
È disponibile da Martedì 5 Aprile 2022 su tutte le piattaforme digitali !#%&$!!!, il nuovo EP di DJ Argento, Torbi, Tecà e Marcialledda presto stampato in vinile per Aldebaran Records.
Questo lavoro è un concentrato di creatività musicale a partire dal titolo, che dovrebbe rappresentare una parolaccia, e dai testi che racchiudono un linguaggio molto forbito. Anche la copertina è parte integrante di questo lavoro e rappresenta un artwork molto ricercato.
Il neonato raffigurato, rappresenta l’uomo indifeso, inerme, con le mani in aria come se istintivamente si volesse riparare da qualcosa che lo attacca, mentre la mascherina rappresenta un po’ la folle costrizione cui siamo stati sottoposti durante questi anni di pandemia.
Il disco rappresenta l’essenza della personalità del DJ e degli MCs, che hanno creato tutto nei minimi particolari. Compresi i dettagli presenti all’interno del videoclip Vino (ambientato nel 1700): i protagonisti in costume dell’epoca rimandano ai film cult come Barry Lyndon di Kubrick. Ma prima di proseguire, ascoltiamo il disco su Spotify.
Ciao ragazzi e benvenuti su lacasadelrap.com All’interno del disco i temi sono sviluppati attraverso strofe che sono impreziosite da un linguaggio molto ricco che da sempre contraddistingue lo stile del tipo di rap sfornato dai tuoi soci. Anche in questa occasione si sono amalgamate bene tra loro le diverse penne che hanno scritto i testi. È stato difficile trovare questa sintonia o è stato un processo creativo che si è sviluppato naturalmente?
Torbi: Ormai ci conosciamo da anni, era inevitabile che le nostre strade prima o poi si sarebbero intrecciate. Il nostro punto di forza credo possa essere proprio il linguaggio ricco di sfumature ed incastri stilistici.
Quello che ci accomuna è l’attitudine, da sempre si è voluto dare valore e forma alle parole, sia dal punto di vista lessicale che sonoro. Abbiamo iniziato con il rap improvvisato con un percorso artistico similare e la nostra predisposizione è quella di agire in modo molto naturale e spontaneo.
E da lì che è iniziato il nostro percorso creativo che ci ha portato ad avere consapevolezza nelle nostre idee. Oggi, nel sentirci più maturi, pianifichiamo ogni singolo progetto, ponderando al meglio le nostre scelte. Un giusto mix tra passato e presente.
C’è una traccia in particolare ispirata a un poeta toscano, Pietro Ciampi, e il concetto attorno a cui ruota il testo di questo brano è a sfondo sociale, parla di speranza e del fatto che siamo tutti uguali di fronte al fatto di voler trovare una via di fuga… Qual è stato l’input che ti ha portato a inserire questo tipo di concept all’interno del disco?
Tecà: era da tempo che desideravo omaggiare al meglio il cantautore Piero Ciampi, che reputo tra i maggiori esponenti del cantautorato italiano del vecchio millennio. Siamo partiti da un brano, il Vino, tutti siamo rimasti folgorati e colpiti dalle musiche e dal testo struggente scritto dal cantautore toscano.
Proprio rifacendoci alle parole del brano in questione ognuno di noi ha scritto le proprie rime, sviluppando il tema con visione strettamente personale. Il Vino come metafora della vita. In un secondo momento ho pensato di far ascoltare a Danno (Colle der Fomento) il brano e di proporgli una collaborazione.
Da subito ne è rimasto entusiasta accettando con piacere l’invito. Nel breve periodo ha scritto la sua parte. compreso il ritornello, dando al brano quel valore aggiunto che solo un artista come lui poteva dare.

Il brano “Sfaccimm” invece tocca temi che rispecchiano questioni più psicologiche, andando a toccare il lato emozionale dell’uomo contemporaneo ormai inaridito dalla pandemia. Vede la collaborazione di un rapper napoletano Shaone, fondatore della storica crew La Famiglia. La scelta sembra molto consapevole per rendere il brano più empatico nonostante i temi trattati. È così o è solo un’impressione?
Torbi: La nostra cifra stilistica è sempre stata legata all’uso dell’idioma locale, chi meglio di Shaone poteva accompagnarci in questo viaggio musicale! Volevamo fortemente collaborare con lui proprio per la sua spiccata propensione all’uso del dialetto e per via della sua storia legata alla cultura Hip-Hop.
È stato proprio Shaone a proporci la tematica del brano. Sfaccimm parla dell’uomo moderno, del suo egoismo, del suo rapporto con il mondo che lo circonda, una critica generale sullo stato delle cose. Anche in questo caso si è creata subito una sinergia tra le parti, un giusto connubio che ha reso il brano molto energico e dinamico, grazie anche alla strumentale ricamata ad hoc da Argento.
Le produzioni invece anche se di impronta classica sono ben inserite nel contesto musicale contemporaneo. Da dove prendi ispirazione per i tuoi sample?
Argento: Nel caso specifico di Vino il sample è stato proposto da Tecà, perché chiaramente tutto ruotava attorto a quel pezzo ben preciso, ma generalmente l’ispirazione parte da ascolti casuali, Sfaccimm ad esempio è estratto da un sample funk inedito di una vecchia colonna sonora di una commedia italiana, mentre Lonely Man è di origine giapponese. In definitiva non c’è una regola fissa, tranne quella di sentirsi coinvolti emotivamente dalle vibe che il sample trasmette.

Parlateci un po’ del videoclip in uscita insieme al disco. Nel contesto del filmato si possono notare diversi dettagli che indicano una grande attenzione e passione per la storia. Come è nata l’idea di realizzare questo tipo di video così ricercato?
Tecà: Volevo andare oltre il concetto di classico video rap. Mi è venuta subito l’idea della tavola imbandita, poi si è pensato di fare il video in costume con degli attori veri che in qualche maniera sostituissero, o meglio ancora, rappresentassero gli autori del brano.
Gli altolocati non si toccano e non parlano mai tra loro come se fossero un’unica entità all’interno della quale si raggruppano le loro diverse personalità. La tavola imbandita rappresenta il conformismo e i personaggi che vi siedono attorno sono il simbolo di quell’ élite sociale che, pur creando le leggi, per prima le infrange.
Da tempo ci sembra di essere tornati indietro nel tempo, come un ritorno all’oscurantismo, le luci delle candele rappresentano l’umanesimo, la ricerca delle nostre coscienze. È intrigante pensare che ogni fruitore possa dare la propria interpretazione guardando il video.
L’intero videoclip è ispirato al cult movie Barry Lyndon di Kubrick. La regia è stata curata da Vince Alba e dal sottoscritto.
Anche la copertina è una parte fondamentale di questo lavoro e presenta un artwork molto ricercato. Come mai avete scelto proprio l’immagine di un neonato con la mascherina? L’intento era quello di trasmettere un messaggio in particolare?
DJ Argento: Il neonato per me rappresenta l’uomo indifeso, inerme, con le mani in aria come se istintivamente si volesse riparare da qualcosa che lo attacca, mentre la mascherina rappresenta un po’ la folle costrizione cui siamo stati sottoposti durante questi anni di pandemia, è anche vista come una sorta di bavaglio, il che ci porta quindi al fumetto col carattere “grawlix”, ovvero un insieme di caratteri tipografici che, nei fumetti in special modo, rappresentano la parolaccia censurata, quindi ho appunto pensato alla censura o a quel velo di ipocrisia in cui siamo spinti sempre più dai social in generale, cosa che si sta riversando anche nella musica o in tv.
Ormai esprimere un concetto è un’ operazione che va fatta con estrema cautela, perché anche dietro un concetto a volte banale si può nascondere una pericolosa reazione di massa, del tutto inaspettata.
Viviamo in un’epoca in cui è più ben accetta una menzogna che accontenti tutti, piuttosto che una verità che ne ferisca qualcuno e, per come la vedo io, rappresenta la morte della libertà di espressione.
Considerando, in più, che facciamo musica rap, dove le parole si fanno veicolo di idee che spesso vanno controcorrente rispetto a tutta la massa, capisci bene che questo nuovo modo di essere “politically correct” diventa deleterio per l’intero genere musicale e ipocrisia pura.