
Il 21 aprile è uscito Sensation, il progetto strumentale di St. Luca Spenish (all’anagrafe Luca Spataro), uno dei producer più prolifici della scena attuale italiana. Il progetto è stato pubblicato per la sua nuova label La Victoria Records e distribuito da Believe.
In questo suo nuovo capitolo, l’artista palermitano riesce a miscelare diversi suoni e culture in otto tracce strumentali dal sound oscuro e passionale. Il produttore siciliano è noto per aver collaborato a lungo al fianco di artisti di punta del rap italiano, da Noyz Narcos a Nex Cassel, fino a Dani Faiv, Nerone, Clementino, Izi, Drefgold, Er Costa e molti altri.
Le otto tracce di SENSATION trascinano gli ascoltatori attraverso diverse atmosfere, fra mistero e sensazioni vibranti: un album dalle tante sfumature, che aggiunge all’hip hop onnipresente nelle produzioni di Spenish, contaminazioni con toni dell’acid jazz, dell’R&B, del wonky e del trip-hop. Un vero e proprio inno alla musica raffinata e ricercata, in cui il producer ha saputo inserire nuovi stimoli acustici per catturare l’attenzione di chi da sempre è in cerca di un ascolto fuori dall’ordinario.
Abbiamo fatto qualche domanda direttamente a St. Luca Spenish, ed ecco cosa ci ha raccontato.
Ciao Luca, grazie per averci dedicato un po’ del tuo tempo, ci vuoi raccontare come è nato Sensation, cosa ha originato questa bellissima miscela di tanti suoni diversi tra loro in questo tuo progetto di otto tracce?
Ciao e grazie a voi! Sensation lo avevo già da tempo in testa, o meglio sapevo di voler fare un disco strumentale, ma non avevo mai avuto il tempo di farlo perché stavo curando tutti i progetti dei ragazzi de La Victoria. Un giorno ho acceso l’Mpc Live 2 e da li è partito tutto. Volevo un disco che non seguisse degli schemi, che uscisse fuori da tutti i canoni, e penso di esserci riuscito.
Cosa ci racconti della vostra nuova label La Victoria Records che inaugura infatti questo tuo nuovo progetto, da dove è nata l’esigenza di avere una label indipendente?
La Victoria Records è nata nel febbraio scorso da un’idea mia e del mio socio Simone Barbieri. Dopo diversi contratti con diverse label e diversi management ho sentito la necessità di autogestirmi, quindi ho iniziato a lavorare su questo progetto discografico. Nel nostro roster ci sono: Miss Fritty, Turi Moncada, Issel, No Wordz, Skinny Raise, Engeezo, Don Rizzo e Kappa24 e ognuno di loro è prodotto da me.

Come mai hai deciso di fare un progetto completamente strumentale, dopo le molte collaborazioni rinomate che hai avuto con grandi artisti della scena rap italiana?
La voglia di fare musica in maniera autonoma senza aver bisogno di rappers o di cantanti, e poi è uno mio sfogo personale. Chi ascolta i miei dischi strumentali diciamo che mi conosce in gran parte, sono molto personali.
Questo è il tuo primo progetto di una saga di lavori che usciranno nel prossimo futuro, avranno tutti lo stesso tipo di sounds, molto ambient da i toni acid jazz, R&B e trip hop oppure avranno altre influenze musicali?
Diciamo che non so ancora dirvi come saranno gli altri, quindi non escludo nulla, ma sicuramente saranno dei viaggioni.

Cosa puoi raccontarci della collaborazione con Canapa Vandino per l’edizione limitata dell’album?
È nata in maniera del tutto naturale, stavo facendo sentire il disco a Sara di Canapa Vandino e le proposi di fare qualcosa assieme per il progetto, lei si è messa già da subito in gioco e ha creato queste infiorescenze spolverate con crumble puro cbd con il supporto di Albedo Farmaceutica e la tisana, ha fatto un lavoro fantastico!
Hai in programma qualche collaborazione con artisti della scena rap nel futuro prossimo, o hai intenzioni di dedicarti più a lungo a dei tuoi lavori personali?
I miei progetti strumentali non incideranno sulla produzione dei dischi che solitamente produco, amo fare dischi coi rappers e i cantanti e continuerò a farlo fino a quando potrò, gestirò tutto come ho sempre fatto.