitale, cd e vinile per Time2Rap – è il terzo capitolo della saga Antieroe dell’MC e produttore Suarez e racchiude diciotto tracce e quattordici featuring di vero rap underground. Molti dunque i nomi che compaiono nel progetto, tra questi: Rak (nella riflessiva “Stesso Meccanismo“), il Turco, Supremo 73, Metal Carter, Grezzo, i DJ Drugo, Ceffo e Snifta, Lino, ma anche volti nuovi rappresentanti della scena come Spike e William Pascal.

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Il significato del titolo rimanda allo stato d’animo dell’artista che prova un sentimento di rabbia nei confronti del sistema, un dissenso verso molti colleghi (“caduti come le foglie al vento“) che inseguono il guadagno e non la musica. Il compito di “The punisher” è quello di lottare per preservarne i veri valori.

Ciao Suarez e benvenuto su lacasadelrap.com. Innanzitutto come stai? Il tuo rap è sempre stato abbastanza “incazzato”; la tua rabbia, dopo gli ultimi incredibili anni che abbiamo vissuto, è cresciuta ancora di più?

Fondamentalmente la rabbia è sempre stata la benzina e lo stimolo che mi ha portato a scrivere fino ad oggi, riguardo gli ultimi anni, penso che un po’ tutti ci siamo trovati spiazzati e in difficoltà.

Il titolo dell’album è Antieroe 3: The Punisher. In cosa ti riconosci in Frank Castle? Hai la stessa voglia di “vendetta”?

Ma guarda, non è tanto una questione di vendetta, quanto il voler intervenire dove gli altri non intervengono, è un po’ questo il mood e ciò che possiamo accomunare a Frank Castle.

Credo che questa strofa – presente nel brano Iron Man – rappresenti a pieno il tuo essere artistico: “Rimasto insieme a pochi soldati schierati, che in questa battaglia ho perso un sacco di alleati (…) Devo combattere sta merda, costruirmi un’armatura che in battaglia mi difenda”.

Questa è venuta quasi conscious come traccia, nonostante il titolo Iron man e visto anche l’andazzo brutale del disco, molti potevano pensare potesse essere un pezzo in cui sbragavo gente con raggi prepulsori.

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Perché dici “molti soldati cadono come le foglie“? E quanto è stato difficile costruirsi un’armatura che ti ha permesso di non fare la loro stessa fine?

L’essere umano è debole, calcolatore, si lascia trascinare, invecchia, commette errori, si stanca, ed ecco che succede. Succede che mi dispiace se qualcuno molla, mi incazzo ma non mi stupisco (ormai da anni) se qualcun altro vira verso dove può guadagnarci (o crede di riuscire cambiando) mettendosi a fare ciò che precedentemente schifava.

L’armatura si è assemblata da sola negli anni. Se da un punto di vista il mio è l’approccio di chi fa le cose sicuro di non aver niente da perdere, in realtà è il contrario: ho da perdere molto, il rispetto per me stesso, la dignità e la coerenza. Evidentemente le priorità per molti sono altre.

8 foto Fred Long

Cosa cambieresti del sistema musicale di oggi? 

Mi sento vecchissimo a darti questa risposta, ma penso a quanto era tutto più bello ed equilibrato quando non c’erano tutte queste piattaforme di streaming, social network, algoritmi, sponsorizzazioni, che oggi vuoi o non vuoi alterano il sistema musicale.

In questo disco hai collaborato con artisti come Rak, il Turco, Supremo 73, Metal Carter. Quanto sono stati importanti questi featuring per poter tirare fuori ciò che avevi dentro?

Reputo ogni disco un mio viaggio, un viaggio dove nel percorso incontro amici che si fanno con me un pezzetto di strada. Alcuni mi hanno commosso, se penso alla strofa di Supremo 73, ad esempio, dove nelle sue sedici ha costruito il testo citando solo brani della mia discografia, penso di non aver mai ricevuto un tributo così. Sono soddisfatto di tutti gli altri, ma sono quasi obbligato a menzionare Royal Damn e Pacman XII che per accompagnarmi in Marvel Zombies, si sono letti 600 pagine di fumetto prima di scrivere le loro strofe, di sicuro senza di loro non avrebbe avuto senso fare quel pezzo.

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Se ti chiedessi ti spiegarmi i valori che cerchi nella musica hip, hop, e di farlo attraverso delle citazioni prese da alcuni dei tuoi film preferiti, quale sceglieresti?

La maggior parte dei miei film preferiti forse non hanno dei titoli adatti, però ecco, potrei citare il mio preferito in assoluto: Ritorno al Futuro, dove si va avanti e indietro nel tempo. Non dico tutti, ma se la maggior parte riuscisse a mantenere sempre l’equilibrio tra innovazione e passato, mantenendo vivo, prendendone anche spunto, per far si che non venga dimenticato, sarebbe un buon inizio. Forse.

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Sei un amante del cinema perché ti permette di immaginare un mondo migliore?

Che sia migliore o peggiore, amo il cinema poiché mi permette di immaginare a prescindere, non ho particolari preferenze per i finali a lieto fine, ma adoro immergermi in quelle due ore in un contesto spesso di fantasia.

Come immagini il Suarez del futuro?

Qui ci metto un grosso punto interrogativo a parte rughe e capelli bianchi.

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